Da
La
voix des Rroms
Per mancanza di tempo, non abbiamo aggiornato il nostro blog, e così abbiamo
molte cose da dire. Allora, non vi lasciamo con la fame e annunciamo solamente
che il Summit Europeo sui Rom, tenutosi a Bruxelles il 16 settembre scorso, apre
qualche nuova prospettiva. Molto brevemente due buone notizie: per la prima
volta una rappresentante della Francia (Mme. Boutin) ha parlato dei "Rrom",
a nome dei "circa 400.000" Rrom di Francia, inteso, inclusi i Sinti e i Kalé. Un
riconoscimento che chiedevamo da tempo: un riconoscere il nostro essere reali,
come entità storica, linguistica e culturale, e non come strato sociale.
Inoltre, Mme Boutin ha riaffermato il suo impegno perché queste 400.000 persone
abbiano vere carte d'identità e non più dei titoli di circolazione
stigmatizzanti. Storia da seguire, e la seguiremo da vicino! Non per saltare
fuori a criticare alla prima occasione, ma per progredire. E' ora, dopo più di 7
secoli di presenza sul suolo europeo, di essere riconosciuti come europei!
Per altre informazioni più dettagliate su questo summit, riprendiamo qui un
articolo dal blog "Bienvenue
chez les Rroms", resta inteso che vi troverete anche altro, tanto
informativo che di svago.
L' Italia presto deferita dinanzi alla Corte di giustizia europea / Il
governo italiano protesta davanti alla UE
Il rappresentante permanente dell'Italia presso la UE, l'ambasciatore Nell
Feroci, ha indirizzato una lettera al Commissario Wladimir Spidla per esprimere
il proprio risentimento a nome del governo italiano. Il fatto incriminato: in
occasione del summit di Bruxelles sui Rom, la sottosegretaria di Stato per
l'Impiego e le politiche sociali, Maria Rocella, non si è potuta esprimere in un
clima sereno a causa di qualche elemento perturbante tra il pubblico.
Episodio tanto più deplorevole visto che il suo intervento era centrato sulla
politica d'inclusione della comunità Rrom in Italia.
DELITTO DI CLANDESTINITA' - Nel frattempo, il servizio giuridico del
Parlamento Europeo ha giudicato non conformi al diritto comunitario le
disposizioni legislative italiane, che considerano lo "status" di immigrato
clandestino come un'aggravante per chi commetta un delitto, ed il commissario
UE, Jacques Barrot, ha confermato questa posizione a differenti trasmissioni
radiofoniche.
Il parere negativo del servizio giuridico dell'Europarlamento è stato
comunicato alla commissione delle Libertà Civili, che aveva promulgato il
decreto legge sulla sicurezza (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 luglio
2008, entrato in vigore il giorno seguente), modificando così l'art. 61 del
codice penale italiano, aggiungendovi la nozione di residenza illegale.
Aggravante
Jacques Barrot ha affermato alla radio svizzera: "Sembra che i testi
prevedano che essere un immigrato irregolare possa costituire una circostanza
aggravante nei delitti." Ha concluso che ciò non è conforme al diritto europeo.
Sulla base del parere del servizio giuridico del Parlamento Europeo,
l'eurodeputata rumena Adina Valean (Alleanza Liberale Democratica - ALDE) non ha
perso tempo e ha domandato alla Commissione UE "di deferire immediatamente
l'Italia davanti alla Corte di Giustizia Europea per violazione del regolamento
comunitario in materia di discriminazione tra i cittadini comunitari". Valean,
che è vice-presidente ALDE e relatrice sulla direttiva europea in materia di
libertà di movimento dei cittadini UE, fa parte dei sette membri "ufficiali"
della delegazione del Parlamento Europeo che giovedì e venerdì si recherà in
Italia per incontrare il ministro Maroni e visitare tre campi Rrom nella
periferia romana.