Il 13 e il 14 novembre i Rom dei quartieri Ferentari e Zabrauti hanno
manifestato davanti all'ufficio del sindaco del 5° distretto, perché la
Compagnia Elettrica aveva tagliato i collegamenti col quartiere.
Affamati ed infreddoliti, bambini, madri e padri Rom e no, hanno protestato
contro l'impoverimento delle condizioni di vita nei ghetti di Bucarest.
L'assegno della Sicurezza Sociale è l'unico reddito e non rende possibile
pagare i debiti accumulati negli anni con la Compagnia. La mancanza di accesso
ai servizi sanitari, l'impossibilità per i bambini di frequentare la scuola,
sono tra gli indicatori di una situazione di mancanza di pari opportunità col
resto della popolazione e dell'assenza di una volontà delle autorità
nell'affrontare questi problemi.
I manifestanti hanno attuato un sit-in di due giorni di fronte all'ufficio
del sindaco, con lo slogan "Non ritorneremo a casa se il Sindaco non risolverà i
nostri problemi."
Questa situazione è iniziata diciassette anni fa, quando l'allora sindaco
Marian Vanghelie dichiarò di fare il suo dovere informando negli anni passati
Polizia e Governo Centrale sui problemi sociali di quelle aree.
"E' impossibile pensare che una persona possa sopravvivere con 30 euro al
mese, che è quanto fornisce la Sicurezza Sociale. La situazione può essere
estesa a livello nazionale, e manifestazioni simili si sono avute quest'anno
nella regione della Valle Jiu e recentemente a Tulcea. Sono diverse le aree di
povertà e c'è bisogno di una riforma dell'assistenza sociale collegata alle
esigenze attuali," ci ha dichiarato Vana Sorin, esperto di questioni rom nella
città di Petrila.
Cristinela Ionescu
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