Da
Mundo_Gitano
Dichiarazione del Parlamento Catalano sul riconoscimento della
persecuzione e genocidio dei Rom
Letta nella Sessione Parlamentare del 29 marzo
L'articolo 607 del Codice Penale richiama la punizione del crimine di
genocidio per "quanti, con l'intenzione di totale o parziale distruzione di un
gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso [...], ne uccidono uno o più
membri [...], assoggettano il gruppo o i suoi componenti a condizioni
d'esistenza che mettono la loro vita in pericolo o grave stato di salute [...],
portano il gruppo o i suoi membri alla dispersione, l'adozione di qualsiasi
misura che restringe il loro modo di vita o la riproduzione, od attraverso lo
spostamento forzato dei componenti da un gruppo all'altro".
Occorre tener conto dei seguenti fatti storici:
- Tra il 1499 e il 1783 il quello che oggi è il territorio di Catalonia,
furono approvate almeno una dozzina di leggi che proibivano l'identità e i segni
culturali della comunità Rom, allo scopo di assimilarli forzatamente o della
loro sparizione come popolo. Le ragioni proprie di questi testi legali si
basavano sull'idea di costruire e consolidare uno stato unificato con una
propria egemonia culturale durante questo periodo, rendendo le differenze
inattendibili e mettendo in discussione il potere stabilito. Il risultato fu la
sostituzione di una lunga coesistenza tra culture e religioni di popolazioni
numericamente diverse tra loro, col fanatismo e la repressione.
- La Corona catalano-aragonese pure seguì questa politica anti-Rom,
inizialmente con l'espulsione della comunità Rom, che si evolse poi
nell'assimilazione forzata dei sui membri, passando attraverso la schiavitù e la
persecuzione criminale dei Rom e dei suoi simboli storici (linguaggio, vestiti,
occupazioni, residenza e mobilità tra gli altri).
- Causa una mancanza nel manuale lavorale, dopo l'espulsione degli Arabi,
l'oppressiva persecuzione e le politiche di assimilazione furono modificate così
che la comunità Rom fosse considerata come possibile forza lavoro,
specialmente per lavori in campagna. D'altra parte, la residenza dei Rom
continuò ad essere limitata e vennero applicate misure discriminatorie, con
l'obiettivo di eliminare l'identità Rom.
- La repressione raggiunse una scala più vasta e crudele il 30 luglio 1749
con "Il Grande Raid". Durante il regno di Fernando IV venne emesso un ordine
reale per imprigionare tutti i Rom nei diversi territori, senza riguardo
all'età, sesso o salute. E' stato documentato che almeno nove milioni di Rom
vennero imprigionati o furono mandati ai lavori forzati in miniera o negli
arsenali, dove molti di loro perirono.
- Visto che con nessuna delle misure applicate portarono alla sparizione
della comunità Rom, al tempo di Carlo III furono applicate politiche di
integrazione con lo scopo dell'assimilazione culturale, che includeva la perdita
del loro linguaggio e la sedentarizzazione forzata.
- Nel XX secolo, con la Guerra Civile e la seguente dittatura di Franco, si
intensificò l'intolleranza verso la comunità Rom. La loro lingua venne
nuovamente proibita e fu considerata come un gergo deliquenziale, contro cui
applicare la legge sul pericolo sociale. Resta da dire che il Regolamento della
Guardia Civil incluse due articoli apposta sui Rom, che violavano la presunzione
d'innocenza. Nel contempo, tanto l'Amministrazione come pure istituzioni
religiose e caritatevoli finanziarono programmi dedicati ad insegnare ai Rom a
non essere Rom.
- Con la promulgazione della Costituzione Spagnola terminò la discriminazione
legale, con l'articolo 14 che riconosce che tutti i cittadini Spagnoli sono
uguali di fronte alla legge, senza differenza di nascita, sesso, opinioni
religiose o qualsiasi altra condizione personale o sociale. Lo stesso articolo
14 della Costituzione ha ispirato leggi che promuovono azioni affermative
destinate a particolari gruppi sociali, basate sul principio di eguaglianza
delle opportunità attraverso il trattamento differenziale di quanti siano
differenti per garantire l'eguaglianza.
Considerando le conseguenze economiche, sociali e culturali di tutte le leggi
anti-Rom che si sono susseguite nei secoli e che continuano a pesare sulla
società odierna e che sono in larga parte la causa dell'ineguaglianza dei Rom.
Il Parlamento Catalano:
- Dichiara e riconosce che i Rom che vivono in Spagna, e specificatamente
in Catalonia, sono stati vittime di un genocidio storico e continuato.
- Deplora le leggi razziste ed anti-Rom che hanno guidato le istituzioni
catalane e tutte quelle situazioni che hanno prodotto trattamenti
discriminatori e la vulnerabilità della comunità Rom attraverso la storia.
- Promette di lavorare per l'applicazione di politiche inclusive,
effettive e determinate con l'obiettivo di raggiungere all'eguaglianza delle
opportunità per i membri della comunità Rom in Catalonia ed il
riconoscimento ed il mantenimento dei segni della sua cultura ed identità,
secondo le risoluzioni 1045/VI e 1046/VI del Parlamento, le menzionate
risoluzioni del governo, l'articolo 42.7 dello statuto autonomista e la
Direttiva EU 2000/43/CE, riguardo all'applicazione del principio di pari
trattamento degli individui, senza differenza di origine razziale o etnica.
Palazzo del Parlamento, 29 marzo 2007