Da
Chiesa Evangelica Zigana in Italia
Maselli: gli emendamenti lesivi della libertà religiosa Roma (NEV), 5
novembre 2008 - Il pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle
chiese evangeliche in Italia (FCEI), denuncia l'incostituzionalità di una serie
di emendamenti inseriti nel disegno di legge 733, più noto come "Pacchetto
sicurezza", in questi giorni in discussione alle Commissioni Affari
costituzionali e Giustizia del Senato. Tra gli emendamenti ne figura uno in
particolare che prevede la possibilità di referendum comunali prima della
realizzazione sul territorio di campi nomadi, moschee o altri luoghi di
culto relativi a religioni che non hanno ancora raggiunto Intese con lo Stato.
"La FCEI ha avuto modo a più riprese di esprimere il proprio disaccordo in
riferimento all'impostazione del disegno di legge tutto - ha dichiarato Maselli
-. Particolare preoccupazione desta stavolta un emendamento che riflette una
situazione già legalizzata nella regione Lombardia, dove non è più sufficiente
una semplice segnalazione alla Polizia per aprire un locale di culto, ma occorre
che lo stesso permesso edilizio sia stato rilasciato specificatamente 'a scopo
di culto'. Con l'approvazione di questo emendamento al 'Pacchetto sicurezza' si
limiterebbe ulteriormente la libertà di culto, prevista dalla Costituzione
italiana. Grave è anche il fatto che si voglia fare una differenza tra chi ha il
Concordato o le Intese, e chi non ce le ha: una norma che sarebbe in pieno
contrasto con la giurisprudenza della Corte Costituzionale. L'augurio è che i
senatori riuniti nella 1ª e 2ª Commissione respingano questo emendamento, ma
anche che le norme regionali in merito vengano abolite", ha concluso Maselli.Il
presidente Maselli, lo scorso 28 ottobre ha inoltre firmato, insieme a una serie
di Associazioni di settore, una lettera indirizzata ai membri della Commissione
Affari Costituzionali del Senato, in cui si richiede il ritiro dell'emendamento
relativo al rilascio del permesso di soggiorno ai minori stranieri non
accompagnati al compimento della maggiore età. Se approvata, questa norma
infatti permetterebbe alle autorità competenti di non rilasciare più un permesso
di soggiorno ai minori che, pur affidati o sottoposti a tutela, siano entrati in
Italia dopo il compimento dei 15 anni e/o non possano dimostrare di aver
partecipato a un progetto di integrazione per almeno 2 anni.
Pacchetto sicurezza/2. Battisti, metodisti e valdesi uniti contro il ddl 733
Roma (NEV), 5 novembre 2008 - Alcune misure previste dal ddl 733, meglio noto
come ”pacchetto sicurezza” attualmente all'esame delle Commissioni Affari
Costituzionali e Giustizia del Senato, non rispettano i diritti umani
fondamentali. Lo affermano in una dichiarazione congiunta Anna Maffei,
presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), Maria
Bonafede, moderatora della Tavola valdese, e Massimo Aquilante, presidente
dell'Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI). Segue il
testo della "Dichiarazione delle chiese battiste, metodiste e valdesi".“Il
‘Pacchetto sicurezza’ contiene alcune misure ancora all’esame del Parlamento
italiano di politica dell’immigrazione che come cristiani evangelici battisti,
metodisti e valdesi riteniamo lesive di fondamentali diritti umani e civili.
Chiediamo, pertanto, che Governo e Parlamento non deroghino dai seguenti
principi:1. Gli immigrati godono dei diritti affermati nella Dichiarazione
universale dei diritti umani. Anche quelli entrati in Italia senza regolare
permesso. Fra questi c’è il diritto alle cure mediche. Respingiamo quindi con
fermezza qualsiasi tentativo di limitare per i migranti l’accesso alle cure
costringendo le autorità sanitarie a segnalare la presenza di immigrati
irregolari negli ospedali. Tale tentativo, qualora venisse approvato dal nostro
Parlamento, spingerebbe ad una situazione sanitaria dagli esiti gravissimi,
quali ad esempio la ripresa dei parti senza assistenza e degli aborti
clandestini o l’aggravamento e la diffusione di patologie anche infettive, con
grave rischio sia dei migranti, sia della collettività in generale.2. Gli
immigrati hanno diritto, come tutti, all’unità della famiglia. Le molte misure
all’esame del Parlamento, nonostante si faccia un gran parlare di famiglia,
tendono di fatto a smembrare la famiglia ancora di più nel caso degli immigrati
in quanto rendono il ricongiungimento familiare ancora più difficile. Le
proposte presentate da alcuni senatori della maggioranza sono disegnate per
limitare e quasi impedire il processo di integrazione degli immigrati nel nostro
paese. Ci opponiamo a questa logica di arroccamento e di privilegio che rende il
nostro paese e il nostro popolo chiuso e inospitale.3. La legislazione in
discussione non tiene in considerazione la situazione di ingiustizia e di iniqua
distribuzione delle risorse in cui versa il nostro mondo e tende a vedere il
migrante senza permesso di soggiorno come un criminale. Come cristiani riteniamo
che qualsiasi legge in materia debba ispirarsi al criterio della giustizia e non
possa, quindi, non tener conto dei motivi specifici, concreti, che spingono ad
emigrare. L’Italia è inadempiente rispetto agli impegni presi nella
Dichiarazione del Millennio che stabiliva gli obiettivi per sconfiggere la
povertà per il 2015. Per questi principi riteniamo di impegnarci insieme a tutti
coloro che, a prescindere dalle motivazioni religiose, ricercano la piena
integrazione di tutti e di ciascuno/a. La parola ‘sicurezza’ acquista il suo
vero significato quando contribuisce a vincere paure e inimicizie, non a
fomentarle.” Per informazioni:Agenzia NEV - Notizie Evangeliche Federazione
delle chiese evangeliche in Italia