Ricevo da
Maria Grazia Dicati
Al Ministro della Pubblica Istruzione MariaStella Gelmini
Egregio Sig. Ministro,
quale Presidente della "Federazione Rom e Sinti Insieme" e a nome mio personale,
appartenente alla minoranza Rom, mi rivolgo a Lei in qualità di garante e
responsabile del diritto allo studio nel nostro Paese.
Il clima di intolleranza che ha determinato in questi giorni gli episodi di
violenza condannati in primis dall'Unione Europea di cui l'Italia è paese
membro, deplorati anche da intellettuali, giornalisti, associazioni, comunità
Cristiane, singoli cittadini, attraverso petizioni e appelli alle più alte
cariche dello Stato e della Chiesa Cattolica, ricordano e reclamano la sicurezza
anche per gli stessi Rom e Sinti.
Sicuramente il gesto della ragazzina di Napoli, forse di etnia rom, ha fatto da
detonatore alle tensioni che covavano da anni, mettendo in moto una "giustizia
fai da te", montata ora dopo ora tra gente esasperata e stufa del degrado, ma ,
individuare nei gruppi sociali più deboli o nelle etnie più indifese il nemico
da prendere come pretesto per i problemi del momento, colpevolizzare interi
popoli, accusati di essere per loro stessa natura subdoli, violenti, pericolosi,
ci riporta a tempi di un nostro triste e funesto passato.
Siamo profondamente indignati per il comportamento di nostri concittadini che,
ci condannano, non per responsabilità e colpe individuali, ma spesso per la
nostra appartenenza etnica ignorando, le parole di un Grande come Primo Levi
"Non comprendo, non sopporto che si giudichi un uomo non per quello che è ma per
il gruppo cui gli accade di appartenere"
Siamo altresì indignati e preoccupati anche per tutti i Rom e Sinti in Italia da
moltissimi anni, sprovvisti della cittadinanza Italiana, difficile se non
impossibile da ottenere nelle condizioni in cui vivono, soprattutto ora.
Se l'attuale ondata , a mio avviso, irrazionale e pericolosa, scaturisce da una
frattura culturale profonda, non vorremmo che fossero colpiti anche i nostri
bambini, circa il 50% della nostra popolazione; sarebbe davvero insopportabile
scoprire che anche nella tutela dei minori e dei loro diritti universali,
esistono bambini di serie A e bambini di serie B.
Chiediamo a Lei di fare piena luce su quanto accaduto a una bambina Sinta di 8
anni a Brescia, oggetto di infamanti insulti da parte dei compagni di scuola e
che è stata bersaglio di lanci di sassi. mentre si allontanava con la madre,
Fatti come questo, purtroppo non unici e non primi, contribuiscono a fomentare
altro odio e altra violenza in un luogo che per sua natura e dovere
istituzionale non può essere che educativo e rispettoso di tutte le culture,
compresa quella dei Rom e dei Sinti.
Chiediamo a Lei di sollecitare i Dirigenti Scolastici, i Docenti e tutti coloro
che lavorano nella scuola, affinchè vigilino perché simili episodi non si
ripetano e non diventino ulteriore causa di abbandono scolastico da parte degli
alunni Sinti e Rom frequentanti le scuole del nostro Paese.
Ci auguriamo che soprattutto i Docenti, si sentano impegnati nel loro difficile
lavoro quotidiano e sappiano mettere in atto attraverso la loro etica
professionale tutte le strategie possibili per arginare ed impedire quanto
potrebbe accadere anche in loro presenza.
Siamo convinti che l'esempio e le idee di Don Milani siano più che mai attuali e
siano certamente condivise dai Docenti che hanno nelle loro mani il futuro dei
nostri bambini e di conseguenza anche il futuro del nostro Paese :
"Se mandate via i poveri dalla scuola non è più una scuola; è un ospedale che
cura i sani e manda via i malati, diventa uno strumento di differenziazione
sempre più irrimediabile."
La testimonianze di Rebecca, ragazzina Rom prodigio, un talento che ricorda il
grande artista Otto Mueller, sviluppato senza insegnanti, disegnando e
dipingendo all'interno di baracche o sotto i ponti, perseguitata da razzismo e
politiche intolleranti, o l'esempio del ragazzo Rom di quattordici anni che vive
in un campo nomadi della provincia di Cagliari, risultato il più bravo della
classe, per voti e condotta, costituiscono per tutti noi motivo di riflessione e
di condanna per quanti, in questo momento, sollecitano provvedimenti in
contrasto con i diritti dei bambini.
Molteplici sono le problematiche che impediscono ed interferiscono per una piena
e completa scolarizzazione dei bambini Sinti e Rom, problematiche che non sempre
la scuola da sola può e deve affrontare, in quanto sono di competenza di altri
Enti ed altre Istituzioni.
Per questo Le chiediamo di affrontare questa vergognosa piaga del nostro Paese
sia attraverso l'assunzione di responsabilità da parte di altri Ministeri, ma
anche attraverso il coinvolgimento degli stessi Sinti e Rom che in questi anni
hanno maturato la dovuta esperienza e competenza nel settore.
Nel ringraziare i Dirigenti e le Scuole che nell'Anno Europeo del Dialogo
Interculturale, hanno condiviso ed attuato il progetto Esmeralda per una
corretta conoscenza dei Rom e dei Sinti, desideriamo citare ancora una volta gli
insegnamenti di Don Milani :"Non dimentichiamo mai che il vero cantiere della
pace e della guerra siamo noi nel piccolo ambito dei nostri rapporti quotidiani.
Noi, come membri della specie umana, non siamo in condizione di continuare il
nostro percorso storico se non confrontandoci con la presenza dell'Altro come
tale".
La saluto con gratitudine
Federazione Rom e Sinti Insieme - Il presidente: Nazzareno Guarnieri