Danze rom a Gjilan/Gnjilane, Sud Kosovo
Sono 12 milioni i rom che abitano in Europa. Si stima siano 500.000 nella
sola Serbia, dove grazie all'assistenza legale gratuita potranno ottenere
l'iscrizione anagrafica e il rilascio di documenti di identità
Fonte: UNHCR - Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati
elaborazione di
Osservatorio sui Balcani
Al via a Belgrado il primo progetto di assistenza legale gratuita per le
comunità rom che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati attua
in Serbia e negli altri Paesi della regione.
Il progetto fa parte di un programma regionale finanziato dall’Unione
Europea che mira all’integrazione delle minoranze in questi Paesi, "Inclusione
sociale ed accesso ai diritti umani per i rom, gli ashkali e gli egiziani dei
Balcani occidentali", e verrà messo in atto in Bosnia-Erzegovina, Montenegro,
Macedonia e Serbia, incluso il Kosovo.
Obiettivo principale del progetto di assistenza legale è quello di aiutare le
comunità rom ad ottenere la registrazione presso l'anagrafe ed il rilascio dei
certificati di nascita in modo da poter richiedere i documenti di identità che
possono, a loro volta, aprire la strada a nuove opportunità in campo sociale,
sanitario, educativo e lavorativo.
Il programma durerà 18 mesi e sarà messo in atto da squadre mobili di operatori
UNHCR e dai partner dell'Alto Commissariato, tra cui le altre agenzie delle
Nazioni Unite, le ONG e le autorità locali e nazionali dei vari Paesi.
Nel progetto saranno coinvolti venti municipi serbi dove l'UNHCR, tramite il
proprio lavoro sul campo con rifugiati e sfollati nel corso degli anni, ha
incontrato il maggior numero di rom che non possiedono documenti di identità.
Tra queste comunità rom figurano quelle fuggite dal Kosovo e quelle rimpatriate
dall'Europa occidentale sulla base di accordi di riammissione oltre ai rom
residenti da sempre nelle varie località.
La situazione dei rom in Serbia è andata peggiorando in particolar modo con la
crisi del Kosovo, nel 1999, quando arrivarono gli sfollati in fuga dalla
provincia serba e molti registri anagrafici in Kosovo furono danneggiati,
distrutti o smarriti. Le comunità rom in Serbia sono inoltre relegate ai margini
della società in Serbia a causa dei loro spostamenti frequenti, della loro
povertà estrema e della discriminazione cui devono far fronte.
La mancanza di documenti di identità è un grave problema nei Balcani
occidentali, dove crea un mondo parallelo popolato da "invisibili" esclusi dai
sistemi statali. In molti casi alle autorità sono mancate la volontà o le
risorse per far fronte a questi problemi. Stando alle stime disponibili, in
Serbia attualmente vivono tra i 100 ed i 500mila rom. 23mila di loro sono
sfollati interni provenienti dal Kosovo registrati come tali. La maggior parte
di queste persone non è in grado di veder rispettati i propri diritti di base a
causa della mancanza di documenti di identità.
La Serbia si è impegnata a migliorare la situazione in base agli accordi
raggiunti nell’ambito del "Decennio per i Rom", un forum di cui il paese
assumerà la presidenza a giugno.
L'iniziativa "Decennio per i Rom 2005-2015" venne inaugurato nel 2005 in una
riunione tenutasi a Sofia a cui parteciparono i capi di Stato e di governo di 8
paesi del continente europeo e i presidenti dell'Unione europea e della Banca
mondiale. L'iniziativa - promossa dalla Banca mondiale - prevede uno sforzo
internazionale per migliorare le condizioni di vita e l'integrazione dei circa
12 milioni di rom che vivono in Europa. I problemi che colpiscono i rom, che
costituiscono il 2% della popolazione del continente, sono già da tempo
affrontate dall'OSCE, che ha messo in campo diversi progetti per la non
discriminazione ed il sostegno dei rom e dei sinti.
Un punto importante del problema è infatti l'educazione scolare, considerato uno
strumento fondamentale per l'integrazione di una comunità che presenta peraltro
un'età media molto bassa. Infatti il 70-80% dei giovani Rom ad oggi non completa
il primo ciclo di studi ed ha quindi difficoltà a trovare lavoro. Come
conseguenza i Rom sono segnati dalla povertà e dalla disoccupazione dieci volte
di più che gli altri popoli europei. Vi è poi l'aspetto della discriminazione:
essi vengono emarginati e fatti segno, talora, anche di gesti di intolleranza e
violenza. Contro tali gesti sono in atto anche programmi culturali dell'Unione
Europea.