Da
Romano Them
11 ottobre 2008 – In reazione all'assegnazione al diplomatico finnico Martti
Ahtisaari del Premio Nobel per la Pace, Romano Them ha detto che i Rom
kosovari non hanno ragione per unirsi al coro di chi si congratula. "I successi
di Ahtisaari nel portare la pace in altre parti del mondo sono innegabili, ma
nel caso dei Rom del Kosovo la sua azione è stata un completo fallimento." ha
aggiunto l'organizzazione.
Ritornando alla mediazione dell'ex Ministro degli Esteri finlandese,
dell'accordo internazionale di pace che pose fine alla guerra contro la
Jugoslavia, Romano Them ha ricordato che immediatamente in seguito si
stima che circa 100.000 Rom furono cacciati dal Kosovo e le loro proprietà
distrutte. Sette anni dopo, quando Martti Ahtisaari assunse la guida del gruppo
internazionale di trattativa, che aveva l'intento di raggiungere un accordo
sullo status della provincia, egli decise di limitare gli sforzi alle due
comunità più grandi, escludendo tutte le altre.
"Per Ahtisaari ed il resto della comunità internazionale, noi Rom del Kosovo
praticamente non esistevamo," ha detto un rappresentante di Romano Them.
"Ci hanno visto come una sorta di gente povera e miserabile, con un basso
livello di civilizzazione, ma non avevamo mai vissuto sotto le tende o nei
caravan." Ha inoltre spiegato che i Rom erano una parte integrale nella società
del Kosovo. "Rispettavamo le leggi e il sistema in atto," ha detto.
Secondo l'organizzazione, l'esclusione dei Rom dai negoziati sullo status ha
avuto ampie conseguenze sulla posizione dei Rom nel Kosovo odierno. Difatti, la
Costituzione che fu adottata dal Parlamento del Kosovo a febbraio, è ampiamente
costruita sulle proposte incluse nel rapporto preparato dal gruppo di
internazionale di trattativa. "Il fatto che la maggiore ambizione di Ahtisaari
era di soddisfare le richieste conflittuali degli Albanesi e dei Serbi del
Kosovo, ha portato alla negazione degli interessi delle altre comunità, in
particolare i Rom, che non avevano nessun partito ad appoggiarli," ha spiegato
un altro rappresentante di Romano Them.
Come conseguenza, la posizione di seconda o terza classe dei Rom kosovari è
oggi sancita per legge. Romano Them ha citato come esempio i recenti
reclami dei rappresentanti delle organizzazioni Rom della società civile
a Prizren, che hanno sostenuto che la bozza del nuovo statuto della municipalità
non ha alcun interesse per i Rom. "La mancanza di chiare garanzie sulla
rappresentanza politica dei Rom a livello municipale e sull'uso della lingua
romanì discende dalla nuova legge sull'auto-governo e dalla costituzione del
Kosovo", ha detto Romano Them.
Viene quindi giudicato cinico il tentativo della comunità internazionale di
rimandare i Rom in Kosovo, dopo averli deprivati delle garanzie essenziali per
la loro sussistenza.