Il dramma globale
Asilo: diminuiscono i rifugiati, ma aumento gli sfollati interni
António Guterres (Onu): "la questione degli sfollati interni dimostra chiaramente come razzismo, xenofobia, e conflitto etnico siano vivi e forti nel nostro mondo”
Il numero globale dei rifugiati che hanno dovuto abbandonare il proprio paese a causa di violenza e persecuzioni ha toccato nel 2005 la cifra più bassa da quasi 25 anni a questa parte.
Tuttavia è cresciuto il numero di sfollati fuggiti dalle proprie case per gli stessi motivi, ma che sono rimasti dentro i confini dei propri paesi e non rientrano per questo nella Convenzione del 1951 sui rifugiati: sono oggi più di 25 milioni.
Come ha evidenziato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres "la drammatica questione degli sfollati interni dimostra fin troppo chiaramente come razzismo, xenofobia, conflitto etnico, nazionalismo violento e fondamentalismo religioso siano vivi e forti nel nostro mondo di oggi. Noi possiamo batterli solo attraverso la tolleranza, un valore che non appartiene ad una particolare civiltà, ma un valore di civiltà".
Attualmente, oltre seimila operatori dell'UNHCR si prendono cura in tutto il mondo di circa 19 milioni di rifugiati ed altre categorie di migranti forzati che rientrano nella competenza dell'Agenzia. “Ma da questo momento - ha dichiarato Guterres, l'UNHCR intende essere un partner ‘pienamente coinvolto’ nell'approccio collaborativo delle Nazioni Unite per far fronte alla questione degli sfollati interni.
La lotta contro ‘l'impatto perverso’ dell'intolleranza costituisce forse la sfida più difficile che oggi l'UNHCR e i suoi partner devono affrontare – ha proseguito il Commissario -. L'ascesa del populismo ha portato a creare sistematicamente e intenzionalmente confusione nell'opinione pubblica, mischiando problemi di sicurezza, terrorismo, flussi migratori e questioni relative a rifugiati ed asilo”.
"Per preservare l'istituto dell'asilo è necessario per noi poter individuare le persone bisognose di protezione internazionale all'interno di flussi migratori complessi, come quali che hanno luogo nel Mediterraneo e nel Golfo di Aden - ha continuato Guterres, riferendosi alle migliaia di persone che dall'Africa si spostano verso l'Europa ed il Medio Oriente.
"Tutti gli stati sono tenuti a gestire in modo responsabile le proprie frontiere e ad adottare politiche migratorie appropriate. Essi devono anche agire con forza per eliminare il traffico di esseri umani e punire severamente chi trae vantaggio da tali traffici. Tuttavia la necessità di sorvegliare le frontiere non deve impedire l'accesso alle procedure d'asilo o un'equa procedura di determinazione dello status di rifugiato per coloro che ne hanno diritto in base al diritto internazionale. Un'azione repressiva dura e senza compromessi contro questi abominevoli criminali deve procedere di pari passo con la preoccupazione umanitaria di proteggere le loro vittime bisognose – ha concluso il commissario.
(6 ottobre 2005)
r.m.