Da Radio Praha via Czech_Roma
Un'intervista informale offre la possibilità di incontrare una delle più interessanti figure nella Repubblica Ceca d'oggigiorno.
Gabriela Hrabanova - specialista nell'informazione con un piede in due mondi
[18-09-2006] By Rob Cameron
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Radio Praha ha recentemente riportato la crescita allarmante dei ghetti Rom, dove vive un terzo dei 250.000 Rom del paese, senza lavoro e una vita stentata davanti a loro. Un gruppo che sta tentando di portare i Rom fuori dal ghetto e di integrarli nella società ceca è l'organizzazione degli studenti Rom Athinganoi. Rob Cameron ha intervistato recentemente Gabriela Hrabanova, 27 anni e direttrice del gruppo.
"Sono nata in una famiglia mista. Mia madre è di origine romani e mio padre è ceco. Alla domanda se mi considero Rom: sì definitivamente. Anche se a volte è dura, perché non sembro Rom.
Difatti. Hai occhi blu e non sei scura di pelle. Puoi essere confusa per una ceca, una bianca.
"Sì. In molti mi considerano ceca. Ci vuole tempo perché capiscano chi sono realmente e vedano le mie altre caratteristiche personali. Poi cominciano a rendersi conto che non sono una tipica ceca, ma che c'è in me qualcosa di mischiato. Me ne sono accorta definitivamente quando studiavo all'università. Frequentavo il college Anglo-Americano di Praga, dove molti studenti arrivavano dall'estero. Mi consideravano Ceca, poi quando si cominciava a parlare, dicevano "ma tu sei differente dagli altri, sei più amichevole degli altri Cechi ecc." E così spiegavo loro che sono mezzo-sangue, orgogliosa di esserlo."
E' stata una decisione cosciente, di identificarti con la parte Romani del tuo carattere? O è avvenuto naturalmente con la tua crescita?
"Mentre crescevo è avvenuto naturalmente, perché avevo una forte unione con la parte Romani della mia famiglia. Mia madre ha cinque fratelli e sorelle, così la nostra è una famiglia grande ed estesa, e con tutti i membri di questa famiglia mi sono trovata bene. Naturalmente, questo vale anche per la mia famiglia ceca, che però è meno estesa e i legami sono più tiepidi."
I due nuclei familiari vanno d'accordo tra loro?
"Mia madre e mio padre sono divorziati, e non comunicano molto tra loro. All'inizio non è stato facile."
E credo che avere il piede in due scarpe Rom e bianca - ti abbia messo in una posizione ideale per diventare direttrice di Athinganoi.
"Sì, a volte dico che è una specie di valore aggiunto, perché comprendo tutti e due i mondi. Posso comunicare facilmente con i Rom, perché non ho confini né soprattutto pregiudizi e stereotipi. A volte sono loro che li hanno verso di me."
Perché non sei Rom al 100%.
"Proprio così. A volte lo noto all'inizio dei discorsi."
Non ti prendono seriamente, è così?
"Sì, occorre tempo, e devo fare appello alla mie capacità. Ma ci sono abituata. L'altra cosa è che anche il mondo non-Rom è un grande valore aggiunto. Perché così posso comunicare facilmente con i politici, con i rappresentanti pubblici. In questo caso il vantaggio è che non mi identificano come Rom all'inizio, e mi dicono cose che altrimenti terrebbero per loro."
Intendi discorsi razzisti ?
"Esatto."
Come rispondi?
"Dico - scusatemi, io sono anche Rom e mi sento offesa. Siete sicuri di quel che dite? - Succede spesso, devono cambiare. Talvolta dicono - Sì, ma tu sei un'eccezione. Ed io rispondo - Non sono un'eccezione. Ho un'organizzazione e ci sono 100 o 200 altre persone come me, forse di più. Non sono un'eccezione. - Questo mi da la possibilità di parlare e mostrare un altro punto di vista, un'altra possibilità di vedere i Rom. Non partendo dall'anti-ziganismo o dai sentimenti anti-Rom, ma cercando veramente di parlare assieme, anche spiegando semplicemente che preferiamo essere chiamati Rom e non zingari."
Sulla differenza tra "Rom" e "zingari" -ho sentito qualcuno dire che "zingaro" è un termine più accurato perché "Rom" si riferisce ad una tribù specifica. E' così?
"C'è del vero in ciò che dici. Prima di tutto, Rom è il nome di una nazione, ma possiamo anche considerarlo una tribù. E' parte della lingua. Se io dico "me som Rom" significa "Sono umano". Oppure "me vakerav Romanes", "parlo il Romani". Per questo chiediamo di chiamarci Rom, perché è una parola che deriva dalla nostra lingua. Il fatto è che ci sono differenti tribù, e che quella Rom originaria nel tempo si sia divisa in gruppi differenti, e non tutti i Rom vi si riconoscono. Ci sono Sinti, i viaggianti, abbiamo i Bajas in Ungheria, che vogliono essere chiamati "Tsigane". Dobbiamo allora considerare la diversità tra questi gruppi. Invece la parola "gypsy - zingaro" viene da "Egitto", perché quando i Rom arrivarono nei paesi di lingua inglese, dissero "Arriviamo dall'Egitto, siamo Egiziani". da cui il termine "gypsy - zingaro". Quel termine non è accurato e non riflette la storia, e secondariamente viene da fuori."
Hai impiegato anni ad aiutare la tua comunità e a migliorare le reazioni con la società maggioritaria. Hai notato progressi?
"C'è una specie di contraddizione. Da un lato comunità marginalizzate, aumento della disoccupazione, gente che non può comperare il necessario. Dall'altra arte, la gente si integra nella società. Ci sono sviluppi tanto nel bene che nel male."
Quindi qualcosa migliora o qualcosa peggiora.
"Esattamente. E' difficile stabilire un punto fermo. Anche per la mia organizzazione, Athinganoi, cerchiamo di portare esempi positivi. Mostriamo studenti Rom alle superiori ed all'università, così da far capire che ci sono persone in grado di diventare insegnanti, dottori, avvocati..."
Come gestisci questa situazione? Non ti trovi mai a pensare - Ne ho abbastanza. Ho speso tutte le energie per questo. Dovrei trovarmi un lavoro ben remunerato e dimenticare la mia comunità e i suoi problemi.
Ho un vantaggio, perché ho lavorato tre anni in un'agenzia di pubblicità per tre anni dopo aver terminato gli studi superiori. Ho conosciuto da vicino il mondo degli affari e dopo tre anni non ne potevo più di questo mondo commerciale. Naturalmente, a volte mi sento stanca, penso di dare tanto e di non ricevere indietro altrettanto. Ma ho imparato ad essere felice per le cose semplici che accadono, come un altro studente che decide di proseguire gli studi, quelli che ce la fanno e ottengono un diploma, chi vuole studiare da dottore. Questo è ciò che mi da energia, perché anche se non vedo cambiamenti nel sistema, li vedo nelle persone. E passo passo questo mi da l'energia per continuare.
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