Leggo:
Bologna, 20 lug. (Apcom) - "Le politiche sino ad ora adottate dalla Regione a favore delle popolazioni nomadi non hanno dato esiti positivi". Ne è convinto il consigliere della Regione Emilia-Romagna Luigi Francesconi (Fi), che ha rivolto oggi un'interrogazione alla Giunta sull'argomento.
A dimostrare questo insuccesso, secondo Francesconi, "la crescita del fenomeno dell'accattonaggio e lo scarso interesse che sembrano riscontrare le iniziative volte all'integrazione nel mondo del lavoro". Per questo il consigliere azzurro ha chiesto alla Giunta di "rivedere le scelte fin qui adottate, individuando politiche più efficaci e capaci di garantire maggiore sicurezza ai cittadini che vivono in prossimità di campi nomadi". (continua)
Oppure:
BOLOGNA (31 mag. 2005) - Centoventiquattro giovani sinti e rom coinvolti, di cui 76 hanno svolto percorsi formativi, 48 hanno avuto proposte di lavoro e 35 hanno firmato un contratto lavorativo.
Sono i risultati del progetto dell'Iniziativa Comunitaria Equal di riqualificazione e recupero professionale delle popolazioni zingare: "A kistè ki braval an u lambsko drom - A cavallo del vento verso il lungo cammino", che verranno presentati oggi in un seminario presso il Teatro Testoni di Bologna.
Il progetto, primo e finora unico in Italia, si è concluso a maggio 2005 dopo tre anni di sperimentazione ed è stato realizzato con il contributo di una partnership costituita da enti locali, enti di formazione, scuole, università, associazioni imprenditoriali e sindacali, associazioni di volontariato. (continua)
Tikla si sta dedicando ad una birra. "Chavo!" mi dice "se per sfortuna sapessi leggere sarei già diventito un dilo, un pazzo!". Lo invidio quell'uomo: nom ha mai lavorato per tutta la vita, e ha imparato tutto ciò che sa, in via Gleno (Bergamo) e guardando la TV. Adesso ha fondato una scuola per blogger e giornalisti, dove insegna a spararle grosse.
Dove eravamo rimasti?
Mi lasciò andare, ma non si era dato per vinto e lanciò la sua nuova sfida.
"Vedremo ora chi di noi due corre più in fretta. Intorno al lago, per esempio"
"Tu mi diverti troppo con le tue imprese sportive" gli risposi. "Mio nipotino che ha solo qualche giorno, corre già più veloce di te"
E prima che potesse rispondermi, feci uscire un coniglio bianco da una borsa che si trovava nel carro, e lo lasciai scappare.
"Vai! Cerca di raggiungerlo", gridai allegramente.
"D'accordo, ma quando sarà di ritorno?" mi chiese il Diavolo.
"Ma sei cieco, parola mia!" lo rimproverai "E' già da parecchio che mio nipotino ha fatto il giro del lago".
Cercai sotto il carro un altro coniglio simile al primo e lo mostrai al mio avversario.
"Bene" fece il Diavolo, "faremo un'ultima scommessa. Se vincerai anche questa, la fortuna ti apparterrà. Vedremo chi di noi è capace di trangugiare la maggiore quantità di cibo, Vuoi andare a cercare qualcosa da mangiare?"
Presi una corda e mi andai in un prato dove avevo visto una mandria di mucche. Iniziai a legarle insieme. Dopo un quarto d'ora, non vedendomi tornare, il Maligno mi raggiunse.
"Cosa stai facendo, Tikla?" mi domandò.
"Lo vedi bene" risposi. "Porto la mandria. Oggi ho molta fame"
"Ma tu sei pazzo! Una sola mucca basterà"
E il Diavolo, afferrata una mucca per le corna, la portò vicino al carro. "Vai a cercare della legna per fare il fuoco" mi ordinò. Ripresi la mia corda e partii. Nella foresta, iniziai a legare assieme gli alberi. In capo ad un quarto d'ora, non vedendomi tornare, il Diavolo era di nuovo alla mia ricerca.
"Ma cosa fai lì, Tikla?" mi apostrofò.
"Ebbene, per evitare di andare parecchie volte a cercare legna, mi prendo la foresta. Stasera potrebbe fare freschino"
"Ma tu sei pazzo! Un solo albero sarà sufficiente".
Il Maligno strappò un albero dal terreno e se lo caricò in spalla per portarlo al carro. "Mentre io spacco la legna e faccio il fuoco" mi disse, "tu vai a cercare dell'acqua". Per la terza volta, con la corda in spalla, mi avviai. Arrivato al pozzo, lo circondai con la corda. Dopo un quarto d'ora, ecco il Diavolo:
"Cosa stai facendo adesso?"
"Lo vedi bene. Per non andare spesso a prendere l'acqua, porterò il pozzo con me. Metti caso che mi venga sete..."
"Ma tu sei pazzo! Una botte d'acqua sarà sufficiente"
Così il Diavolo riempì la botte, poi se la caricò in spalla e la portò sino al carro.
Un'ora più tardi la mucca fu cotta a puntino, il Demonio così la divise in due e me ne donò metà. Ci mettemmo a mangiare. Mentre mangiavamo, io raccontavo storie buffe e lo obbligavo a voltarsi. "Attenzione, c'è il Diavolo dietro di te!" gli dicevo. Le sue palpebre si chiudevano mentre si sbellicava dalle risa. Ne approfittavo per gettare nel lago grossi pezzi di carne. Così, fui il primo a terminare la mia mezza mucca.
"Hai vinto, Tikla" mi disse il Diavolo. "Fin dall'inizio ho visto tutto. Sappi che un essere della mia specie non chiude mai gli occhi. So che sono stato io a scaraventarti sul tetto del carro; che è stato un colpo di fucile quello che hai sparato vicino al mio orecchio; so che hai cercato di distrarmi per poterti sbarazzare della carne di mucca gettandola nel lago. So che saresti incapace di portare tutte le mucche fino a qui, come del resto tutti gli alberi della foresta o il pozzo. Sapevo bene che tu cercavi solo di guadagnare tempo. Ma io non avevo nessuna intenzione di farti del male. Volevo solamente sapere in che modo te lasaresti cavata. Devo confessare che sono stato battuto da uno più furbo di me!"
Così, il Diavolo mi gettò una borsa colma di monete d'oro e partì ridendo a crepapelle. Il Maligno era stato battuto da uno più maligno di lui.
Per fortuna che hai finito Tikla! Non ce la facevo più
Allora sappi che per la prossima volta sarà peggio: ho in serbo un altra storia, e adesso vammi a riempire la brocca, che la mia gola è secca.
Liberamente tratto da: Tikla e il Diavolo