ciao a tutte/i,
vi giro un comunicato stampa sullo "sgombero a rate" di questa mattina in Bovisa.
Un abbraccio,
Piero Maestri – Consigliere provinciale, Sinistra Critica
COMUNICATO STAMPA
Lo "sgombero" dei Rom alla Bovisa: la polvere sotto il tappeto
Questa mattina il Comune di Milano ha inaugurato la politica dello "sgombero a
rate". Una ventina di agenti della Polizia municipale (in assetto anti-sommossa.
..), accompagnata da ruspe e camion, si è presentata alle 7.30 all'insediamento
occupato da famiglie Rom in via Bovisasca (in questo momento probabilmente la
più grande baraccopoli di Milano – con circa 700 persone tra le quali 200
bambini - perché raccoglie gran parte dei Rom cacciati dagli altri campi) per
un'operazione definita di "alleggerimento e messa in sicurezza" di una parte
dell'area.
In pratica sono state smontate (con il contributo attivo degli stessi Rom) una
decina di baracche da una parte del campo - quella più visibile dalla strada e
dalla stazione ferroviaria - permettendo che venissero ricostruite dall'altro
lato del campo. Per fortuna nessuno “sgombero” per ora (anche perché lo stesso
Prefetto si è detto contrario, in mancanza di alternative) , in attesa di altri
interventi analoghi prossimamente.
Obiettivo? "Risolvere" il problema al solito modo: nessuna soluzione concreta e
lo spostamento del problema da un'altra parte della città - sperando che la
concentrazione numerica delle famiglie si riduca in mille rivoli più
sopportabili politicamente. E intanto mantenere in vita un’emergenza che può
sempre tornare utile in campagna elettorale, praticando per ora solamente un
"alleggerimento" della pressione giornalistica e dell'opinione pubblica: questo
vuol dire nascondere la polvere sotto il tappeto.
Per fortuna si è verificato un fatto nuovo. Non si è vista in questi giorni in
Bovisa la consueta mobilitazione dei cittadini "esasperati" . Al contrario, ieri
sera un'affollata assemblea nella biblioteca del quartiere - organizzata da
associazioni della zona - ha messo in evidenza come il degrado di quell’area non
sia il risultato dell'insediamento dei Rom, ma lo preceda: un degrado causato
dalla dismissione di fabbriche chimiche della Montecatini Edison, che ha
lasciato nel terreno una forte e pericolosa contaminazione chimica.
Quell'assemblea ha espresso quindi la forte consapevolezza che una risposta al
degrado non deve necessariamente essere trovata sulla pelle dei Rom, ma
possibilmente insieme a loro e provando a rispondere anche ai loro bisogni -
primo tra tutti rendendo possibile un'alternativa a quell'insediamento insalubre
e pericoloso. La presenza di alcune/i cittadine/i della Bovisa questa mattina
insieme alle famiglie Rom è certamente un bel segnale in quella direzione.
Quanto successo oggi dimostra ancora una volta che non ci possono essere
scorciatoie repressive, per quanto condotte "a rate" e con una certa
"gentilezza" : deve invece essere messa in campo la volontà politica di
affrontare seriamente il tema dell'accoglienza e della politica abitativa -
offrendo una risposta su scala metropolitana. Il primo passo è quello che da
tempo chiedono le associazioni impegnate quotidianamente nell'affrontare le
"emergenze" sociali: convocare un tavolo inter-istituzionale alla presenza di
Regione, Provincia, comuni dell'area metropolitana milanese e associazionismo
sociale per trovare insieme soluzioni davvero utili ai bisogni dei cittadini del
quartiere e delle famiglie Rom.