“Immaginare il futuro tra memoria e presente” : questo il titolo del DVD
che contiene due cortometraggi e una pubblicazione cartacea sul popolo rom
“Immaginare il futuro tra memoria e presente” è il DVD realizzato dal Progetto
Rom Toscana dell’Arci Toscana, che sarà presentato oggi durante la XIII edizione
del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina.
Il DVD, che sarà distribuito gratuitamente, è un interessante lavoro di
documentazione sul tema dei rom ed è diviso in tre parti:
- la pubblicazione cartacea interna al cofanetto che conterrà vari scritti
di operatori, politici ed esperti del settore;
- un DVD-rom che sarà la parte interattiva con testi, collegamenti
ipertestuali, video e gallerie fotografiche;
- il DVD che contiene due cortometraggi, le gallerie fotografiche e i
crediti.
Il Progetto Rom Toscana proporrà la presentazione di questo lavoro nei
territori, nelle scuole e ovunque sia richiesto, ma soprattutto dove si voglia
iniziare a contrastare la disinformazione e il pregiudizio nei confronti del
popolo rom e a proporre un percorso comune e serio di cittadinanza.
Di seguito un breve estratto dell'introduzione al DVD
A partire dalla fine degli anni '80 l’ARCI Toscana e l’ARCI Territoriale di
Firenze hanno costruito, attraverso un lungo e arduo percorso politico, i
presupposti di un modello regionale condiviso per l'accoglienza degli immigrati,
dei richiedenti asilo e delle minoranze, in particolare quella costituita dalla
comunità Rom. Questo è stato possibile grazie alla coesione del movimento
antirazzista, alla importante partecipazione di associazioni costituite da rom e
alle Istituzioni che hanno accolto tali istanze.
In quegli anni l'emergenza era costituita dalla necessità di contrastare il
mezzo violento dello sgombero forzato dei campi abitati da rom, come approccio
risolutivo alle complesse problematiche relative all'alloggio e all'inserimento
sociale. L'ideologia condivisa dei “campi nomadi, luoghi dell'apartheid,
dell’emarginazione e dell’esclusione sociale, si è snodata attraverso
l'approvazione di leggi regionali che in buona fede tentavano di tutelare il
popolo rom e sinti (legge 17/88).
Con la legge regionale 73/95 si ottiene il superamento della definizione “campo
nomadi” e inizia a svilupparsi la possibilità di soluzioni alloggiative
differenziate sul territorio, che prevedono l'autocostruzione di strutture da
parte delle stesse famiglie, il recupero di alloggi, l'edilizia popolare e,
soprattutto, dimostrano la falsità della percezione sociale del rom come “nomade
a tutti costi”, immagine pregiudiziale e in molti casi più che fantasiosa. La
legge 2 del 2000 evidenzia finalmente la necessità di individuare in questo set
di possibili soluzioni la scelta di interventi diversificati, che vadano cioè
nella direzione più adeguata in base ai casi, alle risorse e alle opportunità di
accesso ai vari servizi territoriali. Un grande passo in avanti è rappresentato
dall’elaborazione dei due Protocolli Regionali che vedono finalmente superata
l’idea di una legislazione ad hoc per il popolo rom e sinti garantendo, da un
lato, la solidarietà e il sostegno nei confronti dei Comuni di accoglienza e di
inserimento abitativo di nuclei rom e, dall’altro, introducendo l’importante
tassello del Progetto Rom Toscana.
Il Progetto Rom presto diventa un modello metodologico di inserimento abitativo,
di accompagnamento all'autonomia e di mediazione con le amministrazioni locali e
il territorio, senza precedenti.
A questo punto del cammino, sarebbe bello pensare ad una Toscana che - avendo
già rifiutato i CPT sul proprio territorio - si impegni a superare
definitivamente il concetto dei “campi nomadi” nella pratica, nelle idee e nel
linguaggio, non essendo altro che “spazi riconosciuti dell'emarginazione”.
(www.accoglienzatoscana.it)
25.07.2007