Da Lia Didero
Al Sindaco di Pesaro
Al Prefetto
Alla città di Pesaro
Noi, associazioni, realtà cittadine, semplici abitanti e frequentatori di questa
città, avuto notizia delle operazioni di polizia contro le famiglie rom presenti
a Pesaro il 25 febbraio,
riteniamo quanto successo una grave sconfitta politica e sociale di una città
come la nostra.
Una comunità rom di poco più di 30 persone tra adulti e bambini, che non si è
mai fatta notare per atteggiamenti contrari alla legge ma cercava semplicemente
di sopravvivere alla meno peggio, è stata sgombrata e costretta ad allontanarsi
con la forza. Donne, bambini, malati costretti ad andarsene. Dove? Non importa,
l'importante è fuori dai confini comunali.
Si dirà: avevano occupato illegalmente una fabbrica, una casa abbandonata, ed è
reato.
Noi diciamo: la fabbrica, la casa erano vuote, fatiscenti, in vendita da chissà
quanto tempo e chissà per quanto tempo, e loro non avevano una casa, un posto
dove stare. E fa freddo, d’inverno./
Si dirà: non avevano un lavoro onesto.
Noi diciamo: è vero, ma lo hanno cercato, hanno bussato a tante porte e nessuno
ha dato loro una possibilità.
Si dirà: erano dei parassiti, volevano vivere sfruttando la carità della gente.
Noi diciamo: a chi non ha nulla, basta poco, meno del superfluo di chi ha
troppo. Non amiamo la carità, ma la solidarietà sì.
Si dirà: erano sporchi, puzzavano, non sanno vivere.
Noi diciamo: provate a vivere senz’acqua, senza luce, e sapendo che vi possono
sgombrare in ogni momento, e vediamo che decoro siete capaci di mantenere.
Si dirà ancora: i bambini non possono vivere in quelle condizioni.
Noi diciamo: E’ vero, non dovrebbero. Ma sono bambini amati, e per non perderli
i genitori sono stati costretti a lasciare quel poco che potevano avere qui. e
adesso quei bambini vivono ancora peggio.
Si dirà: Pesaro adesso è più sicura.
Noi diciamo: NO, Pesaro adesso è meno civile, meno giusta, meno ricca. Meno
nostra.
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