Segnalazione di Tommaso Vitale:
Testata "Alto Adige" di sabato 2 luglio 2005
Rom, un circolo per l'integrazione
/Oggi si inaugura Cuore zingaro: «Un luogo di musica e tradizione aperto a tutti»/
BOLZANO - Romano ilo -, cuore zingaro. Questo è il nome del primo circolo culturale multientico messo in piedi dalla
comunità rom di Bolzano, che aprirà i battenti oggi con una festa di inaugurazione. La comunità rom altoatesina a Bolzano
- conferma la responsabile Caritas del settore rom Silvia Golino— conta una presenza di circa 200 persone. di cui 120 nel
campo nomadi di Castel Firmiano e le restanti nelle case popolari messe a disposizione dalla provincia. In tutto l'Alto
Adige, nei diversi paesi, si contano invece altre 200 persone di etnia rom, che perlopiù vivono in appartamenti.
Un'iniziativa, quella del circolo culturale, resa possibile grazie al contributo della fondazione Cassa di Risparmio e
della cooperativa Elios che si occupa di inserimento lavorativo di soggetti disadattati. Manifesto del circolo, che
troverà la sua collocazione nella sede di "Romano ilo", un documento importante per i rom:
- la circolare del 1973 del ministero dell'interno che invitava gli enti locali a favorire l'inserimento del e comunità
nomade sul territorio nazionale. «Ci sono stati momenti in cui è stato davvero difficile essere rom, momenti in cui non
avevo dignità e non ricevevo rispetto dalla gente". Sono le parole del presidente del circolo Mergian Hustric, padre di
tre bambini, arrivato dai Balcani prima della guerra di Bosnia. Sfrattato più volte dai campi nomadi, Mergian ha voluto
fondare questo circolo per dare un segnale importante di integrazione, e per offrire la possibilità anche alle altre
culture locali di conoscere le tradizioni dei rom. "Per non fare vivere ai miei figli — sottolinea Mergian —
l'incubo che ho vissuto io: quello di essere cacciato durante il sonno da una campo nomade".
L'arrivo della comunità rom risale agli anni '90, dopo la guerra scoppiata nei Balcani. A Bolzano si sono dislocati prima
abusivamente all'ex Vives, in un insediamento non autorizzato, poi, dal 1996 hanno ottenuto il campo di Castel
Firmiano. "La maggior parte di loro — sottolinea la responsabile della Caritas —
lavora ed è in regola con il permesso di soggiorno,e poi c'è da dire che tutti i bambini rom frequentano la scuola, persino quella
materna. (….)"
Il circolo, che ha sede in via Macello 18 sarà aperto tutti i giorni da sabato prossimo. Al suo interno si avrà la possibilità di consultare libri, dilettarsi in giochi da tavolo e intrattenimenti vari. Ma la promessa degli organizzatori è di
dare il via a serate musicali e di degustazione gastronomica. All'interno del circolo sarà possibile visitare anche una
mostra intitolata "Amaro trajo". che in lingua rom significa la nostra vita: un viaggio attraverso le avventure della comunità rom attraverso l'Europa raccontate da un giornalista rom.
Stefania Angelini