Ricevo da Roberto Malini
Fano, 22 novembre 2008 Lettera aperta a Davide Del Vecchio, Assessore ai Servizi Sociali e alle
Politiche per la Solidarietà di Fano
Egregio Assessore Davide Del Vecchio,
in questi giorni la Commissione europea discute i provvedimenti da attuare verso
l'Italia per le politiche governative e locali che combattono i comparti più
deboli della società, a partire dai Rom e dai senzatetto. Ho letto, con
tristezza, l'articolo pubblicato dall'edizione locale del Carlino di oggi. E'
ormai evidente che i media diffondono odio e intolleranza verso gli esseri umani
più vulnerabili, presentandoli secondo un'odiosa propaganda discriminatoria: le
famiglie Rom sono descritte come bande di criminali e non come esseri umani in
tragiche condizioni; i migranti sono "invasori" dediti ad attività illecite; i
senzatetto sono così "per scelta" e costituiscono un pericolo pubblico. La
verità la esprimono i numeri del Viminale, del Rapporto Censis, delle
organizzazioni per i diritti umani. Furti, rapine e scippi sono in prevalenza
azioni compiute da italiani; gli omicidi avvengono per la maggior parte
all'interno delle pareti domestiche; il crimine, in Italia, è gestito dalle
mafie, che si avvalgono di manovalanza nostrana e straniera. Non solo, perché
come ricordato ieri da Roberto Saviano all'Unione europea, l'Italia è il più
grosso esportatore mondiale di criminalità.
Questo è il degrado da combattere: un degrado morale, civile, politico e
mediatico. La criminalità organizzata ha toccato quest'anno il suo fatturato
record in Italia: 130 miliardi di euro, maturati su droga, violenza, armi,
prostituzione, pornografia e pedopornografia, estorsione, corruzione, morte.
Continuare a evitare di perseguire la criminalità vera, per riempire le carceri
di Rom e poveracci - o scacciarli da ogni angolo in cui si rifugiano - è
qualcosa di aberrante. Definire i poveri, gli "ultimi" del Vangelo, come causa
di insicurezza e degrado è una menzogna colpevole, perché i poveri vanno aiutati
e a questo servono i servizi sociali. L'Italia e le sue città stanno scendendo
ai più bassi livelli dell'abiezione, del razzismo, dell'intolleranza perché non
ha il coraggio di guardarsi allo specchio. Tutti sanno la verità: non vi è
ministro, parlamentare, sindaco, assessore, prefetto, autorità, giornalista che
non sappia dove sono i veri problemi di sicurezza e dove vi è invece
persecuzione degli innocenti. So che non sarà certo Fano a cominciare a dare il
buon esempio, perché è più facile colpire il capro espiatorio - come si fa, in
Italia, fin dall'antichità - che toccare interessi enormi. I Rom a piedi nudi e
i mendicanti senza un tetto sulla testa sono bersagli così indifesi e a portata
di mano! E' così facile colpirli e poi affermare a gran voce: avete visto,
cittadini, vi abbiamo liberati dal pericolo pubblico numero uno! Intanto la vera
criminalità ghigna, ingrassa e ringrazia. So che non partirà, la riscossa morale
del nostro Paese, da Fano, perché Fano sta mostrando altri obiettivi (quelli
facili e di "effetto") da perseguire, ma non rinuncio a inviarLe questa breve
lettera. Scripta manent. Roberto Malini - Gruppo EveryOne
roberto.malini@everyonegroup.com
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