A volte (confesso) mi lascio trascinare dalla politica, con risultati
"buffi": come quando partendo da una fiera di cavalli a Monza che non
c'è più, ipotizzavo una piattaforma
elettorale per le elezioni locali.
A scanso di fraintendimenti, aggiungevo: ...Ora, capitemi bene, la mia non è nostalgia ma curiosità. Il progresso avanza anche fuori Italia, ma perché da noi queste "distrazioni" dal panorama urbano sono destinate a perdersi e in Francia ogni schifosa cantina di campagna diventa un museo? Perché negli Stati Uniti, in Inghilterra, Germania (per non parlare della Scandinavia) tengono alla loro storia e la valorizzano, mentre da noi
la difesa delle tradizioni è sinonimo di movimenti razzisti? Non sarebbe più interessante (anche economicamente, intendo) una grande città che oltre alle fiere, coltivasse il turismo anche per i suoi abitanti?
Il dubbio rimane, dopo che David Altheer (giornalista ed esperto di Rom e
Sinti) su British_Roma
segnala dal 1 al 9 ottobre la fiera di Ballinasloe
nell'EIRE, vitale,
frequentata, meta di Nomadi e Viaggianti da tutto il Regno Unito.
(se qualcuno passa di lì, me lo faccia sapere, grazie!)