Controinchiesta - Storia di un pogrom - Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Blog INDIPENDENTE di informazione e divulgazione

-

\\ Mahalla : Articolo
Controinchiesta - Storia di un pogrom
Di Fabrizio (del 03/12/2007 @ 09:06:36, in blog, visitato 1590 volte)

Da Nazione Indiana

di www.autistici.org/ojak

Questa è la prima versione di una contro-inchiesta su quanto è successo a Torino. Un campo rom viene attaccato: alle 3 del mattino di domenica 14 ottobre, alcune molotov vengono lanciate sopra il muro di cinta che delimita il campo. Scoppia l’incendio e gli abitanti del campo riescono a fuggire prima che qualcuno possa essere vittima dell’incendio.

Le premesse

6 Aprile 2007: “Emergenza Freddo” è il nome di un progetto assistenziale di aiuto ai senzatetto torinesi nel periodo invernale. In particolare nella zona di Basse di Stura da tre anni si ricoverano in roulottes della protezione civile circa 30/40 famiglie rom che stanno affrontando un momento difficile, parenti malati, bimbi molto piccoli, a rischio obiettivo con il sopraggiungere dell’inverno [1]. Solitamente all’arrivo della primavera, e dell’esaurimento dei fondi (centinaia di migliaia gli euro stanziati - circa 150 mila nel 2006), il campo viene chiuso, le roulottes portate via ed i rom rispediti in Romania via aerea, perché extracomunitari. Questa primavera succede un fatto nuovo: diventati cittadini europei i rom rumeni accolti in via Besse di Stura si opporranno a più riprese alla chiusura del campo di “Emergenza Freddo” che li costringerebbe a trovarsi di nuovo un’altra sistemazione in attesa dell’autunno. Di tornare in Romania non se ne parla più: in quel paese un forte clima di discriminazione e di razzismo diffuso sin ai livelli più alti delle istituzioni (il 19 maggio 2006 il presidente romeno Basescu apostrofa una giornalista troppo curiosa con l’epiteto “sporca zingara”) convincono i più a restare in Italia alla ricerca di migliori condizioni di vita. Solo alcune famiglie accettano un contributo del Comune per prendere il pullman e tornare in Romania: alcuni accettano e molti di loro si rivedono a Torino dopo solo due settimane (raccontano di essere stati fatti scendere dal bus appena passata la frontiera rumena, alcuni senza un soldo ed a centinaia di chilometri da casa). Due giorni di presidio sotto il Comune di Torino, (mercoledì e giovedì 28-29 marzo), un presidio nella notte l’11 aprile non smuovono di un unghia la decisione del Comune di chiudere.

Appena dopo Pasqua inizia lo smantellamento. Alcune famiglie torneranno ad insediarsi sulle rive dello Stura, altre tentano la strada dell’insediamento in un campo in via Druento, al confine di Torino, zona Stadio delle Alpi. Tentativo sfortunato perché saranno ripetutamente vittime di sgomberi fino a sparpagliarsi negli altri campi abusivi cittadini. Nel mentre che i vigili terrorizzano le famiglie di via Druento, scoppia un altro bubbone: è la volta di Lungo Stura Lazio, dove un campo assurge agli onori della cronaca per via di un incendio particolarmente sostanzioso di cavi di rame che provoca un nuvolone nero che investe l’Iveco, i cui stabilimenti sono dall’altro lato della strada rispetto all’insediamento. È l’occasione d’oro, anche sotto la spinta di un abortito presidio leghista sotto al Comune (Carossa presenta interrogazione al Consiglio Comunale il 23 aprile 2007), per tentare lo sgombero di tutta la zona, altamente popolata (300/400 persone). Sgombero che si svolge nervosamente ed in maniera confusa per tutta l’estate. Le roulottes vengono fatte spostare altrove, ogni tanto di buon mattino qualche ruspa mandata dal Comune si presenta e distrugge un paio di baracchine, puro stile Palestina. Lo stesso accade in Strada dell’Arrivore, dalla sponda opposta del fiume [2].

Nascita di un campo

Il campo di via Vistrorio nasce così, nei primi giorni di maggio del 2007, da questo turbine di ripetuti sgomberi e girovagare di baracche e roulottes per la città. Ci abitano circa una ventina di famiglie, meno di dieci roulottes ed il resto baracche di fortuna. Il campo è in una posizione particolare, quasi sulle rive dello Stura, al fondo di un parco di periferia con poca frequentazione, sia diurna che notturna, al fondo di un quartiere popolare, tra Corso Giulio Cesare e Corso Vercelli. Le palazzine più vicine al campo distano centinaia di metri. E’ completamente cinto da mura, vi si entra solo da un cancello arrugginito che viene chiuso dagli abitanti del campo all’imbrunire. Dentro non c’è luce né acqua, la fontanella da cui tutti si approvvigionano è poco distante, nell’area mercatale che incrocia via Vistrorio. E’ una ex officina di riparazioni, completamente invasa dalla vegetazione. All’interno c’è una costruzione abusiva che anni prima aveva ospitato altri stranieri e, forse, al momento dell’ingresso delle famiglie questo spazio è abitato [3].Il quartiere si accorge della presenza delle famiglie rom dall’andirivieni di persone che riempiono le taniche d’acqua alla fontanella, dall’uscita al mattino presto e rientro di quelli che sono usciti a lavorare, dalle immancabili biciclette con le cassette di plastica legate con cui molti fanno il giro della città a recuperare metallo. In quasi tutte le famiglie c’è una persona che lavora, alcuni in progetti di inserimento lavorativo, gli altri in nero. Qualche donna esce per lavori di pulizia. Nella zona non si registrano casi eclatanti di insofferenza, ed anche i media lasciano in pace questo piccolo campo. Si dimenticano di citarlo sulle mappe realizzate per i lettori impauriti, e pochi articoli su questo insediamento escono sui giornali, anche quelli più accesi nell’indicare i rom come causa di tutto il disagio sociale.

Le ronde a Tossic Park

Rispetto al campo, Parco Stura si trova dalla parte opposta di Corso Giulio Cesare. Un altro luogo salito agli onori della cronaca perché ribattezzato Tossic Park, e indicato dai media tutti come luogo di spaccio massiccio di sostante stupefacenti e forte presenza di stranieri, naturalmente tutti spacciatori secondi i giornali. L’intensità mediatica della vicenda illumina i riflettori sui neo-costituiti Comitati Spontanei che iniziano campagne di protesta e raccolte firme per “restituire il parco ai cittadini”. Anche Azione Giovani ed Alleanza Nazionale scendono in strada [4].La prima conseguenza di questa mobilitazione è l’episodio incredibile di una retata che si conclude con l’annegamento di due ragazzi dentro il fiume (ottobre 2006), dove si erano gettati per sfuggire ai controlli incrociati delle pattuglie di polizia e carabinieri che avevano completamente circondato il parco. Queste due morti scateneranno una protesta proseguita per più giorni da parte di un folto gruppo di stranieri, che chiedono che vengano fatte le ricerche per il recupero dei corpi altrimenti dimenticati nel fiume.

Parallelamente alle retate delle forze dell’ordine i Comitati non esitano pubblicamente a proclamare l’utilizzo di “ronde” che dovrebbero colpire i clienti degli spacciatori, i “tossici” che raggiungono il parco sulla linea del 4, metropolitana leggera. La dinamica con cui le ronde agiscono è semplice: ci si prepara alla fermata del 4 più vicina al parco, si aspetta che esca uno che si individua come “un tossico” e lo si prende a bastonate. Di episodi simili se ne registrano parecchi, alcuni tossicodipendenti decidono non certo di diradare le escursioni nel parco ma cominciano a muoversi in orari più favorevoli, anche tardi nella notte. (Il giornale di strada Polvere, uscito nell’Ottobre 2007, ospita una lunga intervista ad alcuni tossicodipendenti su quanto succede nel parco, una cinquantina le aggressioni denunciate nell’articolo). Alcune di queste azioni delle ronde vengono persino riportate, con tanto di fotografie del “tossico” pestato e sanguinante sui giornali cittadini, segno evidente che le ronde agiscono alla presenza di fotografi e giornalisti, in pieno sole.

Dopo un periodo di alta esposizione mediatica si spengono le luci su Tossic Park, le notizie diventano stantie, il pubblico vuole emozioni nuove. Si fanno alcuni lavori di pulizia del parco davanti al Novotel, un albergo di lusso, viene approvato il progetto di costruzione di un campo da golf (i cittadini del quartiere sono tutti appassionati di questo popolare sport…), nel parco viene installato un “punto verde” (uno dei pochi nell’estate 2007: il Comune ha pochi soldi da spendere per via dei debiti post olimpiadi) e ci sarà la festa dell’Unità in settembre. Le ronde sembrano ritornate a posare i bastoni, o semplicemente nessuno ne parla più.

Tossic Park resta comunque un pozzo senza fondo da cui attingere ogni tanto articoli sensazionali ed emozionanti quando i giornali stentano a riempire le cronache: il terribile luogo tornerà in auge per tutta l’estate ed oltre [5].

Le premesse dell’incendio

In autunno la situazione dei rom al campo sembra farsi più difficile. Il proprietario ha deciso di rifare la denuncia per occupazione abusiva che aveva giàsporto tre anni prima, ma che non era mai stata eseguita ed era decaduta. Ci sono anche alcuni contatti tra proprietario e rom, alla presenza di mediatori, tentativi di rinviare la denuncia e quindi lo sgombero in attesa di un deciso miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie: alcuni aspettano che un’assunzione possa fornire loro l’occasione per trovare una casa in affitto, altri sperano di passare lì l’inverno, magari riuscendo a trovare il sistema di collegarsi alle utenze, anche pagando. Nessuno è pronto per essere nuovamente sgomberato, nessuno ha un altro luogo verso cui dirigersi. Gli altri campi cittadini scoppiano di gente, ed è molto difficile che altre due decine di famiglie possano ancora trovare spazio. Sebbene il proprietario rifiuti qualunque possibilità di accordo, non risulta neppure che si attivi per portare avanti la denuncia. Gli episodiMartedì 18 settembre, verso le 23, mentre i rom sono già chiusi all’interno del campo, con il cancello chiuso, due uomini entrano all’improvviso, bussano a tutte le roulottes e le baracche svegliando tutti ed urlando. Sono molto agitati e nervosi, raccontano le testimonianze, riescono ad impressionare ed a zittire con il loro tono, gli urli e le minacce, anche gli uomini più robusti del campo, che si limitano spaventati a chiedere a questi di uscire. Potevano essere armati, potevano non essere soli ma attesi da qualcuno all’esterno, nessuno del campo reagisce. Dopo un po’ i due se ne vanno con una minaccia chiara: o se ne andranno o lì brucerà tutto. Alcuni solidali con i rom fanno avere al campo un paio di estintori per un pronto intervento.Nei giorni seguenti un ragazzo del campo si reca in caserma per denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, gli viene risposto che se venisse accolta la denuncia automaticamente il campo verrebbe sgomberato, trovandosi in situazione di evidente illegalità. Il ragazzo desiste e decide di non sporgere più denuncia. Di questo episodio, naturalmente, i giornalisti che provano a chiedere ai commissariati di zona non ricevono che risposte negative.

Nello stesso periodo avviene un altro fatto: i rom vanno con taniche e fusti a prendere l’acqua alla fontanella: si è però sparsa la voce nel campo che qualcuno aspetti là a bella posta per aggredire chi si avvicina dei rom. Alcuni uomini robusti vanno a verificare, riempiono le taniche e ritornano senza problemi. Invece un ragazzo che non è di quel campo ma in visita, una volta giunto alla fontanella viene aggredito a pugni. Le testimonianze dicono che il picchiatore fosse un ragazzo con alcuni vistosi tatuaggi, già visto in zona. Verso la fine di settembre c’è un altro raid, questa volta il gruppo è più numeroso, ma si limita ad urlare fuori dal campo e da distante, non avvicinandosi. Gente giovane, una decina.

Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 ottobre, alle 3.30 del mattino iniziano a partire le telefonate di allarme. Alle 5 finalmente la voce che c’è stato un incendio al campo si sparge. Chi arriva sul posto trova i vigili urbani e qualche auto dei carabinieri, i vigili del fuoco se ne sono già andati. Sono arrivati dopo 30 minuti dalla chiamata, un tempo troppo lungo per salvare qualcosa in un campo di baracche e roulottes.

Le testimonianze raccolte

I primi racconti sono confusi di mille sfaccettature che però nella sostanza concordano: una donna ha sentito un rumore ed è quindi stata pronta a verificare di cosa si trattasse e lanciare l’allarme. Non si sa il numero delle bottiglie lanciate, sembra 3, ma tutti al campo concordano che si trattasse di benzina dal forte odore, anche gli estintori messi in funzione non hanno potuto salvare il campo dalle fiamme. Nella fretta di uscire, di mettere in salvo i bambini molte famiglie hanno perso nell’incendio tutto ciò che possedevano, non solo quindi i documenti, ma anche le cartelle mediche, i soldi, i vestiti e le scarpe, i telefonini, i quaderni ed i libri dei bambini, ottenuti da pochi giorni grazie allo sforzo di maestre delle scuole di zona e altri solidali, i generatori, le cucine ed il pentolame etc. Qualcuno ha provato ad uscire ed inseguire il/i responsabili, che sono stati visti scappare e montare su un auto che si è allontanata veloce. Chi è uscito ha raccontato di aver seguito chi fuggiva ma di essersi fermato dopo poco per paura.Nei giorni seguenti le versioni più gettonate su giornali e TV spaziavano dalla vendetta tra gruppi rivali, per esempio con i sinti del campo poco distante di via Lega (in realtà una certa insofferenza verso i nuovi arrivati i sinti l’hanno espressa, ma non apertamente, e i rom pur poco distanti non hanno di fatto mai dichiarato di conoscere i vicini né di aver avuto a che fare con loro), all’autocombustione, ovvero che fossero stati loro stessi a darsi fuoco per profittare della prossima apertura invernale del campo di “Emergenza Freddo” che li avrebbe di certo accolti. Quest’ultima ipotesi sfiora il grottesco: appare su La Stampa di lunedì 16 settembre a firma Angelo Conti (che la mattina dell’incendio si presenta verso le 9 e chiacchiera per circa 20 minuti con donne e uomini del campo), a riprova della veridicità dell’ipotesi il giornalista afferma che gli pare strano che nessuno si sia fatto male, e che la perdita dei documenti sia stata più una fortuna che un guaio per molti dei rom. Queste versioni totalmente campate in aria vengono avallate dalle dichiarazioni dei carabinieri che sostengono che i rom avessero sentore di uno sgombero imminente e che quindi avessero astutamente deciso di giocare d’anticipo.

Vengono spontanee alcune domande: Che ragioni avrebbe un cittadino neo-comunitario di bruciarsi i documenti che invece gli danno accesso al lavoro, ad affittare una casa, ad usufruire dei servizi? Per giunta rifare i documenti, per un rumeno significa dover ritornare in Romania ed aspettare almeno un mese per le pratiche, non si possono fare dall’Italia. Un grande sbattimento insomma. Perché alcuni non avrebbero salvato il telefonino, strumento che permette loro di prendere eventuali chiamate di lavoro? E bruciarsi i soldi che idea balzana sarebbe (H. F. ha perso bruciati 600 euro guadagnati in un mese di lavoro in fabbrica)? Chi ha mai garantito a questi rom la sicurezza che in caso di incendio sarebbero finiti ricoverati nel campo di Emergenza Freddo? Come potevano immaginarsi un trattamento “di riguardo” persone che si erano subite nei 6 mesi precedenti almeno altri due sgomberi? Perché vittime di un incendio?

Anche la tesi dei Carabinieri che i rom avessero sentito di uno sgombero imminente è fasulla e non sta in piedi. Per tutto il 2007, e in tutti gli sgomberi eseguiti nell’area, carabinieri e vigili sono passati ad avvisare molto prima dell’imminenza dello sgombero, operatori e volontari hanno sempre saputo prima quali fossero le intenzioni di Comune e Questura, che di fatto hanno delegato in molti casi proprio agli operatori l’aiuto ed il sostegno a chi veniva mandato via (nel caso dello sgombero di via Druento per tutta la giornata un camion prestato ad alcuni operatori da un privato ed un carro attrezzi pagato con soldi della Caritas sono stati gli unici mezzi a consentire ai rom di recuperare baracche e roulottes e a spostarsi in un altro campo).

Quello che tutti i giornali non hanno data come ipotesi, se non riportando con forti dubbi le parole dei rom, è quella che l’incendio del campo di via Vistrorio sia da attribuire ad un attentato, lucidamente compiuto per risolvere drasticamente una questione che tardava a venir affrontata dalle istituzioni. Un gruppo di fascisti, o giustizieri di zona o venuti da fuori, che hanno agito in un clima mediatico e politico arroventato, dove la sola parola rom già manda in fibrillazione i cantori della sicurezza e legalità. Clima mediatico che arma la mano di chi poi decide di passare a vie di fatto contando sull’approvazione sussurrata da parte degli abitanti del quartiere (La domenica dell’incendio un gruppo di abitanti della zona ha dichiarato apertamente che, pur disapprovando l’incendio, questo aveva sortito l’effetto voluto: che se ne andassero).

Chi ha colpito ha scelto un bersaglio a caso, un campo piccolo, in cui ci abitano poche persone, una sessantina in tutto, di cui solo una ha precedenti penali, in cui la maggior parte delle persone ha un impiego, ed in cui la totalità delle famiglie ha iscritto e manda i figli a scuola, ciò a riprova che dietro questo gesto non si può nemmeno cercare la reazione di qualche vicino danneggiato in qualche modo dalla presenza di questi rom, ma piuttosto lo sfogo di un desiderio di annichilimento dello straniero, del diverso, del rom, cieco ed ingiustificato. Chi ha colpito ha vigliaccamente trovato un campo comodo da attaccare perché ben nascosto ed isolato, lontano da possibili testimoni, con rischio inesistente di subire qualche reazione.

Che giornali e TV abbiano spudoratamente tentato di offuscare quanto è successo dietro cortine di falsità si può spiegare col fatto che in città, politici, istituzioni, informazione cittadina stanno giocando un gioco pericoloso attivando campagne mediatiche continue ed incessanti di odio contro i rom, assurti a male del secolo, e promuovendo campagne securitarie che presentano ai cittadini i rom come nemico pubblico numero uno, primi responsabili della difficoltà di tirare avanti, del disagio sociale, “dell’insicurezza”. Un gioco pericoloso che provoca lo scatenarsi di ronde e campi bruciati, pericoloso ma desiderato, provocato e perseguito fino in fondo per basse esigenze di consenso e per vendere qualche notizia forte. Gioco pericoloso di cui non si ha il coraggio di sostenere la paternità quando si intuisce possa esplodere tra le mani.

Meglio venirci a raccontare che si sono bruciati il campo da soli, piuttosto che ammettere che, a furia di invocare l’odio, finalmente in città circolano impunite bande di giustizieri pronti ad aggredire i più deboli, i più poveri, i più indifesi in nome della legalità e sicurezza.

Chi sarà la prossima vittima? Il prossimo ad essere bastonato o bruciato vivo? Un barbone? Un tossico, un clandestino, uno straniero?

Dedichiamo questo scritto a Bogdan Mihalcea, “clandestino”, morto a 24 anni, risucchiato nel tombino di una fogna da un’onda di piena mentre lavorava, in nero, senza protezioni, neanche una corda di sicurezza, per conto della SMAT, le acque potabili torinesi. Era il 6 luglio 2006, la città era ancora pavesata dei festoni delle Olimpiadi Invernali appena trascorse.NOTE[1] Vedi la delibera comunale del 2006: www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2006/2006_10277.html[2] Vedi piccolo video girato col telefonino: www.autistici.org/ojak//wordpress/?p=25

[3] Potete vedere il campo, dopo l’incendio, in due video su youtube al link: it.youtube.com/watch?v=dQ4Lwqrw30g

[4] “Per il funerale soldi dai pusher”, La Stampa, 13/10/2006

[5] “Travestiti da agricoltori a Tossic Park – Nuovo stratagemma dei carabinieri per prendere in flagrante gli spacciatori, La Stampa, 11/10/2007

Articolo Articolo Commenti Oppure (0) Storico >> Stampa Stampa

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 15:05:56
script eseguito in 47 ms

 

Immagine
 Sinti e Rom manifestano a Brescia... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 2865 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source