Ricevo da Agostino Rota Martir:
Cari amici,
tutti voi sapete quello che è successo a Livorno una settimana fa: quattro
bambine rom rumene sono morte bruciate vive sotto un cavalcavia della
superstrada. Da allora le indagini per individuare le responsabilità
dell'accaduto si sono mosse in molte direzioni. Inizialmente era stato detto che
le fiamme si erano sviluppate per negligenza dei Rom, ma le testimonianze
successive e coerenti dei Rom stessi, e alcuni indizi rimasti sul luogo hanno
fatto emergere l'ipotesi di un attentato razzista. Si tratta, ovviamente di
un'ipotesi sconvolgente. Se venisse confermata si tratterebbe di uno dei più
gravi e feroci attacchi razzisti verificatisi in Europa dal dopoguerra, ed è
perciò comprensibile che, prima di raggiungere tale conclusione, la magistratura
livornese vagli con la massima attenzione ogni indizio, ogni testimonianza.
Contemporaneamente, però, proprio di fronte alla gravità del caso ed alla pena
per le vittime ed i parenti, è necessario che tutti coloro che hanno a cuore la
giustizia facciano sentire la loro preoccupazione e la loro partecipazione. Non
vorremmo mai che forze politiche o singole personalita’, comprensive nei
confronti degli eventuali attentatori o anche soltanto preoccupate per questione
di immagine, svolgessero azioni di disturbo o di pressione per deviare le
indagini. E' urgente perciò far sentire la nostra presenza e il nostro appoggio
alla magistratura inquirente, manifestando tutti la nostra pena e le nostre
preoccupazioni. Vi invitiamo a scrivere lettere ai giornali che più si sono
occupati del caso affinché essi trasmettano il nostro pensiero a tutti, a
cominciare dai magistrati.
Volendo concentrare le lettere ad un indirizzo possiamo scrivere a Franca
Selvatici, che ha seguito il caso per la Repubblica (e che e' una giornalista
seria e attenta), sia presso
firenze@repubblica.it oppure, su carta, a: Cronaca de la Repubblica, Via A.
La Marmora 45, 50121 Firenze.
Ciao a tutti
Sergio Bontempelli, Africa Insieme di Pisa