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Francia
Di Marylise Veillon (del 13/02/2013 @ 09:05:16, in Europa, visitato 1489 volte)

Midi Libre La Roulotte, per creare dei legami con gli tzigani.
Sébastien Guerdner sa anche mostrare fermezza con gli tzigani. (D.R)

Sébastien Guerdner, proveniente da una famiglia di viaggianti, ha fondato sette mesi fa, l'associazione "La Roulotte della solidarietà tzigana", la quale è un legame tra viaggianti e amministrazioni, associazioni, assistenti sociali, imprese, agenzie di credito...

Già "casco blu" in Bosnia, e una fedina penale pulita, a 37 anni, Sébastien Guerdner non risponde all'immagine di "ladro di galline" incollata alla comunità tzigana. Eppure, suo cugino altro non è che un uomo abbattuto da un gendarme nel 2008, a Draguignan.

Sébastien Guerdner non nega la criminalità esistente tra gli tzigani. "E' il caso in tutte le comunità, soprattutto quando le condizioni di vita diventano difficili".

Vuole però fare arrivare alle collettività e alla popolazione, le parole di coloro i quali tentano di vivere, a modo loro, ma nella legalità e nel rispetto degli uomini e dei territori che attraversano.

A casa di Sébastien Guerdner, "nessun orgoglio malriposto dei Gitani"
Proveniente da viaggianti, da una famiglia rispettata, l'uomo suscita meno diffidenza nei campi. Maggiormente abituato ad avere a che fare con le amministrazioni, non si lascia trascinare dal "orgoglio mal riposto dei Gitani".
Sette mesi fa, ha quindi fondato a Béziers, l'associazione "La Roulotte della solidarietà tzigana", in uno spirito di mediazione e tolleranza. Perché "il timore è presente da tutti e due i lati", afferma Sébastien Guerdner.
Vuole essere un legame tra gli aiuti esistenti a traverso associazioni, assistenti sociali, creazione d'imprese, persino l'accesso al credito.
In effetti, i due mondi non si costeggiano. "Eppure, la Francia è il paese che offre maggiormente agli tzigani".

"Molti gitani vogliono votare, ma pensano che ciò è loro vietato"
Ultimamente, si è occupato di una signora anziana di 77 anni, in causa con il comune di Pia. Ha venduto la sua roulotte per pagare il suo avocato, allorché poteva accedere al gratuito patrocinio.
"Ex giostraia, è una vita intera di lavoro che ha perduto, perché non era in grado di mettere insieme una serie di documenti amministrativi". In poche parole, "molti zigani vogliono votare, ma spesso pensano che ciò è loro vietato", afferma Sébastien Guerdner.
"Andare dall'assistente sociale, non fa parte della mentalità. Non credono di averne diritto. E quando la famiglia ha fame, effettivamente, si farà di tutto per mettere del latte nel frigo. Quindi rubare …"
Per esempio, se numerosi viaggianti guidano senza patente - suo cugino è stato arrestato sette volte per questo motivo - è perché spesso, non sanno come passare l'esame.
Questo può essere dovuto a un problema economico o difficoltà a leggere e scrivere, il che non permette di avvicinarsi al codice della strada.

L'associazione incoraggia la scolarizzazione dei bambini
Queste lacune scolari preoccupano Sébastien Guerdner. Anche se lui preferisce che i bambini siano educati nelle scuole pubbliche "per imparare a conoscersi", l'associazione incoraggia la scolarizzazione permanente.
Perfino nei confronti della "tradizione del bambino re". Del resto, a Brignoles nel Var, con il "Soccorso popolare di Béziers", la Roulotte ha offerto un computer, libri e giochi per un campo d'accoglienza.
Hanno anche trovato dei professori volontari, i quali garantiranno delle lezioni ai 40 alunni, troppo numerosi per essere ammessi a scuola.
L'associazione si occupa anche di prevenzione. "La pillola contraccettiva, le malattie sessualmente trasmissibili o l'aiuto psicologico, sono tabù, quando sappiamo che, secondo la tradizione, perfino un medico non può toccare una donna". Del resto, è sua cugina che parla con le donne.
La Roulotte agisce anche con fermezza nei confronti dei tzigani. "Quando ci si impegna presso delle collettività o dei proprietari, bisogna che i viaggianti rispettino la parola data, i luoghi, e la gente".
Sébastien Guerdner porta avanti anche una lotta contro la discriminazione nei confronti dei viaggianti.
"Non bisogna stigmatizzare le differenze tra rom, rumeni o altri. Non si può pretendere di essere rispettati dalle persone all'esterno, se non ci rispettiamo innanzitutto tra noi".