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Belgio
Di Fabrizio (del 20/11/2008 @ 09:24:33, in Europa, visitato 1838 volte)

Da Roma_Daily_News

Inter Press Service - By David Cronin

BRUXELLES, 13 novembre - Un'ideologia politica basata sul desiderio di sterminare i Rom sta emergendo in diverse parti d'Europa, così dice una conferenza tenutasi a Bruxelles

Dopo numerosi attacchi violenti a Rom da parte di skinhead ed altri estremisti in Bulgaria, nell'agosto 2007 è stata annunciata la formazione del partito di estrema destra Guardia Nazionale.

"L'anti-ziganismo" rivendicato dal suo leader Vladimir Rasate può essere comparato all'anti-semitismo che negli anni '30 aiutò i nazisti a prendere il potere in Germania, secondo Michael Stewart, professore di antropologia all'University College di Londra. "Il partito di Guardia Nazionale vede l'eliminazione dei Rom come base del rinnovamento nazionale," dice Stewart, che a lungo ha lavorato con le comunità rom negli ex paesi comunisti. "E' un nuovo fenomeno in Europa, che prima non esisteva. E' un pericolo reale."

I commenti di Stewart, rilasciati in un'audizione del Parlamento Europeo  il 13 novembre, riecheggiano i dati di un recente rapporto sui crimini contro i Rom di Human Rights First. L'organizzazione con base a New York dichiara che per i Rom in alcuni paesi "il rinnovato virulento anti-ziganismo è un ricordo strano e lugubre del Porrajmos, l'Olocausto Romanì durante la II guerra mondiale, che uccise più della metà della popolazione rom europea."

"Quando navigati leader politici europei discutono pubblicamente sulla 'soluzione' al 'problema Rom', invocando l'uso di dinamite, recinzioni elettrificate, deportazioni, presa delle impronte a uomini, donne e bambini, involontariamente vengono alla mente paralleli storici."

L'ostilità contro i Rom è diventata particolarmente acuta in Italia, dove i partiti che formano la coalizione governativa del primo ministro Silvio Berlusconi hanno tentato apertamente di dipingere tutti i Rom come criminali. A maggio il governo italiano ha introdotto un "pacchetto sicurezza" che comprende lo smantellamento dei campi rom e la deportazione automatica dei migranti che non possono provare di avere un impiego regolare.

La discriminazione contro i Rom in Italia "non ha confronto con nessun altro paese in Europa", dice Monica Rossi, ricercatrice all'Università di Roma, spiegando che ai Rom viene negato lo status ufficiale di minoranza e non sono in grado di richiedere la cittadinanza italiana. I programmi apparentemente volti alla scolarizzazione dei bambini rom hanno fallito, dice. "Dopo 40 anni di progetti scolastici, ci sono 20 ragazzi che vanno alle superiori. Questo su una popolazione di 15.000."

Graziano Halilovic, Rom Xoraxane delle Federazione Rom d'Italia, descrive le condizioni dei campi dove vive la sua gente come "abbastanza estrema".

"E' una vergogna per la nazione italiana lasciar vivere i Rom in condizioni simili," aggiunge. "Quel che è peggio è che l'Italia è parte dell'Unione Europea. La vergogna dell'Italia presto può diventare la vergogna dell'Unione Europea."

A settembre la Commissioen Europea, braccio esecutivo della UE, ha ospitato un summit Rom, che ha raccolto le richieste per lo sviluppo di una strategia UE per l'inclusione dei Rom. La sua popolazione è stimata tra i 12 e 15 milioni, i Rom sono spesso descritti come la più grande minoranza etnica in Europa, oltre 9 milioni di loro vivono nei 27 paesi UE.

Valeriu Nicolae, segretario generale dell'Organizzazione di Base Europea Rom, ha detto che i Rom non vengono consultati in modo appropriato quando vengono formulate le politiche che li riguardano. "Il corpo principale dell'Unione Europea che agisce sulle tematiche Rom - la Commissione Europea - non impiega nessun Rom o qualche politico Rom esperto," dice.

Jan Jarab, componente della Commissione riguardo le politiche sociali, dice che l'esecutivo UE sta tentando di aumentare gli sforzi per agire sulla difficile situazione dei Rom. Ma è riluttante, aggiunge, e semplicemente "rinomina" leggi precedentemente introdotte contro la discriminazione "mettendogli l'etichetta 'strategia'."

Al momento, le politiche sui Rom nei paesi UE sono spesso basate o sull'approccio "laissez-faire" o sulla repressione, aggiunge. Cita la Spagna come un paese dove si sono registrati successi nel fornire ai Rom case e lavori decenti.

Marian Nedelica, insegnante nella città rumena di Craiova, dice che anche se il suo paese ha promulgato una legge che garantisce l'accesso all'istruzione, circa il 27% dei bambini rom non frequenta la scuola. Dovrebbero essere introdotte misure contro le autorità scolastiche che permettono che ci sia discriminazione, continua.

Livia Jaroka, membro ungherese del Parlamento Europeo di  origine Rom, dice che il suo popolo soffre di un "tipo di povertà estremo come nell'Africa sub sahariana". Aggiunge che c'è bisogno di strumenti che puniscano i governi UE che non applicano le leggi dell'Unione contro la discriminazione.

Gabriela Hrabanova, che lavora presso il ministero ceco del lavoro e degli affari sociali, ha detto che c'è una "mancanza di coordinamento" tra gli stati membri della UE sulle tematiche riguardanti i Rom. "In molti stati membri, non c'è niente a livello locale, anche se sulla carta sembra che tutto stia andando al meglio." (END/2008)