Segnalazione di Demetrio Gomez
ADRA (ALMERÍA), 28 luglio
La giunta andalusa, attraverso il servizio Giochi e Spettacoli, ha decretato
la chiusura provvisoria del chiringuito "Garfield" situato sulla spiaggia
di levante nella località almeriense di Adra per "aver infranto la normativa
vigente riguardo il diritto di ammissione", dopo che lo stabilimento è stato
denunciato dall'associazione culturale gitana "El callí abderitano", la quale
afferma che si negava l'ingresso a persone di etnia gitana.
Fonti della giunta andalusa hanno specificato ad Europa Press che la misura
si mantiene "in forma cautelare" sin quando il locale non possa comprovare di
aver sanato le deficienze della denuncia, tra le quali, secondo la segnalazione
dell'associazione, il pagamento di 20 euro per le persone gitane per conseguire
un'identificazione personalizzata con la firma del gerente che permetta loro di
passare il recinto, quando l'entrata è gratuita.
Secondo la relazione sui fatti da parte dell'associazione, i guardiani del
locale "pongono qualsiasi scusa, sia i vestiti o che sia in corso una festa
privata" per impedire di passare alle persone di etnia gitana, motivo per cui si
è rivolta al Consiglio comunale di Adra (PP), alla Giunta di Andalusia e alla
Sottodelegazione del Governo in Almería per denunciare i fatti.
L'associazione segnala anche che è stata informata dei fatti anche
l'Unità del Corpo della Polizia ascritta alla Comunità Autonoma di Andalusia
che, affermano, si sono presentati lo scorso 10 luglio nel locale dove
"scoprirono deficienze in materia di sicurezza", secondo la versione
dell'associazione.
"El callí abderitano" aveva già formulato denunce e reclami amministrativi su
questo locale prima di rilevare che il chiringuito non ammetteva il
passaggio di persone di etnia gitana nel locale, da cui i suoi membri accusarono
tanto il gerente che i portieri del chiringuito di reato di
discriminazione.
I membri dell'associazione ricordano così che lo scorso 30 maggio si
presentarono attorno all'1.00 nello stabilimento per comprovare se si
verificavano i fatti in seguito segnalati. Al loro arrivo, osservarono che il
locale era quasi vuota e che all'ingresso c'erano dei controllori che, secondo
le loro dichiarazioni, negavano l'ingresso solamente a persone di etnia gitana,
adducendo che c'era una "festa privata".
"Non era segnalata né c'era alcuna traccia di tale festa privata",
ha indicato il denunciante, il quale ha assicurato che insistendo con i
guardiani perché gli spiegassero il motivo per cui non li lasciavano
entrare, questi lo guardarono in modo "intimidatorio", al ché sollecitò il
foglio dei reclami dello stabilimento, che pure furono negati, da cui la
denuncia.
Con la presenza della polizia sul luogo dei fatti, l'associazione ha
interposto nuovi reclami amministrativi, un reclamo penale ed ha ottenuto di
denunciare anche la presenza di un minore di 15 anni dentro il locale. "E'
inaudito che se neghi l'ingresso ad una persona di etnia gitana di 40 anni e si
permetta di accedere ad un minore di 15 anni", ha detto uno dei portavoce nelle
dichiarazioni a Europa Press.