E' passato un anno dal febbraio 2009, quando la bidonville rrom sotto il
ponte autostradale di Gazela, a Belgrado, fu vittima di un terribile incendio.
Il sindaco approfittò dell'occasione per espellerne tutti gli abitanti. In
aprile, vennero abbattuti i baraccamenti illegali del Blocco 67, a Nuova
Belgrado. Il sindaco continua le sue operazioni di "pulizia sociale",
ma i Rrom cacciati in provincia muoiono di fame e di freddo. Reportage a Vranje. Par
Goran Antić
Vista del vecchio campo rrom di Gazela
Il solo accesso all'accampamento improvvisato di Vranje, 350 chilometri a
sud di Belgrado, è un percorso fangoso che sale per la collina. Gli stessi
abitanti hanno scavato dei percorsi nella terra per arrivare ai loro ripari.
La casa dove alloggiano Nasser Kamberi, 38 anni, sua moglie ed i loro tre
bambini, due ragazze ed un ragazzo, è tipica: pareti nude senza intonaco, un
tetto di lamiera coperto di plastica. I suoi bambini poco vestiti corrono nella
neve del mese di gennaio, mentre i loro vestiti di ricambio, vecchi e strappati,
si asciugano su una corda stesa.
"I bambini non possono andare a scuola in questa maniera, hanno vergogna di
essere sporchi e malvestiti. Prima, a Belgrado, andavano a scuola. Qui, non
hanno niente, né quaderni, né libri, né matite," spiega Irinka, la moglie di
Nasser.
La vita era dura a Belgrado nell'accampamento illegale stabilito sotto il
ponte di Gazela, ma la comunità si organizzava, faceva piccoli lavori,
raccoglieva vecchi cartoni, faceva la selezione dei rifiuti per il riciclaggio.
Invece, a Vranje, non c'è nulla da fare. "Non c'è lavoro. I nostri bambini
crepano di fame e viviamo di carità," racconta Nasser.
Le autorità di Belgrado hanno giustificato la pulizia dell'accampamento con
la necessità di fare piazza pulita per la ricostruzione del ponte, che farà
parte del famoso corridoio 10, che attraversa la capitale serba.
La decisione di spostare i Rrom è stata presa nel 2007, quando la Banca
Europea per lo Sviluppo e la Ricostruzione (BERD), ha dato il suo benestare per
assegnare i fondi per la ricostruzione del ponte alla condizione di spostare la
gente che vi viveva sotto.
I Rrom sono stati ripartiti in diversi luoghi in provincia, secondo i loro
vecchi indirizzi di residenza, con la promessa che le autorità locali li
accogliessero in condizioni rispettabili.
I Rrom si sono lamentati delle loro condizioni presso le autorità serbe
Quanti si trovano a Vranje si sono lagnati presso il Ministero del Lavoro
e gli Affari Sociali, denunciando le loro attuali condizioni di vita. La sola
risposta che hanno ricevuto è stato che gli enti locali erano responsabili e
dovevano occuparsi di loro.
l comune di Vranje sostiene di aver ricevuto più famiglie di quante aspettava
e che non aveva fondi per occuparsi di tutti.
La famiglia di Dino Kamberović che conta tre persone fa parte di questi nuovi
arrivi. Ha ricevuto un'assegnazione di realloggiamento da parte del governo di
140.000 dinari (circa 1500 euro), ma il denaro è scomparso molto rapidamente.
"Il denaro è finito in un batter d'occhio. Non avevamo più nulla ed avevamo
bisogno di tutto. Ho speso denaro per mangiare, per gli abiti, per il
riscaldamento e per il materiale scolastico di mio figlio di 10 anni", spiega
Dino che non ha lavoro e la cui famiglia deve sopravvivere con gli aiuti sociali
di 15.000 dinari al mese (circa 160 euro).
Miroslav Iljazović e le sei persone che compongono la sua famiglia vivono
affianco, in una baracca senza finestre con un uno tetto in lamiera. Ha ricevuto
soltanto 31.000 dinari (circa 300 euro) d'aiuto sociale in quest'ultimi sei
mesi, e tutto è stato speso per comperare da mangiare.
È la stessa cosa per Velija Kamberović. Di 20 anni soltanto, è già il padre
di quattro bambini che si appendono alle sue gambe e chiedono di mangiare.
"Mangiamo una volta al giorno ed è magra. È duro per noi perché non abbiamo
l'acqua corrente; i bambini si lavano una volta al mese".
A Vranje, sono arrivate persone due volte di più rispetto a ciò che era
previsto
I Rrom si sono lamentati più volte della loro situazione presso gli enti
locali ed il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, ma nessuno ha prestato
attenzione alla loro sorte. Il ministero li rinvia ai sindaci, ma lì non
ottengono più attenzione. L'ultima volta che una delegazione è andato dal
sindaco di Vranje, le guardie di sicurezza li hanno gettati fuori.
Branimir Stojancić incaricato degli affari sociali del sindaco di Vranje,
ripete che ci sono più persone che sono arrivate per essere rialloggiate che non
c'erano persone iscritte. "Avevamo una lista di 13 famiglie, e ne sono arrivate
29. Ci sono 16 famiglie che non erano iscritte e non possiamo aiutare tutta
questa gente".
Le autorità provano a conservare un legame con questi nuovi arrivi. Il giorno
di Vasilica, la festa celebrata da tutti i Rrom in occasione del nuovo anno
ortodosso, il 13 gennaio, gli eletti locali hanno offerto cognac ai residenti
del campo rrom di Gornja Čaršija.
Naser Kamberi non ha proprio apprezzato questo regalo. "Non abbiamo nulla da
mangiare ed il sindaco ha denaro per offrirci cognac! Non ho bisogno di cognac,
ho bisogno di prodotti alimentari, di abiti e di libri per i miei bambini!
Avrebbero almeno potuto dare un pacco di Natale ai bambini".
A Belgrado, la ricostruzione del ponte Gazela non è ancora cominciata. I
lavori potrebbero iniziare in primavera.
Allego un video con sottotitoli in inglese, trasmesso
dalla rete serba RTS
Gagi è residente nel nuovo insediamento rom. Qui risiedono i Rom che per
decisione dell'Assemblea Cittadina di Belgrado, cinque mesi prima, li spostò
dall'insalubre accampamento posto nelle adiacenze del ponte "Gazela". Guardando
le riprese della squadra della Radio Televisione Serba - RTS che diverse volte
registrava pellicole, a Gagi è cresciuto il desiderio di girare un film sui suoi
vicini ed amici.
Gagi si fece prestare una videocamera ed andò a filmare. Però i vicini erano
molto più propensi a parlare quando la videocamera era spenta, rispetto a quando
Gagi con la videocamera accesa li interrogava sulla loro vita ed i problemi che
affrontavano. Si può respirare l'atmosfera nell'insediamento attraverso le sue
conversazioni con i vicini. Nelle parti dove non vengono date le risposte
concrete, secondo il giudizio di Gagi, è lui stesso che si pone di fronte alla
videocamera, spiegando lui stesso più dettagli della situazione.
Era intenzione di Gagi che il film fosse visto da qualcuno di RTS perché
venisse trasmesso in TV. Spera che Milutin, il direttore film di RTS, lo aiuti.
Milutin, [...] segue Gagi riprendendolo a su a volta nei sui sforzi di
registrare la vita del suo nuovo insediamento. Storia ruvida su Gagi, le sue
ambizioni, sui Rom ed i loro problemi, intervallata da diverse situazioni
comiche [...]
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