Da
Baltic_Roma
2 giugno, 2008 - In cooperation with BNS - VILNIUS - I Lituani
preferirebbero lavorare con i Rom, con persone che escono da una dipendenza o
con quanti hanno un orientamento sessuale differente, che comunicare con loro
nelle loro vite personali.
Secondo i dati di un sondaggio condotto da un istituto di ricerca di Vilnius,
sette Lituani su dieci non avrebbero problemi ad avere come colleghi di lavoro
membri della comunità Rom, persone che escono da una dipendenza o quanti abbiano
orientamento sessuale non tradizionale. Altri 6 su 10 non avrebbero problemi
se il loro collega fosse stato precedentemente incarcerato o avesse avuto
disordini psicologici.
D'altra parte, sette abitanti su dieci eviterebbero di avere a che fare con
membri della comunità Rom, persone che hanno superato dipendenze di sorte o
quanti hanno orientamento sessuale non tradizionale, fuori dal campo lavorativo.
Le persone sono più tolleranti riguardo ai disabili: solo due su dieci non
vorrebbero avere come vicini chi ha una disabilità fisica.
Gli abitanti intervistati più dei loro datori di lavoro hanno fiducia nelle
abilità dei rappresentanti dei gruppi sociali sopracitati, con 75 responsabili
di azienda che esprimono un'opinione che tale gente non riuscirebbe a fare
fronte al loro lavoro, comunque soltanto 25% degli abitanti votati hanno tenuto
lo stesso atteggiamento.
Quando è stato chiesto loro perché avrebbero problemi nel lavorare a fianco
di persone di gruppi a rischio, le risposte dicono che si sentirebbero in
difficoltà (48%), o non saprebbero come comportarsi (31%). Per queste ragioni,
oltre il 60% degli intervistati non vorrebbero comunicare affatto e tre su dieci
cercherebbero informazioni aggiuntive.
Durante questo sondaggio, commissionato dal Ministero per la Sicurezza
Sociale ed il Lavoro, sono stati intervistati oltre 1.000 Lituani di tutte le
regioni del paese.
Source:
The
Baltic Times