Ricevo da Mariagrazia Dicati -da
Rom Sinti e politica
Le comunità Rom della Capitale, e non solo, NON HANNO MAI avuto la
possibilità di poter far conoscere PUBBLICAMENTE le proprie idee, la propria
realtà ed i propri bisogni, ma IERI lo hanno fatto a Roma, hanno avuto la
possibilità di esprimere pubblicamente, in una conferenza stampa presso
l'Università La Sapienza, il proprio disagio.
Per aver osato tanto (!) Rom e Sinti, immediatamente si sono alzate le
barriere difensive: prima con un ambiguo comunicato stampa dell'Arci
solidarietà del Lazio ed oggi con le dichiarazioni del Sindaco Walter Veltroni.
Mi viene subito da pensare che la PARTECIPAZIONE ATTIVA di Rom e Sinti fa
tanta paura e chi sà perchè?
Sindaco Veltroni a margine di una conferenza stampa in campidoglio, risponde ai
rappresentanti di alcuni campi nomadi della capitale: "nomadi e forze
politiche abbiano più senso di responsabilità. Nessuno trasferisce nessuno in
ghetti, su questa materia vedo tanta insopportabile demagogia, di tutti i tipi:
noi cerchiamo delle soluzioni, le stiamo realizzando, vorrei che tutti, Rom e
forze politiche, avessero più senso di responsabilità. Vorrei che tutti, a
cominciare dai Rom, ma anche da quelle forze politiche che vanno in giro in
tutta Roma a dire in tutti i quartieri 'arriverà il campo Rom', seminando un po'
di panico e razzismo, salvo essere stati magari quelli che qualche anno fa
dicevano di portare in determinati quartieri campi Rom, avessero più senso di
responsabilità
Caro sindaco dovrebbe provare con la sua famiglia a vivere per una settimana
in un campo nomadi e forse solo così lei potrà capire.
Caro Sindaco non siamo "nomadi" ma siamo delle minoranze etniche
denominate Rom e Sinte e la preghiamo di chiamarci con il nostro nome,
anche se personalmente non mi dispiace essere chiamato " zingaro" e non
certamente "nomade".
Nella intervista spiega Veltroni: "un problema molto serio e importante che
va affrontato tutelando la sicurezza dei cittadini e garantendo ai nomadi la
possibilità di vivere, di farlo nel rispetto delle leggi".
Caro sindaco è ora di finirla con la barzelletta della legalità e della
sicurezza, pensata dall'ex sindacalista Sergio Cofferati ed imitata in molte
città dell'Italia alla pari di una "moda", o di uno "status simbol"
dell'amministratore pubblico.
Caro sindaco ascolti di più Rom e Sinti e molto meno le organizzazioni
pro rom, certamente ne trarrà beneficio tutti i cittadini che lei amministra
Caro sindaco la questione rom è si legata ad un problema di sicurezza e
di legalità, ma di sicurezza abitativa e di rispetto della legalità
nell'applicazione delle norme e dei principi da parte di pubblici amministratori,
non sono io a dirlo ma le diverse condanne all'Italia dalle Istituzioni
Europee ed internazionali.
Non rovesciate le responsabilità ancora una volta, come è consuetudine fare
quando si tratta di Rom e Sinti.
Nazzareno Guarnieri