Prima o poi doveva succedere: che i Rom/Sinti finalmente
potessero parlare in prima persona con i "politici". Stupisce, ma non più di
tanto, che sia il partito della Lega a fare il primo passo. Per il momento siamo
ancora alle provocazioni, speriamo che al più presto si passi ad un vero
confronto
Localport.it Politica - Ivrea - 05/08/2009
Giglio Vigna (Lega Nord): "Voglio incontrare i Nomadi del campo eporediese"
di Marco Campagnolo
Non fosse che il consigliere cittadino della Lega Nord Alessandro Giglio Vigna
non ha sicuramente il "Physique du role" del pistolero, si potrebbe dire che
quella che lancia è una sfida all’Ok Corral. O, visti i toni garbati, è più
cavallerescamente il lancio del guanto di sfida.
"A settembre – annuncia l’esponente leghista - chiederò all'Amministrazione di
imprestarci una delle sale del nostro Palazzo Civico per incontrare una
delegazione di nomadi del campo, naturalmente la stampa cittadina sarà
invitata".
E la lettera in cui Giglio Vigna accoglie l’idea di un incontro lanciata dalla
comunità nomade eporediese, sembra proprio l’annuncio di un duello, con tanto di
testimoni (la stampa) e secondi (un avvocato, un commercialista, un architetto e
un medico).
Ma forse giova un riepilogo della vicenda.
Nel consiglio comunale del 13 luglio scorso Giglio Vigna presenta
una interrogazione che verte sui rapporti tra gli abitanti del quartiere San
Giovanni e i nomadi del vicino campo. Nel quartiere, scrive in quell’occasione
il giovane consigliere "Nelle ore notturne, in particolar modo del fine
settimana, a parere dei residenti, alcuni nomadi arrivano dal vicino campo
importunando i residenti, abusando di alcol e spadroneggiando nel quartiere, nel
quale, alcune volte, avvengono risse fra gli stessi nomadi".
Ma alla comunità nomade eporediese non piacque di essere rappresentata in
maniera tanto negativa e, a mezzo stampa, propose a Giglio Vigna di incontrarli
per conoscerli realmente per quello che sono.
Invito che il consigliere (con un piccolo ritardo dovuto, per sua stessa
precisazione, all’organizzazione di
Miss Eporedia) ha ora ufficialmente accolto. Ma non solo, come si direbbe a
poker, "vede", addirittura "rilancia":
Consiglio ai nomadi – scrive quindi Giglio Vigna -, se ancora saranno
disposti ad incontrarmi, di organizzare una piccola squadra composta da:
- un avvocato
- un commercialista
- un architetto
- e un medico
Quattro esperti di loro fiducia di quattro settori di cui si andrà a
discutere durante l'incontro: quattro "angeli custodi".
Io sto già preparando la mia squadra, la quale mi aiuterà a porre alcune
domande ai nomadi, domande che in città molti eporediesi si pongono da
tantissimo tempo, ma che evidentemente non sono state mai poste ai diretti
interessati.
I quattro esperti della squadra di lavoro dei nomadi li aiuteranno a
rispondere alle domande da noi poste.
Naturalmente anche io sarò disposto a rispondere alle eventuali domande
sulla mia linea amministrativa (seppur di opposizione) che i nomadi vorranno
pormi.
La presenza di avvocati ci servirà per discutere di questioni minorili e di
questioni legali riguardanti il fatto che ,nonostante esita un campo nomadi
ad Ivrea, i nomadi che arrivano da fuori debbono sostare in altre aree della
città non adibite alla sosta delle loro "carovane".
La presenza di un commercialista ci servirà per discutere alcuni aspetti
tributari e fiscali.
La presenza di un architetto per discutere alcuni aspetti catastali.
La presenza di un medico per discutere di aspetti sanitari, in particolare
riferiti alla presenza di minori nel campo.
Spero che la mia risposta positiva all'incontro sia ben accetta dalla
comunità nomadi.
Durante il mese di agosto, oltre a completare la formazione della mia
squadra mi informerò sulla cultura Sinti e ne studierò i vari aspetti.
Auspico che i delegati del campo allo stesso modo si informino sul mio
bagaglio culturale dal punto di vista politico, le radici filosofiche
dell'autonomismo, la lega, il movimento giovani padani, il rispetto delle
tradizioni di chi ospita, della legalità costituita come cardine della
società e tutto quant'altro può essere utile per comprendere bene da dove
arriva (culturalmente) il loro interlocutore.
Questo per far si che l'incontro sia proficuo partendo da una conoscenza
reciproca, almeno in linea teorica e di base, degli interlocutori.
Occorrerà quindi aspettare settembre per scoprire se vi sarà il duello e se
sarà "cavalleresco" o alla "rusticana", se sarà a colpi di fioretto o di
sciabola (o addirittura con armi da fuoco) e, soprattutto, se sarà al primo o
all’ultimo sangue.