Da
Roma_Daily_News (...mentre in Italia si discute del dialetto obbligatorio
nella scuola)
The Slovak Spectator
I Rom sono un esempio classico dell'abuso di un intero continente verso una
minoranza - by Michaela Stanková
Un gran numero di Rom slovacchi vive in condizioni terribili
Source: TASR
17/08/2009 - ARTHUR Ivatts, consulente anziano del Dipartimento
Britannico per l'Infanzia, le Scuole e le Famiglie e già Ispettore HM per
l'Istruzione di Rom/Zingari e Viaggianti in GB, ha partecipato ai primi
sforzi di assicurare un'adeguata istruzione per i bambini rom in GB ed è
modestamente orgoglioso dei progressi che ha aiutato a fare nel suo paese.
Nel 2004 è stato insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo
contributo in quest'area. The Slovak Spectator ha parlato con Ivatts durante
una sua visita di metà luglio a Bratislava, dove è stato invitato dalla
Fondazione Open Society e dall'Ambasciata Britannica per tenere un seminario
sulle pari opportunità nell'istruzione.
In GB usate i termini Rom, Zingari e Viaggianti. Qual è la differenza?
La differenza è solo nel nome. Gli Zingari Inglesi son Rom, arrivarono
dall'India nel X secolo nello stesso modo dei Rom Slovacchi e migrarono verso
occidente verso la Scozia e i Paesi Bassi, e girarono come gruppi nomadi in
Inghilterra, Irlanda e Scozia fino al XVI secolo. Quindi sono Rom ma erano
chiamati Egizi perché dicevano di venire dall'Egitto.
Ma la parola "Zingaro" è vista come un peggiorativo in GB, come qui. Così
negli anni '50 e '60 gli Zingari dissero che non volevano essere chiamati così,
dissero di essere "Viaggianti". Ma poi negli anni '70 arrivarono in GB i
Viaggianti Irlandesi in numero significativo e molti Zingari non volevano avere
lo stesso nome, e alcuni di loro si fecero chiamare Rom, come nel resto
d'Europa. In seguito arrivarono in GB i Rom dall'Europa Centrale ed Orientale,
così gli Zingari Inglesi vollero distinguersi da loro ed ora forse la
maggioranza di ce di preferire essere conosciuta nuovamente come Zingari. Così
usiamo i termini Rom, Zingari e Viaggianti nel tentativo di soddisfare ognuno
nei termini di sensibilità giustificata attorno all'auto-attribuzione etnica.
Qual è la differenza tra i paesi dell'Europa Centrale ed Orientale e la
Bretagna nel campo dell'istruzione dei Rom?
Ci sono molte marcate differenze, e qui devo dire di correre il rischio di
essere piuttosto nazionalista nell'essere abbastanza orgoglioso di cosa abbiamo
raggiunto in GB.
Prima di tutto, la GB ha una lunga esperienza - almeno dalla II guerra
mondiale - quando i lavoratori Afro-Caraibici venivano in GB ed il governo era
chiaramente riluttante ad assumere lavoratori nei, perché, come il resto della
popolazione, avevano un grado di pregiudizio razziale dalla storia imperiale. In
retrospettiva quella storia, realmente, ha avuto un enorme beneficio perché ci
ha portato ad una società che in tempi relativamente brevi si è incamminata
verso la comprensione e la gestione creativa delle questioni di diversità di
razza, etnia e cultura.
Nell'Europa Centrale ed Orientale c'è ancora molto da fare per l'istruzione
delle comunità rom qui [in Slovacchia], nella Repubblica Ceca, in Bulgaria ed in
altri posti. E per me, la grande differenza sarebbe di non essere contento del
grado di segregazione, perché attraverso quello noi misuriamo se un paese
adempie ai suoi doveri legali internazionali e segue le proprie regole nazionali
sulle relazioni di razza e la legislazione antidiscriminazione. Così, non dico
che noi [in GB] non abbiamo discriminazione nell'istruzione, e particolarmente
in relazione a Rom, Zingari e Viaggianti, c'è un potenziale per la
discriminazione, ma le aspettative professionali fanno sì che i bambini abbiano
pari accesso nella scuola come qualsiasi altro. Negli anni '70 e '80
abbandonammo la nozione che i bambini con esigenze speciali dovessero essere
segregati ed esclusi dalla scuola normale. A quel tempo, avevamo una
legislazione che ci permetteva di chiudere quasi tutte le scuole di bambini con
speciali esigenze educative o difficoltà nell'apprendimento. Lo scopo era che
sarebbero stati integrati come tutti gli altri nelle scuole "normali".
Secondariamente, il nostro sistema educativo era inizialmente sommerso da
insegnanti che dicevano: "Guardate, ho una classe di bambini e l'85% di loro
viene dal Bangladesh e nessuno di loro parla inglese". Così andammo attraverso
il processo di apprendimento. Ed ora che non è visto come una ragione di
discriminazione, non è visto come una ragione per non accettare i bambini a
scuola o per un rendimento inferiore di quei bambini. Così ora in GB ci sono
insegnanti, a Londra per esempio, che possono avere sino a 50 lingue differenti
nella loro scuola dai bambini, ma la maggior parte degli insegnanti ha ora la
capacità di insegnare l'inglese come lingua aggiuntiva. Abbiamo iniziato dicendo
che insegnavamo l'inglese come seconda lingua, e pian piano abbiamo compreso che
ci sono dei bambini che a volte parlano tre o quattro lingue ma non l'inglese,
così abbiamo aggiustato la terminologia insegnando l'inglese come lingua
aggiuntiva. Così ora non abbiamo insegnanti che voltano la schiena ai bambini
che non parlano inglese, hanno imparato a insegnare il linguaggio d'istruzione
ed anche a conoscere e celebrare la diversità dei retroterra linguistici dei
bambini.
Quindi dovrei dire che ci sono grandi differenze e che abbiamo beneficiato di
essere passati per quel processo 40-50 anni fa. E' stato un lungo, lento
processo di apprendimento, ma ora abbiamo qualcosa da offrire e questo in parte
rivela le ragioni dietro questi seminari, così che possiamo condividere la
nostra esperienza con gli incaricati slovacchi, il governo ed altre figure
chiave sui benefici per i bambini e gli interessi della coesione comunitaria, i
diritti umani e la non-discriminazione.
Il problema della segregazione esiste ancora in Slovacchia, ma lei vede
qualche progresso in quest'area negli ultimi 20 anni? Oppure un trend positivo?
Penso che la situazione dei Rom si sia deteriorata negli ultimi 20 anni,
quando alle forze del mercato è stato permesso di operare ed i controlli sul
pregiudizio razziale non sembrano operare con efficacia. Così - può darsi che la
documentazione internazionale - e dobbiamo ricordare che la maggior parte delle
informazioni sicure e di qualità arrivano da agenzie internazionali che hanno
svolto studi in profondità, inclusa la Banca Mondiale, l'OCSE, l'UNPD e il
Consiglio d'Europa - sta dicendo che la situazione non è buona. Dalla fine del
comunismo c'è stata una progressiva crescita di pregiudizio e discriminazione
che opera nel mercato del lavoro, in quello dell'alloggio e nel sistema
scolastico e sanitario.
La legislazione nazionale ed internazionale è stata migliorata per gestire la
questione di società sempre più complesse riguardo la diversità e le relazioni
inter-etniche. Ma per molte comunità rom svantaggiate il pericolo è che
nonostante il contesto di una legislazione attraente e quasi rassicurante,
quando le politiche sono sviluppate in quel contesto, si è capaci di
identificare le distorsioni delle politiche che non sono legate accuratamente
allo spirito della legge.
Così, per esempio, in Slovacchia il governo potrebbe dire di essere tra
l'incudine e il martello. L'incudine è il contesto legislativo internazionale -
l'Alta Commissione ONU per i Diritti Umani, l'OSCE, il Consiglio d'Europa, la
Banca Mondiale - con le aspettative per l'uguaglianza ed i diritti umani da
portare avanti realmente. E l'evidenza internazionale per cui sembra che la
società non avanzi, soprattutto sui Rom.
Quindi penso ci sia un senso in cui la situazione sia migliore se la gente è
più libera, ma in questa situazione i pregiudizi si possono esercitare senza
permesso; e le leggi nazionali ed internazionali contro le discriminazioni e
contro gli abusi sui diritti umani si possono applicare, ma col potenziale per
distorsioni delle politiche di cui ho riferito prima. Sta portando alla
frustrazione tra i rappresentanti dei Rom in molti stati europei, che dicono
"Vivo in questa società con tutte queste magnifiche leggi contro la
discriminazione, ma ne soffro ogni giorno, la gente mi sputa per strada, ai miei
figli non è permesso di andare nella scuola che scelgono, o sono messi nelle
scuole speciali".
Penso che la sfida odierna sia di aiutare realmente i governi a gestire
queste due forze: una, le aspettative internazionali sulle leggi dei diritti
umani e l'anti-discriminazione e l'altra, il martello, la corsa pubblica endemica
di odio verso i Rom, che è di difficile gestione politica.
Ritengo che i Rom mettano i non-Rom europei di fronte al loro stesso
razzismo, nello stesso modo in cui i neri Afro-Caraibici portarono i bianchi
Britannici di fronte al loro razzismo imperiale. Questo per il bene di tutti gli
Europei. L'Europa avrà un debito eterno verso di loro mentre i processi della
globalizzazione mettono radici sempre più profonde.
La popolazione maggioritaria ha pregiudizi, ma d'altra parte si percepisce
la rassegnazione di molti nella comunità rom che si ritengono ai margini della
società e non fanno nulla per cambiare. Vedi un modo per far crescere la
motivazione tra di loro?
Sì, deve cambiare. Capisco quel che vuoi dire, ma penso che il problema
riguardi tutta l'Europa. La debolezza è che c'è una mancanza di comprensione
della storia. Le cose andarono male nel XVI secolo e non sono più migliorate. I
Rom sono stati abusati per oltre 500 anni. Sono il classico esempio dell'abuso
razziale di un intero continente verso una minoranza. Ed ora, tutti si alzano a
dire: "Basta guardarli, sono felici nelle loro comunità ghetto, non vogliono
lavorare, non hanno interesse ad istruirsi, ma solo ai sussidi".
Il mondo non-Rom non accetta le proprie responsabilità per ciò che hanno
fatto a questa minoranza per oltre cinque secoli. E quando arriviamo ad prendere
le parti di questo abuso, cosa facciamo? Diamo la colpa alle vittime? Non a noi
stessi. Questa è la tragedia dell'Europa oggi.
Quello di cui abbiamo bisogno sono le scuse ai Rom. Abbiamo bisogno di scusa
storiche dai governi che dicano "Siamo spiaciuti per quello che vi è successo in
questa società". Perché ciò che ha fatto la società europea per i Rom include la
schiavizzazione, l'esclusione, la discriminazione, la persecuzione ed il tentato
genocidio, più volte. Qualcuno si è forse scusato o l'ha fatto pubblicamente? Fa
parte del curriculum scolastico degli studenti slovacchi. No, si gira la testa.
Abbiamo bisogno di riconoscere che spetta alle società e ai governi non-Rom
fare il primo passo. Un ben noto politico britannico ha detto che se loro [Rom]
inizieranno a comportarsi adeguatamente, adeguatamente li tratteremo - un simile
commento mostra una completa mancanza di comprensione della storia, rimprovera
le vittime di abusi razziali e suggerisce che i diritti umani siano una comodità
condizionale legata agli stereotipi di particolari gruppi di persone...
Quindi la tua osservazione è giusta, ma la questione non è facilmente
risolvibile, perché c'è bisogno di decisioni politiche e di politici che dicano
chiaramente: "aspettate un momento, dobbiamo fare molto per queste comunità,
abbiamo un debito enorme per quello che hanno sofferto". E' il momento dimettere
in campo grandi somme di denaro e decisioni politiche. E questo costa soldi dei
contribuenti. D'altra parte, sappiamo che i politici commetterebbero un suicidio
politico se fossero visti assumere quei pronunciamenti e decisioni politiche a
beneficio delle comunità rom. Ecco perché è così difficile. I politici hanno le
mani legate, questa è il martello che dicevo. Ma nel contempo devono essere
convinti sulla solida natura dell'incudine - le aspettative mondiali, incluse le
comunità rom, riguardo i diritti umani e la loro applicazione per tutti i membri
della società.
E' una lunga strada e non sono sicuro di come prosegua. Ma l'altro aspetto di
come queste cose possano essere risolte, è di tentare e pompare denaro nelle
comunità rom, cosicché possano trovare i termini di cosa è accaduto loro e
cercare e trovare il perdono al mondo non-Rom. E conosco Rom in tutta Europa che
rispondono positivamente alla loro situazione e sono cooperativi, ben informati
e ben istruiti. L'intelligentsia rom dev'essere supportata ed il loro numero
deve crescere, perché l'autodifesa delle comunità diventerà cruciale nel
reclamare i diritti umani e nel combattere le discriminazioni contro la legge.
Il pericolo nell'abusare delle minoranze per un periodo molto lungo è che la
gente può interiorizzare gli stereotipi che si ammucchiano giorno dopo giorno,
anno dopo anno, secolo dopo secolo. Ed il pericolo è che la gente può avere
sotto aspettative di se stessa nei termini di quali dovrebbero essere i loro
diritti e cosa possono raggiungere. E c'è una sorta di accettazione passiva da
parte di molti Rom riguardo la loro situazione. E c'è un pericolo terribile
nell'accettazione di abusi nelle comunità, che può manifestarsi in apatia,
disperazione ed accettazione oppressiva dell'abuso dei loro diritti umani.
Quindi, secondo te quali sono le ragioni per cui la società è incapace di
riconoscere il maltrattamento dei Rom nel passato e come si può fermare
l'imposizione degli stereotipi negativi?
Penso che molte cose siano collegate - non con i punti di vista pregiudiziali
verso differenti gruppi razziali - ma nelle credenze ignoranti ed inutili sugli
esseri umani, particolarmente sull'intelligenza. Ascolti interviste che dicono
"questi bambini non sono molto brillanti e così è meglio se vanno in un'altra
scuola o in una classe speciale". Questo realmente denuncia un'ignoranza enorme,
ed ancora un'ignoranza della storia in cui gli esseri umani sempre trasmettono
ciò che l'ecologia della società richiede. Nell'Europa medioevale l'ecologia
richiedeva una popolazione contadina con un sistema abbastanza duro, crudele,
gerarchico, di signori, sceriffi e poi i servi. Ma quando la tecnologia cambiò
ed avemmo un'era industriale, ci fu bisogno di esseri umani con abilità diverse.
Quando andavo all'università in GB, solo il 3% della popolazione la frequentava
e si diceva "sì, sono le persone più brillanti" ed il 70% dei giovani andava in
quelle che chiamiamo le moderne scuole secondarie - "sai, non sono molto
intelligenti, ma sono bambini con abilità pratiche che saranno felici di
lavorare in fabbrica".
Ma ora le tecnologie sono cambiate ed abbiamo bisogno del 50% della
popolazione laureata, dato che non possiamo lavorare effettivamente ed
efficacemente come società economica senza quel livello di capacità e
conoscenza. E scopriamo che con investimenti sufficienti nell'istruzione, la
popolazione segue. Così gli esseri umani sviluppano sempre quanto loro è
offerto, tutti i bambini hanno un enorme potenziale, tutti i giovani hanno il
potenziale di essere piccoli geni.
Ma spesso la gente pensa che se il 3% va all'università, il 20% ha una
formazione tecnica ed oltre il 70% ha una formazione di basso livello, è perché
Dio ha distribuito l'intelligenza in questo modo. Ma questo non ha assolutamente
senso. Se solo le persone potessero capire che, comprendessero che tutti i
bambini possono essere educati insieme nelle stesse scuole e saranno capaci di
tutto. E' un messaggio duro rivolto ai genitori non-Rom, ma è difficile da
inviare anche ai genitori rom, dire loro che i loro bambini possono essere
fantastici, possono fare ed ottenere tutto. Abbiamo un presidente nero negli
USA, quanto c'è voluto? Forse un giorno avremo un presidente o un primo ministro
rom da qualche parte in Europa e tutto potrebbe cambiare. Vedremo.
Ora abbiamo parlamentari europei rom, che è fantastico, e sta crescendo
l'aspettativa delle famiglie rom su quel che potranno are i loro bambini, ma
anche le aspettative del mondo non-Rom nel realizzare il loro potenziale umano.
Cosa pensi del suggerimento di mandare i bambini delle comunità rom in
collegi speciali?
Suggerimenti simili tradiscono una seria mancanza di comprensione. Prima di
tutto, tradisce un'attitudine negativa verso le comunità rom. Dice in realtà che
i processi di socializzazione nelle loro famiglie non sono buoni e sono in
contraddizione con la sorte che la società degli esseri umani produrrebbe. La
mia conoscenza personale dei Rom è che sono esseri umani fantastici che vorrei
come vicini o da far sposare ai miei figli. Ed in effetti mio figlio ora esce
con una giovane romnì, che è deliziosa, molto intelligente, sensibile ed in ogni
senso, proprio incantevole.
L'altro serio aspetto di un commento simile è che questi collegi possono
diventare segregate e questo sarebbe in diretta contraddizione con le leggi
nazionali ed internazionali di tutti i paesi europei.
Ma più preoccupante, se fosse adottata questa costrizione, si andrebbe ad
una tensione con la convenzione ONU sul genocidio. Uno dei criteri della
convenzione riguarda quando i bambini sono sottratti ai loro genitori. Andremmo
a finire su un piano inclinato... Potrebbe essere visto dagli avvocati
internazionali come l'equivalente di una sottrazione forzata dei bambini dai
loro genitori e famiglie. In queste circostanze i genitori possono abbandonare
uno stato particolare per sfuggire da queste politiche o leggi, perché uno dei
pilastri della comunità rom è l'amore e la forza della famiglia e la solidarietà
che è nata dal fare fronte alle società in cui dovevano vivere. E sarebbe una
società che si muoverebbe in maniera pericolosamente vicina alle infrazioni
della convenzione ONU sul genocidio come è stato nel caso di Austria, Svizzera e
Scozia, che nei tempi passati sottrassero i bambini rom dai loro genitori.
Questo sviluppo sarebbe molto improbabile negli Stati Membri UE, ma se fosse
davvero proposto da qualche parte, penso che sarebbe un abuso dei diritti umani
in primo luogo, e sono sicuro che le famiglie rom sarebbero molto preoccupate su
indicazioni di questa natura.
Vorresti dire che uno dei problemi è anche che la popolazione
maggioritaria non sta tentando di imparare sui Rom e di capirli? E' una delle
questioni?
Il problema è che nel mondo non-Rom non c'è un'accurata informazione su
queste comunità. Ho studiato libri sui Rom e sugli Zingari e la conoscenza di
base è enorme, ma la maggior parte degli Europei non ne ha idea. In GB la
maggior parte dei cittadini non-Rom, non ha idea che gli Zingari abbiano, per
esempio, la propria lingua. Così c'è un processo d'apprendimento da ambo le
parti. Ma ricordate: i Rom hanno imparato abbastanza sul mondo non-Rom. L'hanno
imparato tra molte difficoltà, hanno preso colpi sui denti per tutto il tempo,
hanno sputato su di loro per le strade e gli hanno chiesto di uscire dai
ristoranti e non gli hanno permesso di istruirsi nelle scuole. Quindi, come
stanno imparando del "mondo non-Rom", anche se non sono strutturalmente
integrati in tutte le istituzioni che ha la società? Ma penso che dipenda dal
motto non-Rom che recita "siamo spiacenti e vogliamo lavorare con voi". E così i
Rom sarebbero in grado di imparare che ci sono attitudini positive, senza
pregiudizi e compassionevoli nel mondo non-Rom.
In GB c'è un'ignoranza di massa nella comunità non-Rom ed abbiamo bisogno di
una leadership politica per cambiare la situazione. Ma se la Regina facesse le
sue scuse al popolo Zingaro/Rom, cambierebbe tutto. Sarebbe un innesco verso un
cambio vitale di cui c'è bisogno. La gente direbbe "Andiamo, cosa sta succedendo
qui, chiediamo scusa agli Zingari? Guardate cos'hanno fatto a mia zia!!!" Ma
così si aprirebbe anche la discussione sulla storia e su ciò che è andato
storto, e su come potremmo proseguire accettando la nostra parte in questa
storia di abuso razziale.
Perché, secondo il mio punto di vista, condiviso da altri, l'Europa sta
vivendo pericolosamente. Se guardi ad una convenzione ONU sul genocidio e a
tutti i suoi criteri, uno di questi è che non si può lasciare la gente vivere in
condizioni che danneggino le loro possibilità di vita, ed i governi ceco,
slovacco, bulgaro, per esempio, non possono dire di non conoscere l'evidenza. E
l'evidenza è che i Rom in Europa vivono 10-12 anni meno della media europea, e
le donne rom sono 20 volte più della media europea a rischio di perdere un
figlio. E stanno crescendo le uccisioni di Rom da parte dell'estrema destra,
assieme agli abusi polizieschi dei diritti umani, mentre in alcuni paesi le
donne rom hanno sofferto la sterilizzazione forzata. Ci sono ancora partiti di
estrema destra che sembrano avere un'autorizzazione incontestata a parlare
pubblicamente di "soluzione finale" per i Rom. Il governo lo sa, ma cosa fa in
proposito? L'Europa sta vivendo una situazione pericolosa in cui un paese
potrebbe realmente essere giudicato responsabile di "genocidio per difetto".
Mi ricordo di aver visitato una madre rom che aveva quattro o cinque
bambini, vivevano in un baracca col pavimento di terra battuta, circondati da un
mare di fango; le circostanze più terribili, e quando andai mi disse "Non
dimenticarci", e questo ebbe su di me un effetto duraturo, perché conosco troppi
Rom che vivono nelle condizioni più terribili e si fa troppo poco. Forse è
questo il vero messaggio per tutti i non-Rom europei, "Non dimenticate i
Rom". Nell'interesse dell'Europa e dell'umanità.