Ricevo da Agostino Rota Martir
Cari cittadini Italiani,
noi ROM e Sinti in Italia siamo circa 160 – 180 mila di cui almeno la metà sono
cittadini italiani presenti sul territorio da secoli. Altra meta Rom Slavi, e
Balcani.
Siamo la più grande minoranza in Europa ed in molti paesi, tra cui l’Italia, non
siamo neppure riconosciuti come minoranza linguistico-culturale.
Per identificarci viene spesso usato, in senso dispregiativo, il termine
“zingari” sinonimo di ladro, sporco e pericoloso per la società.
Per la verità le nostre origini sono lontane, il nostro popolo è partito
dall’India, regione Punjab e Sind, nel XII° secolo per iniziare una lunga
migrazione che ci avrebbe portato in tutti i paesi del mondo e noi siamo ROM e
Sinti.
I Sinti, si sono nel tempo integrati nei paesi ospitanti acquisendone non solo
la cittadinanza ma anche la cultura civile e religiosa.
Siamo l’unico popolo che ha in sé rappresentanti di tutte e religioni , islamica
(Turchia, Paesi Arabi e Balcani), ortodossa (ex Unione Sovietica) e cattolica
(resto dell’Europa)….
Siamo l’unico popolo che non ha mai combattuto per conquistare uno stato e per
questo siamo senza una patria, la nostra bandiera raffigura il verde della
natura, l’azzurro del cielo (simbolo di libertà) ed una ruota di carro che
allude al nostro lungo e perenne cammino.
Partendo dai vari dialetti Romanes è stata codificata un’ lingua romanes che
identifichi un unico popolo.Il 8 Aprile 71 a Londra la prima riunione della
“International Romani Union”…Dal li si festeggia il Giorno Mondiale dei Rom e
Sinti….
Ci siamo riuniti anche sotto un unico inno “gelem gelem” (ho camminato ho
camminato).
Siamo stati perseguitati durante il regime nazi-fascista e più di 800.000 Rom e
Sinti sono stati sterminati nei campi di concentramento. Anche questo nostro
sacrificio è stato del tutto ignorato. Su bimbe Rom di 13/14 ani si faceva la
sterilizzazione a VIVO per non far nascere i nuovi bastardi asociali “zingari”.
I bimbi Rom gemelli si usavano come cavie per esperimenti del famoso dr.Mengel….;
oltretutto, oggi, come se questo non fosse bastato, circola l’idea di prendere
le impronte dei bambini Rom e Sinti per il “loro bene….”.
Durante la guerra dei Balcani le nostre case sono state bruciate dai
guerriglieri Albanesi, Serbi, Macedoni ( per costruire il grande
Albania,Macedonia o Serbia) o bombardate dalle forze NATO e nessuna nuova
nazione ricostruita ci ha visto inclusi trovandoci così costretti a subire un
nuovo “exodus”. Tantissimi bimbi sono entrati in Italia piccoli; quelli nati
qui, vivendo nei campi-ghetto non possono avere la residenza e ora compiuti i 18
anni, mancano i requisiti indispensabili per avere la Cittadinanza Italiana; a
questo proposito sarebbe più che mai opportuno proporre un decreto legge per il
futuro dei bimbi Rom e Sinti..!
I provvedimenti che il nuovo governo italiano intende prendere a nostro riguardo
rappresentano l’ennesima forma di discriminazione di un popolo che già vive
ghettizzato. Vi ricordo che noi, scappando dalle guerre, siamo stati costretti a
rifugiarci nei così detti “campi nomadi” (pur essendo ormai da tempo stanziali)
non avendo la possibilità di essere riconosciuti come profughi e rifugiati.
E’ proprio vero che per aiutare i bimbi Rom, come viene propagandato, si deve
partire dal prendere loro le impronte digitali?
Siamo di nuovo ad affermare la favola che i Rom rubano i bambini italiani per
cui si rende necessaria l’identificazione tramite l’esame del DNA? Vi ricordo
che ci sono tante indagini ma nessuna condanna di questo tipo negli ultimi 20/30
anni.
Si intende schedare anche i bimbi le cui famiglie nel tempo sono uscite dai
campi e si sono integrate nella società?
Secondo me esistono altri modi per aiutare i bimbi Rom tra i quali dare una
possibilità di regolarizzazione ai loro genitori per attivare un processo di
integrazione lavorativa e abitativa; regolarizzazione che preveda anche
l’analisi dei casi in cui mancano le documentazioni di provenienza perché
“bruciate durante la guerra nei Balcani”; la guerra appartiene non solo alla
realtà presente ma anche al nostro passato.
La mia esperienza a Pisa con il progetto “città sottili” mi dice che si può
fare………
Dal 1998 al 2008 siamo riusciti a togliere i minori Rom dell’ex Jugoslavia dai
semafori e a garantire loro un adeguato inserimento scolastico, sono stati
iscritti tutti alla scuola dell’obbligo e più dell’80% frequenta regolarmente
anche grazie al sostegno del trasporto scolastico comunale. Non è servito
prendere a nessuno le impronte digitali: è stata necessaria la presenza costante
degli operatori e dei mediatori sociali del progetto.
Il progetto “città sottili” della città di Pisa ( pur con le sue mancanze ), è
riuscito nel processo di integrazione di molte famiglie Rom ma non può da solo
risolvere il problema Rom in Italia. Occorrerebbero tanti progetti in tante
città d’ Italia simili a questo di Pisa. I fondi Europei per l’integrazione dei
Rom e Sinti ci sono ma le organizzazioni italiane li usano poco e male,
elaborando organigrammi con tanti “Esperti” che per la verità creano disastri,
le cui conseguenze sono poi pagate con la “pelle” dei Rom e Sinti.
Vi voglio ricordare che i finanziamenti per la costruzione del villaggio Rom di
Coltano sono per la maggior parte derivati da quei fondi della Comunità Europea
destinati specificatamente alla comunità Rom e Sinti in Europa, non possono
avere altra destinazione (ad esempio l’acquisto di mezzi per la Polizia di Stato
o pista per le biciclette)...
La Federazione Italiana Rom e Sinti chiede alle Autorità ed alle Istituzioni
un’attiva collaborazione per trovare un modo migliore di risolvere il “problema”
Rom e Sinti.
Sono convinto che esista un’emergenza criminalità originata da organizzazioni
malavitose ma sono altrettanto convinto che debbano essere puniti i responsabili
e non tutta la comunità cui appartengono. Esiste l’emergenza della cosiddetta
“Morte bianca” nei cantieri di lavoro …Anche li muoiono tanti Rom e solo alla
morte vengono considerati cittadini dei rispettivi paesi di provenienza, anziché
Rom.…Lavoratori che lasciano famiglie e bambini, il cui futuro è scritto nel
disegno di legge delle impronte…..
Lancio un appello a tutte le persone di buon senso ed ai rappresentanti delle
istituzioni e soprattutto al Papa Ratzinger perché si pronuncino contro la
pratica delle impronte digitali dei bimbi Rom.
GRAZIE Etem Dzevat
Consulente Nazionale della Federazione “Rom e Sinti insieme”