Santiago Sierra - Ponticelli
Di Fabrizio (del 17/05/2009 @ 09:41:15, in Italia, visitato 2017 volte)
Napoli - dal 15 maggio al 14 settembre 2009
Santiago Sierra - Ponticelli
MADRE - MUSEO D'ARTE DONNA REGINA
vai alla scheda di questa sede
Via Luigi Settembrini 79 (80139)
+39 08119313016
www.museomadre.it
Nuovo progetto di Santiago Sierra pensato e realizzato dall’artista a Napoli, e
per la prima volta esposto al Madre, che affronta la questione dei Rom e, in
particolare i recenti fatti della comunità Rom di Ponticelli, prendendola a
simbolo della nuova ondata xenofoba e di intolleranza verso gli immigrati che
attraversa il paese e, più in generale il mondo occidentale a seguito della
crisi economica mondiale.
orario: dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 21.00 sabato e domenica ore
10.00 – 24.00 Giorno di chiusura: martedì (possono variare, verificare sempre
via telefono) biglietti: Intero: € 7.00 Ridotto: € 3.50 Gratuito tutti i lunedì
Audioguide € 4.00 vernissage: 15 maggio 2009. ore 12 ufficio stampa:
ELECTA NAPOLI
curatori: Bartolomeo
Pietromarchi autori:
Santiago Sierra
note: La mostra è realizzata in collaborazione con la Prometeo Gallery di
Ida Pisani. parte (integrante) del nuovo progetto di Santiago Sierra è già in
mostra per le vie di Napoli in diversi spazi urbani normalmente dedicati alla
pubblicità genere: arte contemporanea, personale
Comunicato stampa
PONTICELLI è il nuovo progetto di Santiago Sierra pensato e realizzato
dall’artista a Napoli, e per la prima volta esposto al MADRE, che affronta la
questione dei Rom e, in particolare i recenti fatti della comunità Rom di
Ponticelli, prendendola a simbolo della nuova ondata xenofoba e di intolleranza
verso gli immigrati che attraversa il paese e, più in generale il mondo
occidentale a seguito della crisi economica mondiale. Il progetto si compone di
tre opere in mostra al museo e di un imponente progetto pubblico che per tutto
un mese (da metà maggio a metà giugno) occuperà numerosi spazi urbani
normalmente dedicati alla pubblicità con una serie di immagini realizzate
dall’artista.
Le immagini rappresentano dentature digrignanti di due famiglie Rom, ultime
rimaste prima dello sgombero definitivo del campo di via Ponticelli, che si sono
prestate per realizzare l’opera. Un segno forte nella città, segno di rabbia e
di disperazione, urlo contro l’intolleranza di tutti i generi, sensibilizzazione
verso un silenzio impotente di fronte al montare di odio e paura. Un’opera che
con grande impegno riflette sulla questione del diverso, della tolleranza e
della convivenza in momenti di crisi quando la questione si fa più sensibile e
attuale.
In mostra al MADRE oltre alle due opere che ne hanno preparato la realizzazione
QUEMA DE VIVIENDAS (ESCENA ENCONTRADA) e ESTUDIO FOTOGRÁFICO DE PONTICELLI anche
la serie completa delle immagini del progetto pubblico DIENTES DE LOS ÚLTIMOS
GITANOS DE PONTICELLI, oltre ad un programma di proiezioni di video di recenti
progetti dell’artista compreso il controverso LOS PENETRADOS recentemente
realizzato a Madrid sul tema del genere, il sesso e la razza.
In occasione della mostra sarà realizzata una giornata di studio e di
approfondimento sulla questione dei Rom, in particolare, e su quella
dell’integrazione del diverso e dello straniero più in generale. All’incontro
saranno invitati il collettivo Stalker, Nando Sigona uno dei fondatori di
OsservAzione - Centro di ricerca e azione contro la discriminazione Rom e Sinti
- e docente di Refugee Studies presso la Oxford Brookes University e City
University (London), e rappresentanti delle associazioni e degli attivisti che
si occupano dell’argomento, oltre all’Associazione Nazionale Opera Sinti e Rom.
Santiago Sierra è nato in Madrid e si è trasferito nel 1995 a Città del Messico.
Artista di fama mondiale Sierra è conosciuto per le sue opere provocatorie
realizzate dentro e fuori gli spazi dedicati all’arte. Santiago Sierra si e’
progressivamente distinto negli ultimi anni grazie ad un lavoro in bilico tra la
scultura minimalista, la fotografia concettuale e la performance, mettendo
costantemente in discussione i limiti e le costrizioni imposti dalla società
contemporanea. Tra le ultime prove dell’artista ricordiamo il Padiglione
Spagnolo alla 50° Biennale di Venezia, a cui si poteva accedere solo se in
possesso di un passaporto iberico; ”The first verse of the Marseillaise played
uninterruptedly for one hour” al Centre d’art contemporain de Bretigny, dove
un’intera orchestra ha suonato il primo verso dell’inno francese per un’ora, e
”300 Tonnen” alla Kunsthaus di Bregenz, una possente installazione in cemento
del peso di trecento tonnellate che ha spinto agli estremi le capacità
strutturali del museo austriaco, al punto da poter accogliere solo quaranta
visitatori alla volta.
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