Ricevo da Roberto Malini
Il governo non lo farà. Il ministero dell'Istruzione non lo farà. Ancora una
volta, dobbiamo farlo noi, avvalendoci, grazie a internet, dei media liberi, dei
portali e dei blog indipendenti, dei forum che si occupano di diritti umani.
Dobbiamo fare scuola, contro l'imbarbarimento morale e civile del nostro Paese.
E' necessario attivare programmi educativi che consentano alle nuove generazioni
di conoscere la Storia, la cultura, la vita del popolo Rom, opponendo la verità
alle calunnie discriminatorie portate avanti senza il minimo scrupolo da
politici, autorità e media. La deriva razzista coinvolge ormai i giovanissimi,
trascinati verso l'odio razziale dalla propaganda che leggono sui giornali e
ascoltano in tv. Tornano attuali testi deliranti come il saggio "L'uomo
delinquente" (1876) del razzista Cesare Lombroso, fondatore
dell'antropologia criminale e propugnatore di bieche teorie relative a legami
fra razza e crimine. Anticipando di sessant'anni gli scienziati della razza
fascisti e nazisti, Lombroso pose ipotesi pseudoscientifiche a fondamento
dell'odio razziale. Secondo lui, gli 'zingari' - "delinquenti antropologici" -
possedevano "tutti i vizi e le passioni: l'oziosità, l'ignavia, l'amore per
l'orgia, l'ira impetuosa, la ferocia e la vanità. Essi infatti assassinano
facilmente a scopo di lucro. Le loro donne sono più abili nel furto e vi
addestrano i loro bambini. (...) Hanno tendenze malvagie che ripetono la loro
origine da una organizzazione fisica, psicologica diversa da quella dell'uomo
normale". I movimenti razzisti italiani, che trovano esponenti, ormai, nelle più
alte cariche istituzionali, seguono metodicamente (e diffondono presso i loro
adepti) le teorie di Lombroso, finalizzate ad applicare all'interno dello Stato
italiano azioni di prevenzione e di purga atte a risolvere la "questione
zingara": arresti e condanne pretestuosi, sgomberi dagli insediamenti di
fortuna, deportazione, sottrazione di minori ai genitori (persino i neonati Rom,
ormai, vengono affidati, poche ore dopo il parto, a famiglie italiane o
comunità, perché i genitori non hanno una casa), operazioni punitive; tutto per
prevenire e combattere la riproduzione di un "popolo nato criminale". Evitando
di perseguire i gruppi organizzati di razzisti - e gli agenti violenti - che
attuano periodicamente azioni punitive nei confronti dei Rom, le Istituzioni
incoraggiano tali organizzazioni. Non a caso negli ultimi due anni si sono
verificati centinaia di casi di aggressione nei confronti di persone di etnia
Rom, con numerose vittime, ma nessuno degli autori di tali crimini è mai stato
identificato o punito. La censura attuata dai media, naturalmente, è un fattore
critico di successo per la campagna razzista in corso in Italia. Per rendersi
conto di quanto sia capillare il controllo delle Istituzioni sulla stampa
italiana è sufficiente analizzare quanto spazio sia stato dato alla divulgazione
della Risoluzione del Parlamento europeo sul censimento dei Rom in Italia,
approvata il 10 luglio 2008: brevi note di agenzia, rari commenti e publicazioni
di estratti del testo, nessun dibattito significativo, tanto che il popolo
italiano non è praticamente a conoscenza di un documento fondamentale nella
Storia dell'Unione europea. Al contrario, quotidiani, radio e televisioni hanno
offerto il massimo risalto ai commenti del ministro dell'Interno, del primo
ministro e di altri esponenti della destra al potere. E' una tattica che il
partito nazionalsocialista utilizzava spesso, quando le sue politiche ricevevano
critiche dall'esterno, per trasmettere al popolo la sensazione di essere guidati
da un governo forte e autorevole, tanto forte da permettersi di snobbare o
addirittura ridicolizzare l'Unione europea. Identico trattamento è stato
riservato alle dichiarazioni dell'Alto commissario alle Nazioni unite per i
diritti umani, che stigmatizzano la persecuzione dei Rom in Italia. Per
osservare de visu gli orrori che l'Italia riserva alle famiglie Rom, la
Commissione europea aveva deciso di inviare una delegazione, guidata da
specialisti (in primis, i leader del Gruppo EveryOne). Ripetendo la mossa della
Germania di Hitler - che nel 1941 invitò la Croce Rossa a visitare un campo di
concentramento per verificare le condizioni di vita riservate agli ebrei
deportati - il ministro Maroni ha preso tempo: l'indagine si farà a settembre e
sarà lo steso governo italiano a decidere l'itinerario e a presentare gli
insediamenti alla delegazione. I nazisti riuscirono a ingannare il mondo civile
con la messinscena di Theresienstadt, il "ghetto modello" che mascherava la
persecuzione e lo sterminio. Prima dell'ispezione, a Theresienstadt furono
ridipinte le facciate delle case, pulite le strade, piantate aiuole fiorite,
inaugurato un teatro musicale sulla piazza del mercato, colmate di prodotti di
ogni genere le vetrine delle botteghe. Quindi si provvide a ridurre il
sovraffollamento, trasferendo 7500 ebrei ad Auschwitz, verso le camere a gas. La
Croce Rossa giudicò umano ed accogliente il ghetto boemo e i nazisti poterono
continuare indisturbati ad attuare lo sterminio. L'idea del primo ministro (che
ieri ha affermato che le schedature etniche dei bambini Rom servono a...
proteggerli dai loro genitori degeneri) e del ministro dell'Interno ricalca
quella dei carnefici di Hitler: sistemare un insediamento o due, dotandoli di
acqua e servizi igienici, allontanare i Rom che potrebbero rendere dichiarazioni
non gradite al governo, organizzare una festa zingara con canti e balli, quindi
congedare con il più ampio e rassicurante dei sorrisi i commissari e i loro
accompagnatori. Non si illudano i nuovi aguzzini: le cose non andranno così.
segue: Ripartono le schedature etniche
Il governo italiano ignora la Risoluzione del Parlamento europeo sul
censimento dei Rom e le ammonizioni dell'Alto commissario ai Diritti Umani delle
Nazioni unite e dichiara di voler procedere con la schedatura dei Rom, adulti e
minori. "La minoranza Rom si è resa colpevole di reati che hanno colpito
negativamente l'opinione pubblica e dunque è necessario procedere," ha
commentato il ministro del'Interno. Secondo informazioni di buona attendibilità,
un primo censimento sperimentale, con una nuova scheda che prevede rilievo
impronte digitali (anche per i minori) foto segnaletiche di fronte e profilo,
indicazione dell'etnia, ma non della religione, inizierà domani, 16 luglio, da
alcuni dei più popolosi insediamenti abusivi sul Tevere. Ai Rom è stato detto -
secondo una testimonianza - che se rifiuteranno la schedatura, saranno espulsi
dall'Italia. Per evitare sit in e manifestazioni di protesta da parte degli
antirazzisti, le schedature saranno effettuate senza preavviso.
Per informazioni:
Gruppo EveryOne
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