Da
Roma_Daily_News
by Will
Conroy - 27 luglio 2009
I recenti esempi cechi ed ungheresi dimostrano differenti modi di trattare
gli annunci politici infiammatori.
PRAGA - Gli attivisti per i diritti umani a fatica potevano credere a quel
che stavano vedendo quando un partito anti-Rom di estrema destra parlava di
"soluzione finale" sulle onde della Televisione Ceca (CT), proprio prima delle
elezioni di giugno del Parlamento Europeo.
Le reazioni pubbliche allo spot e susseguente decisione di rimuoverlo sono
state relativamente smorzate, ma gli scoraggiati gruppi della società civile
vedono l'incidente come una dimostrazione di quanto molto più radicato e
tollerato il razzismo sia diventato nella Repubblica Ceca negli anni recenti.
Stanno chiedendo che la CT dichiari apertamente di rendere più severe le proprie
procedure contro i cosiddetti discorsi razzisti nelle pubblicità e nelle
trasmissioni politiche.
Il vituperato spot del Narodni strana (Partito Nazionale) si riferiva ai Rom
come "parassiti". Il Direttore Generale di CT Jiri Janecek ha spiegato che
l'annuncio era stato permesso perché negli scorsi 18 anni la rete aveva
sottoscritto un impegno per permettere la libertà di espressione e di non
interferire coi contenuti degli spot delle campagne elettorali. "La Televisione
Ceca non controlla preventivamente lo spot in senso editoriale, come è solito
per altri contenuti. Così c'è stato [soltanto] un controllo elementare tecnico e
di identificazione," ha detto.
CONTRAPPOSTO AI CECHI, L'APPROCCIO UNGHERESE
L'approccio di CT contrasta con quello della Televisione Ungherese (MTV), una
rete che sta contrastando la crescita del partito di estrema destra Jobbik
(Movimento per un'Ungheria Migliore), che ha ottenuto 427.000 voti e tre seggi
nel Parlamento Europeo. Il
messaggio elettorale di Jobbik si è limitato ad un attacco "tra le righe",
nonostante il fatto che i suoi componenti nella Magyar Garda marciassero
apertamente, in pantaloni neri e stivaloni, contro gli "zingari criminali".
"Anche se la Televisione Ungherese non è responsabile del contenuto degli
annunci politici [secondo la legge sulle trasmissioni del 1996], MTV presta
sempre attenzione al controllo preventivo dei suoi contenuti," dice Gina Pronay-Zakar,
portavoce di MTV. "Se MTV considerasse offensivo o razzista un contenuto, la
compagnia è legalmente istruita a dipendere dal giudizio ufficiale dell'Ufficio
Nazionale Elezione [OVB]. OVB può decidere che un annuncio non vada in onda a
causa del contenuto offensivo. Sino al giudizio, MTV può rifiutarsi di
trasmettere l'annuncio," ha detto.
Zsolt Varkonyi, portavoce per il comitato affari stranieri di Jobbik, non ha
risposto alla questione se Jobbik sia contento dell'accesso alla trasmissione
garantito da MTV, ma ha accusato la stampa ungherese ed i media online di aver
tenuto un incontro segreto su come agire riguardo la copertura di Jobbik, in
seguito al suo exploit elettorale.
I cechi in generale hanno mostrato una distinta mancanza di preoccupazione
riguardo gli annunci del Partito Nazionale, ha detto Zdenek Rysavy, direttore
esecutivo del gruppo rom di appoggio Romea. "Secondo me, la maggior parte della
società concorda con vedute simili. Sono le organizzazioni non profit hanno
protestato. Sembra che parecchia gente veramente non se ne interessi," ha detto.
Romea ha combattuto con successo per fermare i maggiori server di notizie ceche
dal mostrare la trasmissione, ha aggiunto Rysavy.
Lo spot si apriva con uno schermo che mostrava le parole, "La soluzione
finale alla questione Zingara portata avanti dal Partito Nazionale è una guida
per tutti gli stati europei". Ancora foto di uomini dalla pelle scura che
brandiscono una scure e case decrepite alternate a slogan come "No al razzismo
nero" e "No ai favoritismi per gli Zingari".
Non c'era bisogno di introdurre cambi legislativi per fermare le trasmissioni
politiche razziste nella Repubblica Ceca, dice Rysavy, perché esistevano già le
leggi richieste. Questo punto di vista era condivisa da Karolina Ryvolova, una
giornalista ceca freelance e laureata in studi rom, che per circa 10 anni si è
specializzata nel coprire le questioni delle minoranze per pubblicazioni come il
settimanale ceco Respekt. "La decisione di CT di non visionare preventivamente
quel contenuto mostra negligenza ed incompetenza," dice. "Qualcosa così
apertamente ostile e razzista non ha posto nella televisione pubblica. E' stato
totalmente scioccante. La legge è lì; CT deve soltanto regolarsi in accordo con
essa."
Ha aggiunto che l'attitudine ceca verso i Rom "si è drasticamente
deteriorata" negli anni scorsi, in parte perché sono capri espiatori duranti i
tempi economici difficili ed in parte perché alcuni politici ben noti hanno
"dato l'OK" al razzismo apertamente mostrato. Ryvolova, che è anche insegnante
di inglese alle superiori, continua: "Posso accorgermene anche soltanto seguendo
i discorsi su Facebook. Non posso credere alle cose che escono dalle bocche di
alcune delle dolci persone a cui insegno... Come è tipico di questo paese
riguardo alle questioni rom, questa storia di CT, come il rogo della bambina rom
di 2 anni [in un attacco incendiario alla sua casa in Moravia ad aprile] ha
causato chiasso tra i media per un paio di giorni ma poi tutto è andato nel
dimenticatoio."
I rappresentanti del Partito Nazionale non sono stati potuti essere
raggiunti per commentare. Ma il partito ha dichiarato che citerà CT per
interferire nel suo diritto di parola, a seguito della decisione di Janecek di
ritirare lo spot dopo un'iniziale programmazione.
Janecek, che è stato riconfermato direttore generale di CT il 15 luglio, ha
rifiutato una richiesta del Partito dei Verdi che ne chiedevano le dimissioni.
Negando ogni addebito di negligenza o incompetenza per aver permesso la messa in
onda, ha detto, "Un simile sistema ha funzionato per 18 anni senza problemi
seri. E' tempo di modificarlo riflettendo sulla crescita del radicalismo in
alcuni partiti registrati ufficialmente.. Ho deciso di non trasmettere
[nuovamente] lo spot dopo averlo visto [alla prima proiezione]."
Il direttore generale ha detto che CT si è trovata di fronte a due leggi in
conflitto; una insisteva che non ci fosse il diritto di interferire con la
trasmissione di un partito politico, mentre l'alta dichiarava che non dovevano
essere permesse la trasmissioni con contenuto razzista. "Il conflitto legale
pubblico su questo mostra che c'è qualcosa di sbagliato nella legislazione," ha
aggiunto.
Guardando come il problema potrebbe essere corretto, Janecek ha detto che
alcuni critici a torto presumono si tratti di una questione legale facile. "Ma
non lo è," ha detto. "Le persone intelligenti possono intendere che non è
l'ideale per una rete indipendente che copre notizie di politica, essere arbitro
di una campagna elettorale. Devono intendere che un tribunale o una speciale
commissione elettorale sarebbero migliori per decidere se proibire o meno uno
spot da trasmettere."
QUANDO I PRINCIPI COLLIDONO
Formatasi da 2 anni, l'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti
Fondamentali sta trattando nel dettaglio la questione della trasmissione
politica di partiti potenzialmente razzisti, dice il suo rappresentante
Cristopher Coxon. Le valutazioni su queste trasmissioni chiaramente riguardano
la questione di bilanciare libertà di parola con dichiarazioni razziste,
aggiunge Coxon. La legislazione UE nell'applicare la legge criminale a
determinate forme di razzismo e xenofobia è stata adottata a novembre, ma il
testo dev'essere ancora trasportato nelle legislazioni nazionali dei membri UE,
dice.
Sejal Parmar, avvocato anziano di Article 19, un gruppo di consulenza
legale, con base a Londra, per la libera espressione e l'accesso
all'informazione, ha detto che c'è stato "un evidente valore nel principio di
non-interferenza con le trasmissioni dei partiti politici, anche se il loro
contenuto può apparire spregevole alle orecchie dei legali dei diritti umani e a
parte del pubblico. Così, fintanto che un partito sta operando legalmente nel
quadro delle leggi elettorali, ad un partito dovrebbe essere permesso di
svolgere le sue trasmissioni." Nondimeno, ha detto Parmar, la legge ha un ruolo
importante nel limitare i discorsi quando questi costituiscano incitamento alla
discriminazione.
Un disaccordo su principi simili all'incidente del Partito Nazionale è
accaduto anche in Gran Bretagna durante la campagna per le elezioni europee,
quando la BBC ha mandato in onda uno spot del
Partito Nazionale Britannico di estrema destra, che come lo Jobbik ha
ottenuto per la prima volta due seggi. Quando sono arrivati i dissensi, la BBC
ha pubblicato una
giustificazione dicendo che la trasmissione aderiva ai criteri concordati
tra media e partiti politici.
Come sottolineato da Ric Bailey, consigliere politico capo della BBC che è
anche presidente del Gruppo di Collegamento dei Media in GB, ognuno "sicuramente
ha il diritto di vedere preventivamente le trasmissioni politiche sottoposte" e
"abbia la responsabilità legale di che cosa esce sul suo canale". D'altra parte,
qualsiasi cosa che si ritenga possa causare danno o offesa può essere riferito
al gruppo di collegamento. Questo, dice Bailey, da "le linee guida nel trovare
un metodo che accontenti tutti".
Una fonte membro del gruppo ha detto di "non poter ricordare un periodo in
cui i cambiamenti o alcune omissioni non fossero gradite ad entrambe le parti
della disputa, ma ciò che succede spesso è che il Partito Nazionale Britannico
concordi felicemente con la rimozione dei suoi pezzi decisa dal gruppo di
collegamento, ma che lo spot riappaia nel formato originale sul loro sito web
infischiandosene di essere stato censurato". Le dispute più calde, ha aggiunto,
hanno riguardato le campagne anti-aborto che contenevano immagini potenzialmente
disturbanti.
Ha detto Janecek che l'approccio mostrato dalla BBC può essere di "buona
ispirazione" per un cambiamento.
Will Conroy is a freelance journalist in Prague.