[...] Quale fosse il posto dell'Africa in tutto questo non sempre era chiaro. "Come un succube l'Africa pesa sul riposo dell'Europa..." In una stampa ne "Le Rire" (18.iv.1896), l'Europa viene rappresentata come una giovane donna addormentata (La stampa è stata copiata da "Lustige Blätter". E' un pastiche del dipinto Le Cauchemar di Johann Heinrich Füssli (1741 - 1825). Starobinski, 1987, pp. 82, 76). Una particolarità, fra parentesi, è che la didascalia parla di "succube", cioè un demone donna che si riteneva avesse rapporti sessuali con uomini addormentati (Oxford English Dictionary), mentre la figura ritratta è quella di un "incubo", demone maschio, conformemente alle convenzioni del genere,in cui le figure rappresentate sonosempre "unisex". La didascalia parla di "Uno dei numerosi malesseri (ma forse il più pesante) che ora gravano sul vecchio continente.Ogni potenza europea ha qui il suo ostacolo o vespaio". La rappresentazione è singolare. Se il continente è vecchio, allora perché viene rappresentato come una giovane donna? Perché l'Europa viene rappresentata con sembianze umane e femminili e l'Africa come un demone e maschio? E soprattutto, quando l'Africa èvittima dell'aggressione europea, perché viene rappresentata come l'aggressore, come l'incubo di un'Europa che sta svanendo? E' il capovolgimento del mondo: incolpare la vittima.Come immagine dell'Africa si richiama al gargoyle del primo Medioevo.
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Il regime europeo più scellerato in Africa era il Libero Stato del Congo di re Leopoldo. [...] costituito nel 1885 sotto il dominio personale di re Leopoldo, era un'iniziativa finanziaria ed economica più che un'entità politica. Esso rivendicava le terre che non venivano coltivate bene e vietava alla popolazione diiniziare nuove coltivazioni, imponendo al contempo pesanti tributi e prestazioni di lavoro.
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"E' un suicidio per gli europei, notava un osservatore inglese, ammettere che gli indigeni possano fare qualcosa meglio di loro.Devono sostenere di essere superiori in tutto e permettere agli indigeni di svolgere soltanto un ruolo secondario o subordinato" (Symonds, 1966, p. 76;cfr.Memmi 1957/1965) [...]
A poco a poco, l'immagine cambiò e gli africani vennero caratterizzati non più come selvaggi o primitivi, bensì come impulsivi e infantili - la seconda parte del "mezzo diavolo e mezzo bambino".
[pagg. 156, 157, 158]