Da
British_Roma
di LUCIA KUBOSOVA
Secondo le ultime cifre del Ministero degli Interni di giovedì 21 agosto, il
numero degli immigrati in cerca di lavoro dall'Europa centrale ed orientale
verso la Bretagna è caduto al livello più basso da quando i paesi post-comunisti
si sono uniti all'Unione Europea nel maggio 2004.
La GB è stata uno dei tre stati dell'Europa occidentale che hanno aperto il
proprio mercato del lavoro ai nuovi arrivati subito dopo che sono diventati
cittadini UE - assieme a Irlanda e Svezia - con un numero iniziale di lavoratori
arrivati che superavano largamente le previsioni del governo.
Tutti assieme, oltre 875.000 nuovi europei hanno richiesto lavoro in GB nei
quattro anni dell'unione dei loro paesi alla UE.
Ma con la sterlina più debole e l'alta disoccupazione, ora la Bretagna appare
meno attraente per chi cerca lavoro dal "nuovi" stati membri, con solo 40.000
richieste di registrazione lavoro in GB tra l'aprile e il giugno 2008.
L'erosione del valore della sterlina ha avuto conseguenze dirette per le
paghe dei lavoratori stranieri.
Gli immigrati polacchi di solito ottenevano 3.565 zloty dalle 500 sterline,
che avevano bisogno di spedire a casa per giustificare di lavorare in GB. Adesso
è meno del 40%, appena più di 2.100 zloty, secondo gli esperti citati dal
Financial Times.
Ma i lavoratori dai paesi come la Polonia, la Slovacchia o gli Stati Baltici
sono anche stati espulsi dalla riduzione del lavoro in settori come le
costruzioni, che hanno registrato un calo nei posti vacanti di circa il 13% tra
maggio e luglio.
Similarmente, i posti vacanti in ristoranti, hotel e negozi sono caduti del
9% nello stesso periodo, secondo il rapporto governativo.