Da
Roma_ex_Yugoslavia
Emportal.co.yu 18 febbraio 2009. Fonte: Tanjug
Bozidar Djelic, vice Primo Ministro per l'integrazione UE ha detto oggi
che per la fine di febbraio verrà disegnata una strategia per l'inclusione dei
Rom e verranno assicurati fondi per il suo sviluppo.
Parlando all'apertura del 15° incontro del Tavolo internazionale dei
Direttori del Decennio dell'Inclusione Rom 2005-2015, tenutosi a Belgrado,
Djelic ha sottolineato l'importanza per la Serbia di predisporre la strategia
durante la sua presidenza.
Djelic, che è anche coordinatore nazionale per il Decennio dell'Inclusione
Rom, ha detto che l'organizzazione tenterà anche di essere formalmente più
attiva nel proporre una politica europea verso i Rom.
Ha ricordato che le priorità della Serbia durante la propria presidenza
saranno di risolvere i problemi dei Rom nella casa e nell'istruzione, come pure
il problema della discriminazione e la questione della loro inclusione nel
quadro di una politica Rom europea.
Ha detto che nei precedenti cinque anni la percentuale dei bambini rom che
ricevono l'educazione elementare obbligatoria è salita dal 56% al 75%,
aggiungendo che l'istruzione dovrebbe essere una priorità nell'integrazione
sociale dei Rom.
Ha detto che l'istruzione non può essere la soluzione di ogni problema ma è
un passo importante per risolvere gli altri problemi che la popolazione rom
affronta.
Ha detto che durante il 2007 metà delle famiglie rom vivevano sotto la linea
di povertà.
Commentando l'incidente di Kraljevo, dove un minorenne rom ha ucciso un serbo
di 18 anni, seguito su internet da minacce di vendette contro i Rom, Djelic ha
detto che ogni crimine dev'essere punibile solo per legge, senza riguardo
all'etnia.
Un singolo crimine non può diventare base per rivincite contro un particolare
gruppo etnico. Il governo serbo condanna le minacce apparse su internet, ha
detto Djelic, aggiungendo di appoggiare l'azione presa dallo stato, dai corpi
locali e dalle organizzazioni rom che richiamano alla calma.
Svetozar Ciplic, Ministro per le Minoranze ed i Diritti Umani, ha detto che
l'Europa ha compreso che è impossibile parlare di democrazia e responsabilità
sociale se non c'è coscienza dei problemi dei Rom.
Ciplic ha detto che il Decennio dell'Inclusione Rom partito cinque anni fa e
ha esplicitamente stabilito che l'integrazione dei Rom è l'obiettivo di tutti i
paesi firmatari.
I Rom sono una risorsa umana, culturale ed intellettuale che gli stati non
hanno ancora scoperto, ha detto il Ministro, aggiungendo che oggi ogni paese ha
problemi finanziari, ma la crisi economica globale non deve essere una
giustificazione per rallentare il lavoro sull'integrazione sociale dei Rom.
Il Decennio dell'Inclusione Rom è iniziato nel 2005, su iniziativa dell'Open
Society Institute e della Banca Mondiale e comprende 10 paesi.
Romania, Bulgaria ed Ungheria hanno già presieduto il Decennio Rom e la
Serbia tiene la presidenza dal 25 giugno 2008. Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica
Ceca, Slovacchia, Ungheria, Macedonia,
Montenegro, Romania, Bulgaria e Serbia stanno prendendo parte al Decennio.
Durante la presidenza serba, anche la Spagna è diventata membro di questa
iniziativa regionale.
I rappresentanti dei 12 paesi discuteranno su discriminazione nell'istruzione
e presenteranno i loro piani d'azione nazionali.
Iňigo de Palacio Espaňa, Ambasciatore spagnolo in Serbia, firmerà
una dichiarazione sull'accesso della Spagna al Decennio dell'Inclusione Rom.