Una regione in ginocchio. Morti e feriti. Il terremoto che stanotte ha
squassato l'Abruzzo lascia dietro di sé terrore e devastazione. Così a L'Aquila,
così nei centri più piccoli. "Un disastro, un disastro". Ripete la frase con
tono concitato il senatore abruzzese Filippo Piccone mentre sta raggiungendo i
piccoli centri in provincia dell'Aquila per "rendermi conto della situazione.
Sto vedendo case ridotte ad un cumulo di macerie, persone per strada. E' proprio
nella zona intorno al capoluogo abruzzese che stiamo cercando di capire l'entità
della tragedia".
"Ci sono problemi grossissimi nei piccoli centri della provincia- continua il
Senatore -, ci sono edifici sventrati, gente che ha perso tutto, un vero
disastro. Stiamo cercando di capire nel dettaglio l'entità dei danni ma da
quello che possiamo vedere la situazione è gravissima. A L'Aquila le vittime
sono tante e ci sono oltre centomila persone che non possono rientrare nelle
proprie abitazioni. Dappertutto c'è devastazione, una scena agghiacciante. In
questo momento stiamo compiendo una perlustrazione nelle zone intorno al
capoluogo abruzzese per conoscere la situazione e collaborare con la macchina
della Protezione civile e dei soccorsi, ma ripeto, la situazione è veramente
drammatica".
In queste ore molti si chiedono come poter aiutare le popolazioni
dell'Abruzzo colpite da questa drammatica tragedia.
Sucar Drom rilancia
l'appello fatto dalla Protezione civile che in queste ore sta coordinando tutte
le operazioni.
Invitiamo tutti i lettori ad andare nell'Ospedale più vicino o presso l'AVIS
locale per donare il sangue.
In queste ore stanno arrivando negli Ospedali dell'Abruzzo, Lazio, Molise
tanti feriti e manca il sangue. Particolarmente drammatica la situazione
nell'Ospedale a L'Aquila.
La Protezione civile ha chiesto a tutti i cittadini di rapportarsi alle sedi
locali della Protezione civile per qualsiasi altra iniziativa di aiuto.
Comprensibilmente in queste ore c'è molta confusione e si vuole evitare che la
situazione sfugga di mano.
In ultimo invitiamo gli artisti sinti e rom ad organizzare per le prossime
settimane concerti, serate e iniziative benefiche per raccogliere fondi da
inviare alle popolazioni terremotate. L'Istituto di Cultura Sinta mette a
disposizione la propria struttura logistica. (in foto un'immagine del
terremoto in Irpinia del 1980)