Ricevo da Veniero Granacci
La sezione ANPI “Pio Zoni” di Lainate esprime tutta la propria preoccupazione
ed indignazione per la schedatura e la presa delle impronte digitali dell'etnia
ROM voluta da questo governo.
Questa pratica ci riporta alle pagine più drammatiche e buie della nostra
storia, le leggi razziali, le schedature di ebrei, omosessuali e ROM che
portarono allo sterminio di milioni di persone .
Il nazifascismo riservò ai Rom lo stesso trattamento riservato agli ebrei. Essi
furono deportati nei campi di concentramento. Circa 500.000 Rom uomini, donne,
bambini trovarono la morte nei campi di sterminio.
La scusa inventata dal governo Berlusconi e cioè di voler tutelare i minori
viene poi smentita dalle azioni dei seguaci del sig. Maroni. A Mestre alcuni
fascisti in camicia verde impediscono da diversi giorni la costruzione di un
campo attrezzato voluto dal comune dove alloggiare una comunità Sinti cioè
ITALIANI di origine Rom, negando loro un diritto garantito dalla nostra
costituzione e cioè che ogni cittadino ha il diritto ad una casa.
Un campo, quello di Mestre, nato per garantire quegli stessi diritti che il sig.
Maroni dichiara di voler ottenere con la schedatura dei ROM e cioè una vita
dignitosa in un ambiente pulito e non in baracche infestate dai topi.
Alcuni mesi fa a Opera altri criminali hanno attaccato con bombe molotov un
altro campo voluto dal prefetto di Milano dove alloggiare qualche decina di rom.
Stessa sorte è stata riservata a diversi campi a Napoli e Roma
Dove sono i diritti di questi bambini che hanno vissuto attimi di terrore, che
hanno visto le loro case o meglio baracche e le loro poche cose bruciate da
criminali razzisti?
Ci chiediamo quali misure il sig. Maroni ha preso o intende prendere per
proteggere queste persone.
Perché non si interviene per schedare, questa volta giustamente, chi, con la
forza nega, diritti garantiti dalla costituzione e dalla dichiarazione dei
diritti dell'uomo.
L'ANPI di Lainate chiede a tutte le forze democratiche che credono nei valori
della democrazia, della solidarietà e dell'antifascismo di vigilare e denunciare
in ogni luogo istituzionale e no, nazionale ed internazionale, nei posti di
lavoro e in qualunque altro luogo ogni tentativo di discriminazione e
repressione basata su motivi razziali.
Chiediamo che queste misure vengano ritirate e che si inizi veramente un cammino
di integrazione con il popolo rom, che garantisca i loro diritti e i loro
doveri, uguali a quelli di ogni cittadino indipendente dalla razza, dal colore
della pelle dalla religione o dal loro orientamento sessuale così come garantito
dalla costituzione repubblicana nata dal sacrificio di migliaia di uomini e
donne.
Lainate 4 luglio 2008
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sezione “Pio Zoni”
anpilainate@libero.it
c/o Villa Litta (cortile)
Largo Vittorio Veneto
20020 Lainate (MI)