Da
Mundo_Gitano
Messaggio di PROROM presentato nella sessione plenaria del secondo
Congresso Nazionale del POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO [Bogotá, D.C., 26, 27 E 28
febbraio 2009]
da ANA DALILA GÓMEZ BAOS, Rappresentante del popolo Rom nel Comitato Esecutivo
Nazionale del PDA
Ricevano tutti i delegati e delegate presenti in questo Secondo Congresso
Nazionale del Polo Democratico Alternativo (PDA) un saluto fraterno e libertario
a nome del popolo Rrom, meglio conosciuto come Gitano.
Con la nostra parola millenaria, forgiata lungo secoli di resistenze e lotte
contro la discriminazione, il razzismo, la xenofobia e la schiavitù, vi salutano
gli invisibili di queste terre, che nonostante vivano in questo paese dall'epoca
della dominazione ispanica, seguono ad essere sconosciuti e negati nei loro
diritti collettivi.
Tramite me, qui e ora, parlano le voci variopinte di un popolo che spinto
alla marginalizzazione e all'esclusione, si è visto obbligato a rimanere in
silenzio per lungo tempo. Quindi la mia voce in questo scenario, sono migliaia
di voci che vogliono farsi sentire per dire qui anche noi siamo presenti,
apportando alla costruzione di questo progetto di speranza in cui partecipano
altri popoli, altre lingue, altre culture, altri colori, altri modi di
pensare, infine, altri che son distinti dal nostro popolo però con i quali ci
siamo incontrati in questa proposta di costruire un paese dove entriamo tutti.
Quindi voglio che comprendiate che dietro il mio viso ci sono molti altri
visi, alcune volte tristi, a volte caricati di frustrazione e rabbia, però oggi
specialmente allegri di poter parlare davanti a questo nutrito auditorio dove
convergono le diversità di questo paese.
Il Proceso Organizativo del Pueblo Rrom (Gitano) di Colombia (PRORROM)
è sorto il 6 agosto 1998 col proposito centrale di rendere i Rrom visibili
davanti alla società nazionale e allo Stato colombiano e poter così richiedere
il riconoscimento pieno ed integrale dei nostri diritti collettivi, tra cui si
stacca, come uno dei più significativi, il nostro diritto alla libera
determinazione.
Il nostro collegamento al PDA si spiega perché qui stiamo incontrando scenari
adeguati per farci conoscere come siamo, nella nostra grandezza ma anche nelle
nostre debolezze, e per tessere alleanze con i popoli indigeni e afrodiscendenti,
con i movimenti sociali che si sono mutati in alleati della nostra causa. Non è
per caso, quindi, che il mio popolo sta partecipando al PDA.
Nella nostra instancabile ricerca di riconoscimento qui abbiamo incontrato
altri popoli e settori sociali che han fatto eco alle nostre domande, ragione
per cui possiamo dire senza dubbio che in molti dei visi di chi sta ascoltando
queste modeste e disordinate parole, possiamo davvero vedere visi conosciuti,
visi di altri Rrom. E' incontrandoci con voi che il nostro popolo può smettere
di essere una minoranza etnica, definita quantitativamente, per passare ad
essere un popolo soggetto di diritti a cui si riconosce, tra gli altri aspetti,
i suoi contributi al processo di configurazione di quella che oggi si chiama
Colombia.
Abbiamo visto che molti dei nostri princìpi che danno ordine e armonia alla
nostra vita quotidiana, si installano nei lineamenti che han dato forma e
contenuto a questo progetto politico e sociale che è il PDA. Il nostro popolo,
non occorre ricordarlo, si regge sulla solidarietà, la reciprocità, il mutuo
appoggio, la complementarietà degli opposti, la dispersione e l'orizzontalità
delle sue autorità, per un enorme attaccamento alla libertà ed all'autonomia...
tutti valori che pensiamo possano servire a questo progetto in costruzione
permanente com'è il PDA a misura dei nostri sogni e alla portata di tutti.
Rispetto al nostro popolo, sinora il PDA ha dimostrato di essere abbastanza
inclusivo, come richiesto ha garantito l'accesso e la partecipazione alle
principali istanze di direzione a rappresentanti del nostro popolo e della
nostra organizzazione. Senza dubbio, occorre dirlo, manca tuttora molto perché
all'interno del PDA si dia una vera democrazia di popoli e culture, cosicché si
rompa questo etnocentrismo di radice occidentale, sempre favorito in questo tipo
di organizzazioni e che finisce per imporre la sua logica ai popoli e culture
portatori di altre tradizioni della conoscenza.
I tre delegati di PRORROM presenti in questo Secondo Congresso Nazionale del PDA
- un donna, un giovane e un uomo - in questi due giorni hanno partecipato con
entusiasmo e convinzione, pensando quanto sia necessario preservare l'unità e
allontanare le minacce di divisione che a volte si sommano. In questo senso
abbiamo dispiegato tutte le nostre capacità magiche, eroiche ed inventive per
fare che questo sogno di speranza e futuro continui ad avanzare con fermezza,
trascendendo sempre le tensioni ed i conflitti che vengono presentandosi.
Contate sempre sui Rrom per aggiungere, mai per dividere. Contate su di noi per
rafforzare una proposta amplia ed inclusiva, però senza che questo significhi
cambiare sino al punto di smettere di essere quello che il PDA è stato sino a
oggi. Quindi, contate sul nostro popolo per continuare a costruire un progetto
politico e sociale che necessariamente dev'essere alternativo, progressista, di
sinistra... che renda possibile l'uso del socialismo magico in queste terre.
Per finire, un appello fraterno ai Senatori e Rappresentanti alla Camera del PDA:
Chi di voi vuole accettare la sfida storica di presentare, col nostro concorso,
un progetto di legge che dia al nostro popolo il posto che si merita nel paese e
che ci permetta di lasciare indietro questa atavica invisibilità?
Saluti e libertà!
Bogotá, D.C., 28 febbraio 2009.
PRORROM
Proceso Organizativo del Pueblo Rrom (Gitano) de Colombia
Correo-e: prorrom@gmail.com
"Yo no se qué tristeza o qué alegría me producen estas aves errantes a quienes
amparan el sol y la luna y el cielo y las estrellas y los árboles. Tristeza de
irse a todas horas. Alegría de renovar el horizonte a cada que los pájaros
cantan al alba. Alegría de no pesar sobre la tierra más de lo que pesa una yerba.
Tristeza de no tener Patria, ni raza, ni alero nativo" / (Tic Tac: 1913)