Da
Mundo_Gitano
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Dalila Gómez, ex candidata al
Senato per il Polo Democrático Alternativo (PDA) è una giovane e bella gitana
colombiana che, come succede con le minoranze più antiche, proietta la sua
azione politica cercando migliori destini per il suo popolo, visibilità e
riconoscimento con equità in un paese che perorala politica del dialogo per
ottenere la pace.
Quali obiettivi animano la sua presenza nel Polo Democrático Alternativo?
Il popolo intende essere interculturale in una società maggioritaria a volte
ostile ed escludente e cerca di vivere questa interculturalità vivendo questi
aspetti positivi delle altre culture per rafforzare la sua propria.
Dentro questa interazione c'è il vincolo al Polo Democrático Alternativo,
precisamente per le coincidenze che ha il mio popolo nella sua essenza con l'Ideario de Unidad del Polo.
Importante è ciò che vediamo su come dev'essere la vita di comunità, con
principi, con valori, con la difesa della vita stessa, della diversità, con
principi. Questo è quel che vediamo nel PDA.
Pensiamo che tramite il Polo possiamo sottolineare un primo elemento
fondamentale che è la visibilità del popolo gitano. In secondo luogo dimostrare
alla gente chi siamo realmente, perché a volte come siamo, impregnati di
un'essenza anarchica, ci contestano l'essere vincolati ad un partito politico.
Dobbiamo quindi affermarlo, facciamo così, primo perché è un partito
progressista, secondo, perché avere una condizione etnica non ci preclude al
diritto della partecipazione politica, dove possiamo decidere senza che altri lo
facciano per noi.
Istruzione pertinente e di qualità
Quali iniziative porterete per combattere la discriminazione e per
ottenere visibilità e partecipazione come popolo?
Noi registriamo la discriminazione verso il nostro popolo in Colombia nel
disegno delle politiche pubbliche, perché queste sono generalmente per tutti, è
molto differente disegnare una politica pubblica per un gruppo etnico che per la
società maggioritaria. La società gagia, maggioritaria, ha molte opportunità
senza rinunciare al proprio patrimonio culturale, come succede nel nostro caso.
Uno degli elementi omogeneizzanti è precisamente quello dell'istruzione.
Lo Stato è il primo discriminatore del popolo gitano, perché non esiste un
referente dal punto di vista educativo per verificare se stiamo ricevendo
un'istruzione di qualità. Necessitiamo di referenti dal punto di vista gitano.
Predomina in Colombia un sistema d'istruzione dove non esistiamo nella storia.
Ci sono una serie di elementi che si scontrano con l'essenza gitana come le
gerarchie ed i tempi. Noi misuriamo l'autorità da altri punti, misuriamo altri
tempi, l'organizzazione è praticamente piana. Nel popolo Rom tutti comandano a
casa loro. Tutti sono patriarchi e le decisioni si prendono attraverso
un'istanza collettiva.
Soluzione politica con molto dialogo
Dal punto di vista gitano, che soluzioni vedete al conflitto
colombiano?
La pace, e le soluzioni che si possono dare a questo conflitto sembrano come
se avessero un nome proprio, come se avessero un padrone. Se noi siamo in un
paese come la Colombia, dobbiamo cercare uscite e cercare la pace tanto anelata,
perché la parola pace si è deteriorata nei tempi e limiti che le competano, così
che questa situazione si veda riflessa in molteplici aspetti che incidono
contro, da quello politico, all'economico, al sociale. Consideriamo che come
gruppo etnico e anche con gli indigeni e gli afrocolombiani, possiamo proporre
importanti alternative per risolvere il conflitto ed ottenere la riconciliazione
dei colombiani.
Un passo importante è il ritorno a valori come la vita, la collettività, la
sensibilità sociale. Non siamo isole, e questo implica lo scollamento del
materiale. Il conflitto consiste nel controllo del territorio, lì dove ci sono
ricchezze e diversità. Occorre trovare una soluzione politica attraverso molto
dialogo: riscattare il valore della parola.
Noi siamo un popolo di tradizione orale e mai abbiamo avuto bisogno di
firmare documenti o altre cose simili per stabilire una coerenza tra quanto si
pensa, si dice e si fa. Molte volte si pensa una cosa, se ne dice un'altra e se
ne fa un'altra distinta, questo produce uno choc. La soluzione al conflitto
passa per la negoziazione e come sempre occorre equilibrare gli interessi delle
parti per raggiungere la soluzione.
La proposta Rom al Polo Democrático Alternativo
Si è pensato a materializzare l'iniziativa Rom in un progetto di
legge?
Abbiamo una proposta presentata al Comitato Esecutivo Nazionale dal Polo
Democrático Alternativo, dalla sa branca parlamentare, che si riassume in un
progetto di legge simile alla Ley Gitana, qualcosa che si avvicina alla Legge 70
del 1993 per le comunità indigene. Vogliamo sviluppare l'articolo sette della
Costituzione, dove recita che questo è un paese plurietnico e culturale, dove
fare azioni informative per quanti siano stati discriminati attraverso la
storia.
State organizzando la celebrazione del Giorno Internazionale del
Gitano, cosa perseguite con questo evento?
Vogliamo pubblicare un libro, se l'Istituto della Cultura e Turismo ci dirà
sì, e così l'8 aprile, Giorno Internazionale del Gitano, potremo lanciare la
pubblicazione che sarà presentata dagli autori. Con la celebrazione del Giorno
Internazionale del Gitano cerchiamo soprattutto la visibilità, farci sentire. E'
un atto politico e culturale, nel quale con i fatti facciamo sentire che viviamo
in questo paese, che siamo anche colombiani e che è importante lottare per
compensare questo debito storico che si ha con la nostra comunità, in
particolare con Bogotà, una delle nostre città preferite che amiamo molto e
perché siamo contenti qui, e partendo dal nostro processo ci siamo dati molti
strumenti a livello nazionale ed internazionale.
Por: Álvaro Angarita - Periodista y sociólogo
Tomado de:
http://colombia. indymedia. org/news/ 2008/01/78661. php
Corporación para el Análisis, la Investigación, la Educación para la Paz y la
Resolución de Conflictos CREARC
"Juntos construyendo la paz"
Honro el lugar donde dentro de ti, reside todo el Universo.
Honro el lugar dentro de ti donde, si tú estás en ese lugar dentro de ti y yo
estoy en ese lugar dentro de mí, somos sólo uno.
Namaste
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