Ricevo da Ernesto Rossi
"Mi sento un rom porterò l’Italia in giro nel mondo"
La straordinaria dichiarazione appare in un titolo dell’edizione di domenica 25
di un noto quotidiano.
A rilasciarla è Lapo Elkann (per chi non avesse familiarità con le famiglie più
ricche del mondo, ricordiamo che si tratta del figlio di Margherita Agnelli.
FIAT).
In definitiva, il maturo e ipertatuato giovanotto, ci rivela che, trasferendosi
da New York a Shanghai (in una campina?), si occuperà di promuovere
la Triennale di Milano nel mondo. “Sono, insiste, uno zingaro dell’arte”.
Tocca all’intervistatore ricordargli che, coi suoi quattrini, “potersi definire
zingaro è un grosso privilegio”.
E lo sanno bene tutti i Rom che perdono il lavoro non appena il padrone
scopre l’indirizzo del campo in cui vivono.
Che c’entra dunque questa fesseria con la realtà, quella in particolare che gli
zingari autentici vivono in questo periodo proprio in Italia?
Nulla, niente, zero.
Questa è la vera notizia. Di come, cioè, in certi ambienti, moda, marketing, e
altro, si faccia un uso sfacciato e superficiale d’una realtà sicuramente
ignorata, se non disprezzata, ma sfruttata a livello d’immagine. Dietro queste
parole, di Rom non ce ne sono. C’è solo una diversità sconosciuta ma comoda da
usare. Tanto, sotto le finestre ben protette di questa gente di roulotte non ne
compariranno mai.
26 novembre 2007 Ernesto Rossi