Ricevo da Maria Grazia Dicati
Rivolgo un appello a tutti coloro che in questo periodo si sono mobilitati
per denunciare il provvedimento del governo relativo alle impronte dei bimbi
rom, affinché si proceda rapidamente nei confronti di Panorama e si valuti se ci
sono gli estremi per una denuncia : "Continuiamo a difendere e proteggere i
bambini!"
Rom nati per rubare e impronte ai bambini
di
osservatoriosullalegalita.org
La copertina del settimanale Panorama di questa settimana rappresenta un bambino
rom con la scritta: "Nati per rubare" e sottotitolo "LADRI BAMBINI Appena
vengono al mondo li addestrano ai furti, agli scippi, all'accattonaggio. E se
non ubbidiscono sono botte e violenza. Ecco la vita di strada (e le voci) dei
piccoli rom che il ministro Maroni vuole censire, anche con le impronte
digitali".
L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus denuncia il messaggio
vergognoso e per di piu' falso e disinformativo di tale titolo.
Presupporre che il crimine sia una caratteristica tipica di un'etnia non solo e'
una conclusione arbitraria, ma equivale ad etichettare un'intero popolo, a
partire dai minori. E il messaggio e' letto da chiunque lo veda esposto in
edicola, anche se non compra il giornale.
Il tutto per giustificare le discusse scelte del governo sulla questione
sicurezza (e' di oggi la bocciatura da parte del parlamento UE della schedatura
dei Rom voluta dal governo italiano).
Ricordiamo, con parole molto piu' autorevoli delle nostre, cosa significa e cosa
comporta quanto sta accadendo. E lo ricordiamo soprattutto alle destre, che
quando fa comodo (cioe' per opporsi all'Islam o a parte della sinistra che
contesta Israele) si schierano con gli Ebrei:
Il presidente dell'Unione delle comunità ebraica in Italia, Renzo Gattegna
(agenzia APcom del 15 maggio 2008):
"L'indiscriminata espulsione di massa di un gruppo etnico potrebbe forse
produrre momentanei consensi e una breve ed effimera illusione, ma ben presto la
vera natura discriminatoria di un simile atto emergerebbe con chiarezza e
verrebbero messi a nudo tutti gli errori e le omissioni che nel tempo hanno
prodotto questa degenerazione ingovernabile. Porto l'esempio dei nomadi, ma
dobbiamo ricordare che le stesse pericolose dinamiche potrebbero colpire
chiunque...
Di fronte a gravi crimini commessi da singoli individui che la giustizia non
riesce a perseguire, si riversano odio e sospetto su intere collettività senza
nessuna distinzione tra persone oneste e criminali. ... Se proseguisse un
processo di criminalizzazione generalizzata, sia nei confronti dei nomadi che di
qualsiasi altro popolo, gli onesti, abbandonati e discriminati, resterebbero in
ostaggio dei criminali. E la sconfitta dello Stato sarebbe totale".
L’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) di Roma esprime
"la più sentita riprovazione per il disegno di legge che prevede la schedatura
dei Rom e Sinti presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle
impronte digitali come in uso per i criminali. Il provvedimento è
particolarmente odioso e inaccettabile, perché rivolto anche ai bambini e a
tutti i minori che, finora, anche se privi di documenti, hanno potuto
frequentare la scuola pubblica del nostro paese.
Il progetto di schedatura è, oltretutto, in totale contrasto con la Convenzione
Internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel 1989 dall’ONU e
ratificata dallo Stato italiano. Tale provvedimento richiama procedure di
schedatura razzista utilizzate dai regimi nazifascisti durante il secolo scorso,
per costruire archivi che miravano alla individuazione, emarginazione,
concentrazione e conseguente deportazione di ogni minoranza e diversità. Nel
caso che questo provvedimento venisse approvato, l’intero Consiglio direttivo
dell’ANED di Roma chiede di essere schedato insieme ai Rom".
Il presidente della Comunita' ebraica romana Riccardo Pacifici (agenzia ANSA, 15
MAG):
''Vigileremo affinche' sia garantita, prima di tutto, la sicurezza di tutti noi
tutti cittadini italiani, ma anche che le misure adottate a contrasto dei
fenomeni criminali non abbiano un capro espiatorio, vittima sacrificale, delle
cose che non vanno... Il nostro spirito era e rimane quello di costruire dalla
brutta lezione della seconda guerra mondiale un approccio del nostro rapporto
con le minoranze basato sulla lotta prima di tutto all'indifferenza, nemica dei
diritti di chi subisce l'ingiustizia''.
Per Pacifici la nomina di un Commissario per l'emergenza Rom ''sulla spinta di
sentimenti nati dalla paura e che attraversano trasversalmente tutte le forze
politiche non e' lo strumento di comunicazione migliore. Le parole hanno un
peso. Mentre sarebbe meglio adottare le stesse misure parlando di 'Emergenza
sicurezza' generica per reati che provengono da ogni etnia, italiana compresa.
La nostra non e' una polemica ma una pacata riflessione per fare in modo che
forze xenofobe e razziste estranee alle nostre istituzioni non possano farsi
giustizia da sole''.
Il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici (intervista ad
Ecoradio):
"Possiamo concordare con il Ministro Maroni riguardo il rispetto della legalità
e la tutela dei minori ma il problema è forse l'errore di comunicazione compiuto
che è legato all'idea di una schedatura che possa colpire solo certe persone,
solo una certa categoria di cittadini. É un errore su cui si rischia di fare una
sorta di cortocircuito, su cui bisogna stare molto attenti.
Ci devono essere provvedimenti uguali per tutti i cittadini che vivono nel suolo
italiano, immigrati e non. È questo il punto sul quale dobbiamo lavorare. Le
impronte ai bambini rom, inoltre, non hanno alcun senso perchè si
modificherebbero col passare del tempo e sarebbe vano lo sforzo fatto. È
sbagliato, inoltre, fare una legge ad hoc solo per i rom. Non bisogna dare sfogo
a chi può coltivare sentimenti razzisti che possono sorgere nei monenti di paura
e insicurezza nella popolazione. Dobbiamo fare un'opera di prevenzione.
Ben vengano- conclude Pacifici- iniziative a tutela dei bambini rom nei casi di
sfruttamento ma deve emergere nella comunicazione che esiste tutto un mondo di
rom dove vige la legalità, dove i bambini vanno a scuola, dove la gente paga le
tasse e dove, insomma, si vive nella piena regolarità. Ecco bisogna far emergere
anche il buono che c'è in questa comunità e che rappresenta la maggior parte dei
Rom."