La Serbia-Montenegro è uno degli otto paesi che hanno aderito ad una iniziativa internazionale, lanciata nel 2005, destinata a migliorare la vita dei rom europei. Come aderenti al "Decennio dell'inclusione rom", i governi della Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Macedonia, Romania, Serbia-Montenegro e Slovacchia, si sono impegnati a porre fine alla discriminazione e interrompere il ciclo della povertà e dell'esclusione.
In Serbia-Montenegro, il problema più pressante è l'esistenza di insediamenti separati di rom. Secondo i dati attuali, circa 250.000 rom vivono in circa 600 comunità improvvisate, spesso situate in aree industriali o vicino a discariche di rifiuti. Sono fra le persone più povere d'Europa, prive delle comodità elementari come l'elettricità, scarico per i liquami ed acqua potabile pulita.
"I rom oggi sono fisicamente segregati nei loro insediamenti dal resto della società", dice il vice ministro federale per i diritti umani e delle minoranze Melena Markovic. "Sono privi di un adeguato accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione, e non possono soddisfare altre elementari condizioni di vita. I loro insediamenti sono separati dagli altri insediamenti, non sono igienici e mancano di infrastrutture appropriate". Per affrontare i problema, il governo programma la costruzione di case. Finora, la città di Belgrado ha garantito 58 lotti per le case e il finanziamento per la loro costruzione. ..
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La maggior parte dei Rom di Serbia-Montenegro vivono riciclando cartoni. [Getty Images]
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Ma i programmi per integrare i rom nelle comunità principali non hanno avuto sempre successo con i residenti. In un caso ben noto, scoppiò la collera sullo spostamento di rom in un nuovo complesso di appartamenti nelle vicinanze di Belgrado. Inoltre, dicono le autorità, alcuni rom non vogliono essere trasferiti, vedendo nello spostamento un tentativo di smembramento delle loro comunità. ..
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Dopo le case, la prossima priorità è l'istruzione. Il governo ha deciso di introdurre insegnanti assistenti rom nelle classi nelle quali c'è un gran numero di studenti rom. Progetti pilota sono stati già lanciati in certe scuole. Anche se il governo ha promesso il suo impegno a raggiungere gli obiettivi del progetto Decennio Rom, il finanziamento resta un ostacolo. Secondo l'iniziativa, le opere devono essere finanziate dai vari paesi aderenti.
Paesi come la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Slovacchia perciò hanno la capacità di realizzare il progetto più rapidamente, perché hanno accesso ai fondi dell'U.E.
La Serbia-Montenegro, però, deve arrangiarsi con scarse risorse finanziare e può aspettarsi di vedere progressi molto più lenti.
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