Da
Roma_Daily_News (seconda lunga intervista tradotta in tre giorni! Sono contento
quando esempi positivi parlano in prima persona)
divers.ro 02/03/2009
Daniel Ganga è il primo diacono Rom ufficialmente ordinato dalla chiesa
ortodossa rumena e che si incaricherà dei Rom di Bucarest e Ilfov. Dopo 153 anni
dall'abolizione della schiavitù rom, il giovane prete dichiara che [...] non
incriminerà più e va verso una cultura ortodossa senza colore etnico.
Chiesa di tutti
Cosa le ha fatto dichiarare chiaramente e con fermezza la sua etnia entro
la chiesa ortodossa rumena?
Vengo da una famiglia dove la Chiesa e gli ordini ecclesiali sono sempre
stati presenti. Venendo verso la Chiesa non è stato difficile comprendere che
nelle nostre i Rom non sono molto presenti e non sono per niente apprezzati.
Pochissimo apprezzati! La maggior parte delle volte sono visti come
"credenti di seconda mano".
Perché?
Perché di solito gi altri ritengono che la Chiesa per i Rom è solo un posto
per mendicare. Inoltre, gli altri, a maggioranza, credono che i Rom non siano
ben iniziati, non fanno le regole. Non conoscono niente! E, nel migliore dei
casi, sono ignorati. Questo significa, se un Rom entra in chiesa, lo lasciamo
pregare se "si comporta come si deve". Viceversa, quando arriva alla
partecipazione alla vita ecclesiale, in ogni modo, gli altri sono riluttanti. Io
vengo da una famiglia dove andare in chiesa era una cosa normale e ho pensato di
fare qualcosa. Ho considerato che fosse mio dovere creare, se vogliamo chiamarlo
così, un "ponte" tra il popolo della Chiesa, dato che Dio ha creato la
possibilità di stare vicini e di conoscersi. Per puntare la loro attenzione sul
fatto che non è normale per i Rom essere messi in disparte e che la Chiesa
dovrebbe essere per tutti. Fortunatamente, succede che da qualche anno Sua Eminenza Padre Varsanufie, Vescovo vicario dell'Arcivescovado di Bucarest, ha
iniziato azioni che mi hanno sorpreso. Non mi aspettavo tanta buona volontà!
Che azioni sono?
Sto parlando del libro di preghiere tradotto in romanes. Ha appoggiato i
bambini rom che volevano andare in seminario. Ed ha anche tradotto la Santa
liturgia in romanes. Questo è assolutamente straordinario. Senza nessun
precedente nella storia della chiesa ortodossa rumena e nella nostra comunità,
che è una cosa fondamentale, in cui difficilmente avrei sperato. Pensavo che
sarebbe stato bello se qualcuno avesse tradotto la Santa liturgia della Romania
a questa gente, messa da parte, perché potesse ascoltarla nella sua lingua, la
sua lingua blasfema. Per molta gente, la lingua zingara suona male. Così, eccoci
qui, venerdì (si riferisce al 20 febbraio 2009, quando al Monastero Radu Vola di
Bucarest venne ordinato diacono con Liturgia bilingue rumena/romanes), ho
sentito le preghiere e le canzoni avevano una magnifica melodia e suonavano
davvero bene.
Nella parrocchia "Santi Romani della Domenica" di Ferentari, dove lei è
stato investito diacono, celebrerà in romanes?
[...] Dopo che spolvererò il mio romanes, dato che al momento non conosco
molto bene la lingua, la cerimonia sarà solo in romanes. Non esclusivamente! Ma
anche in lingua romanes.
Ha familiarità con la situazione dei Rom della parrocchia di Ferentari?
E' difficile dirlo perché non conosco il posto. Sono stato nominato lì solo
qualche settimana fa. Non conosco la situazione. Conosco qualcuno di Ferentari.
Ho lavorato anche con RomaniCriss e quando sono stato ripreso alla TV ho visto
come la gente vive lì. Zabrauti è un posto rappresentativo. Lì la gente vive in
case coniche di 4 metri o anche più piccoli. Vivono in sette, otto o anche dieci
persone assieme ai bambini. E' difficile capire che ci sia gente che vive così
da tanto tempo. E' un fatto che sono lì ed hanno bisogno di me per portare
attenzione sulla loro situazione, credo. Ho bisogno di motivarli a chiedersi
cosa succede con le loro vite e dopo queste domande, se vogliono qualcuno che
dica loro qualcosa sul Signore, sarò lì. Perché, secondo me, è normale che
qualcuno si chieda "chi sono?", "cosa mi succede?" e "dove vado?". E per me la
risposta è stata: sono un essere intelligente creato da Dio a sua immagine e
somiglianza, a cui sono state donate alcune qualità e fatto, come senso e scopo
dell'esistenza, per assomigliare a Dio. Per assomigliare intendo agire bene. Un
effetto della pratica delle buone cose, se possiamo chiamarle così, è vedere
l'altro, che può essere anche un Rom, ad immagine e somiglianza di Dio ed essere
contento della sua presenza. E dovrebbe essere contento anche della vostra
presenza.
Nella Chiesa siamo uguali
Non pensa che riconoscendola come il primo diacono rom per la sua
comunità, il patriarcato ortodosso rumeno abbia fatto un passo verso
l'integrazione dei Rom?
Possiamo chiamarlo un passo. Ma non verso l'integrazione. Non mi piace questo
termine. Integrarsi in cosa? Le persone sono esseri intelligenti, con la loro
volontà e personalità e integrandole si raggiungerà uno standard. Questo è come
la vedo. Il passo fatto dalla Chiesa è in qualche modo una riparazione. Poco più
di 100 anni fa i Rom erano schiavi nei monasteri. A quei tempi, la cosa era
naturale per la Chiesa. Ora le cose sono differenti e la Chiesa, intendo le
istituzioni tramite i suoi rappresentanti, è andata incontro ai Rom confermando
che non sono un gruppo separato di credenti, si pensa di considerarli che
possano camminare assieme verso Dio. Una chiesa senza Rom e una chiesa dove
siano lasciati in disparte, è espressamente una chiesa incompleta. La chiesa è
completa solo includendo tutti i membri che la comunità conta tra i suoi figli.
Solo così la Chiesa è completa e può andare di fronte a Dio come estensione del
lavoro del Salvatore. Perché LUI disse "andate ed insegnate a tutta la
popolazione!" Non ha specificato a chi! "Battezzato nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo!" Questo è il significato della Chiesa. E' così!
Nella chiesa siamo tutti uguali.
E questa è la ragione per cui lei è stato ordinato lo stesso giorno che si
commemorava l'abolizione della schiavitù rom in Romania, e non a gennaio, come
inizialmente deciso?
Sì. Sua Eminenza pensava fosse molto meglio organizzare questo momento
esattamente lo stesso giorno in cui celebriamo i 153 anni dall'abolizione della
schiavitù dei nostri antenati. Ecco qui! Posso considerare il gesto come un
ritorno della Chiesa, di buona volontà, di vicinanza. Dirò che nessuno può più
rimproverare la Chiesa di discriminare i Rom. Forse ci sono casi isolati, ma
fuori dalle regole della Chiesa.
Sono stato sorpresa di sentire che i Rom che vivono accanto a noi non
sanno niente dell'abolizione della schiavitù dei loro antenati (vedi
ndr). Cercherà di far
conoscere quei fatti storici a quelli con cui lavorerà assieme?
Naturalmente, è ciò che voglio. Ci proverò per quanto posso, con l'aiuto di
intellettuali, di chi vuole essere coinvolto in azioni simili, per raccontare ai
membri della comunità qualcosa sulla nostra storia. Sono in uno stato di
ignoranza verso la propria storia, perché non hanno mai studiato cose simili e
mai sono stati incoraggiati a farlo. Nei fatti, manca la volontà di studiare la
storia recente o antica dei Rom.
Vuole fare questa proposta all'ufficio catechistico della comunità rom
dell'Arcivescovado di Bucarest?
Sì, l'ufficio catechistico ha più obiettivi da raggiungere: costruire chiese
dove vivono i Rom, sviluppare programmi sociali per gli adulti, programmi
educativi e culturali per giovani e bambini. In quei programmi verranno
disseminati informazioni sulla storia dei Rom, in volantini, opuscoli, forse in
programmi radio e TV. Quanto a me, intendo andare nella comunità, sedermi tra
loro, parlare e fare cerimonie, atti liturgici e ricordare alla gente le nostre
attività come comunità. Voglio credere che sia un inizio per i Rom e a partire
da adesso sapranno che sono ortodossi e perché lo sono, specialmente cosa
significa essere ortodossi. Voglio chiamarli ad unirsi alle preghiere, cambiare
insieme le cose e se Dio, nella sua misericordia, ci permette, creare una
cultura ortodossa senza alcun colore etnico, una vita normale e Cristiana.
Daniel Ganga (29 anni) è stato ordinato Diacono il 20 febbraio, in
occasione della celebrazione dei 153 anni dall'abolizione della schiavitù
rom in Romania. Attualmente è redattore presso la stazione radio Trinitas
del Patriarcato Rumeno e coordina i progetti socio-caritativi e
socio-educativi dell'Arcivescovato progettati per le famiglie Rom. Ma,
attraverso una nuova nomina, coordinerà le attività per le comunità rom
dell'ufficio catechistico nella stessa istituzione. Nel contempo, servirà
come Diacono nella parrocchia "Santi Romani della Domenica" di Ferentari.
Mihaela Dumitrascu – DIVERS