Da
La
voix des Rroms
Saint-Ouen lotte n° 67 - luglio 2007
" Osserva la mia città, si chiama bidone, bidone, bidonville, vivere lì è
cotone (... ]Dammi la tua mano compagno, ho cinque dita io anche, ci si può
credere uguali (...)"
Claude Nougaro - Maurane
A Saint-Ouen, al termine della via Ardoin, vicino alla Senna, una bidonville
dispiega la semplicità della miseria generata dall'implosione delle società
dell'Europa dell'Est, la caduta delle pareti e barriere doganali, la vittoria
del "libero" mercato e della "libera" concorrenza nell'Unione europea degli
azionisti. Lasciati per conto, Rroms ad esempio, sono trattati da anni come
paria. Prima della caduta, avevano lavoro, ma sono ora colpiti dalla
disoccupazione. Allora fanno ciò che hanno fatto i nostri antenati Bretoni,
Auvergni, ciò che hanno fatto gli Spagnoli, i Portoghesi, gli Algerini, i
Marocchini ed altri Africani negli anni 60 ed ancora ora: partono verso le città
dove c'è lavoro, nell'Europa dell'Ovest.
Quale lavoro? Un lavoro al nero nel bastimento, nel settore alberghiero, nella
ristorazione. "Continua, ti pago il mese prossimo." "A volte sono pagati alla
fine del secondo mese, a volte no." "Spostati tu, non avrai nulla di tutto".
Queste sezioni di due mesi di lavoro clandestino non pagato sono frequenti.
Grazie proprietari. Quale ricorso hanno? Ricominciare altrove sperando di avere
più possibilità. Mendicare. Di ricorso legale non ce n'è. Anche in queste
condizioni, la concorrenza è dura. In estate i bordi dell'unità periferica si
coprono di tende occupate da lavoratori e studenti dei paesi dell'Est che, loro,
non sono paria nel loro paese, ma che sono anche disoccupati. Che cercano di
rientrare al paese con un po'di denaro. Gli sfortunati, a volte non hanno
neppure che rientrare. Ma quando la possibilità è là, un giorno di salario qui,
è il salario di un mese là. Studenti bulgari guadagnano in due mesi di che
vivere durante un anno di studi. La situazione dei Rroms è diversa. Rari sono
coloro che riescono a guadagnare abbastanza denaro per inviarne un po'in
Romania, in Bulgaria, in Ungheria per migliorare la vita nel ghetto in cui vive
la loro famiglia. La maggior parte è inchiodata qui dove la miseria è meno dura
che là ed il dispetto della gente "brava" meno pesante.
A questa semplicità estrema della disgrazia ci sono soluzioni estremamente
semplici: "Oh, bidonvilles nel 2007!" Quale vergogna! Toglietela della mia vista
immediatamente! "D'espulsione in espulsione, la miseria e la precarietà dei
Rroms aumentano ogni volta." Ma il problema non è risolto.
8 Milioni di Rroms sono cittadini europei, collegati da una cultura ed una
lingua, il rromani, una lingua indo-europea. Un popolo senza territorio che non
richiede territori. Ma il diritto di vivere normalmente nei vari paesi
dell'Europa, il diritto ai "diritti dell'uomo e" ai diritti del bambino "e" alla
parità delle opportunità ", come tutti."
Un inizio di soluzione, ad esempio a Aubervilliers, un terreno del comune dove
devono essere sistemate case prefabbricate, a Bagnolet, la costruzione di
chalets, dopo molti anni d'alloggio caotico in una costruzione comunale
abbandonata. Un inizio di soluzione è l'accompagnamento sociale che permette di
trovare un lavoro meno precario, scolarizzare i bambini, integrarsi a termine in
un alloggio classico, è il bilancio di "riassorbimento delle bidonvilles"
individuato dal consiglio generale ed è efficace soltanto se i municipi lo
utilizzano.
Un inizio di soluzione, sono che i municipi abbiano meno timore di mettersi sul
problema perché avranno meno timore delle reazioni dei diretti più
semplicistici. Un inizio di buona soluzione, è la tua solidarietà, abitante di
Saint-Ouen.
Dammi la tua mano, compagno, hai cinque dita tu anche, puoi renderti utile!
Mathilde