Da
Roma_Italia
Immaginate. Maggio - Giugno 2008
Quattro bombe molotov sono lanciate in un quartiere Ebreo in Italia. Due
giorni dopo, assalitori bruciano un altro quartiere Ebreo causando la fuga di
circa 800 residenti. Folle di persone sono viste salutare sul principale canale
TV urlando: Via gli Ebrei! La polizia anti-rivolta non viene neppure
avvisata quando avviene la radiodiffusione.
Le settimane seguenti, succedono diversi incidenti simili. Il ministro degli
interni, conosciuto per le sue dichiarazioni anti-Semite quando era ministro del
lavoro, decide che ai bambini Ebrei devono essere prese le impronte digitali per
quelle che chiama "ragioni di sicurezza".
L'OCSE, organizzazione che tratta principalmente temi sulla sicurezza e la
prevenzione e risoluzione dei conflitti, conosciuta per l'impegno estensivo nel
combattere il razzismo e promuovere la tolleranza, annuncia di voler discutere
entro un mese, durante il prossimo incontro a Vienna, della tematica relativa
agli Ebrei.
L'OCSE pianifica le seguenti tre sessioni:
Ruolo e responsabilità delle autorità regionali e locali nell'assistere
gli Ebrei nell'integrazione
Pratiche positive e maggiori sfide nel migliorare la situazione degli
Ebrei a livello locale: esempi per le municipalità
Politiche per facilitare il pari accesso degli Ebrei ai servizi pubblici,
in particolare i servizi sociali e l'istruzione
Effettivamente quanto sopra è difficile da immaginare. Sia gli incidenti che
le reazioni sarebbero appena credibili anche ai più ostinati anti-Semiti.
Sarebbe fuori questione che l'OCSE indirizzasse soltanto tematiche sui margini
estremi dei temi rilevanti, ed evitasse di menzionare attacchi motivati
etnicamente o l'evidente anti-Semitismo delle autorità italiana. Ci si
aspetterebbe dai capi del mondo democratico dure parole contro l'Italia e
condanna degli atti contro gli Ebrei.
Su
http://www.ergonetwork.org/fascism.htm potete trovare l'intero articolo che
presenta non solo una lunga lista di abusi in Italia contro i Rom, ma anche il
fallimento delle organizzazioni Europee ed Intergovernamentali nel deplorare
simili standard per i Rom come per le maggioranze etniche d'Europa, ma anche la
riluttanza nel parlare contro l'anti-ziganismo. Conclude l'articolo:
L'anti-ziganismo continua ad essere la forma di razzismo in Europa più
estesa, accettata ed impunita. L'attuale crisi italiana - in cui partiti con
un'agenda esplicitamente razzista si impossessano dello stato e sviluppano la
loro agenda esplicitamente razzista, mentre nel contempo fomentano il pubblico
ad atti di violenza - non ha precedenti nell'Europa post-Olocausto.
Anche se ci sono state espressioni smorzate di preoccupazione per gli eventi
attuali in Italia, nessuna entità ha osato accettare le misure apertamente - ad
esempio invocando le disposizioni di emergenza di diritti dell'uomo del Trattato
dell'Unione Europea - per l'unica ragione che, in Europa "tali misure polemiche
non sono fatte in compagnie educate". Questa era, invero, la stessa logica che
portò all'estesa tolleranza europea ed internazionale per Hitler. Dopo tutto, si
riteneva a quel tempo, forse aveva dei punti positivi. Molti in Italia ed Europa
sull'argomento dicono la stessa cosa, stridente con "la negligenza ed il
disprezzo per i diritti umani*" (*dalla Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani - UDHR) nel caso dei Rom o "atti barbarici*" come i recenti eventi
in Italia, Ungheria e Romania. Il 10 dicembre di quest'anno saranno passati 60
anni dall'adozione dell'UDHR. Molti dei Rom diranno giustamente che questi 60
anni sono passati invano.
Valeriu Nicolae – Executive Director
European Roma Grassroots Organisation
Strada Rezonantei Nr.1-3 Bl 15-16 Sc A Ap 3 Sector 4 Bucuresti Romania
Tel : (004) 0742379657 or 0727708788