Mutui e accampamenti : la maledizione delle case inglesi
di Giulia Alliani - 17 febbraio 2009
L'anno scorso uno dei nomadi l'aveva predetto: le autorità locali avrebbero
impiegato almeno otto anni per riuscire a buttarli fuori. Pochi giorni fa, la
tradizionale capacità divinatoria, che viene unanimemente riconosciuta agli
zingari, é stata ancora una volta confermata.
Il loro rappresentante, nella sua predizione, non é andato troppo lontano dalla
realtà: forse gli anni non saranno otto, ma cinque certamente sì, e forse anche
di più. I 64 nomadi che, grazie ai quattro giorni di vacanza dei funzionari
addetti al piano regolatore, erano riusciti a costruire a tempo di record, su un
appezzamento di terreno in Inghilterra, nei Cotswold, un accampamento illegale,
provvisto d i elettricità e condutture per l'acqua, hanno ottenuto da un
ispettore governati vo il permesso di rimanere nel sito prescelto per altri
quattro anni.
Il Consiglio del distretto di Stratford-on-Avon aveva rifiutato di concedere un
permesso retroattivo e aveva ingiunto agli zingari di andarsene, ma i nomadi
avevano proposto appello. Era quindi seguita un'inchiesta pubblica in dicembre,
terminata la quale, l'ispettore del Governo, Phillip Crookes, ha garantito a 16
famiglie un permesso provvisorio che scadrà nel 2013.
Secondo l'ispettore, nella zona c'é una carenza di campi nomadi e la misura
adottata dovrebbe dare alla comunità, che conta un centinaio di persone, il
tempo necessario per cercare "dei siti alternativi e garantire ai bambini un
passaggio senza strappi ad altre scuole se ciò si rendesse necessario". La
notizia é stata accolta con irritazione dagli abitanti del posto, che hanno
visto crollare il valore delle loro case, e dai loro rappresentanti, che
giudicano semplicemente patetico il fatto che la decisione permetta a dei gruppi
di individui di violare il piano regolatore al cui rispetto tutti sono tenuti.
Nella zona, prevalentemente rurale, conosciuta e apprezzata per i suoi luoghi
idilliaci, a poche centinaia di metri dall'accampamento, sorge anche la casa di
campagna di proprietà dell'ex-marito del ministro laburista Tessa Jowell,
l'avvocato David Mills, attualmente sotto processo a Milano, unico imputato di
corruzione in atti giudiziari dopo lo stralcio della posizione del presidente
del Consiglio Berlusconi, in conseguenza del Lodo Alfano.
La sentenza di primo grado dovrebbe essere pronunciata nei prossimi giorni.