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Repubblica Ceca
Di Fabrizio (del 20/02/2006 @ 11:38:59, in Europa, visitato 1961 volte)

Da: Yveta Kenety

Comunicato stampa

Conferenza delle Romnià nella Repubblica Ceca


Oltre ottanta donne Rom si sono incontrate a Praga nel weekend tra il 10 e l'11 febbraio. Tra le partecipanti: funzionarie statali, rappresentanti dei media, insegnanti, assistenti sociali, rappresentanti delle OnG, donne in maternità e disoccupate.

Tutte donne con diverse esperienze di vita e lavorative ed un'unica opportunità di confronto comune. Si sono definiti i problemi attuali delle comunità e proposto soluzioni: primariamente nell'area della scolarizzazione. del lavoro, della casa, delle condizioni di vita in generale, e le tematiche della salute. Si è poi toccato il tema della insufficiente partecipazione dei Rom nella politica e negli affari pubblici. La discussione si è prolungata sui legami tra questi temi e il passato, visto con l'occhio e il giudizio delle donne Rom.

Le donne concordano che oltre alla discriminazione dovuta al colore della pelle, i componenti delle minoranze nella Repubblica Ceca sono seriamente in pericolo per la violenza fisica diretta dei gruppi estremisti. Le madri sono preoccupate per i loro figli e sperano nelle indagini sugli attacchi a sfondo razziale, e nella conseguente condanna. Le donne vogliono sentirsi libere e sicure nella società e perciò chiedono rispetto in tutte le aree della vita. Richiedono l'adozione immediata di una legislazione anti discriminazione [...]

Le donne rom considerano un'adeguata politica scolastica necessaria all'integrazione nella società maggioritaria, e sono preoccupate perché tuttora i loro bambini non hanno pari opportunità di accesso al sistema scolastico. I loro figli sono ancora educati in un ambiente ricolmo di pregiudizio e stereotipi. Le famiglie spesso sono sotto la linea di povertà e non sono in grado di provvedere da sole a soddisfare le esigenze primarie, è quindi problematico occuparsi della formazione culturale e professionale dei figli. Concordano sull'importanza del prescuola, che dev'essere esteso, anche con la presenza di un corpo insegnante adeguatamente preparato. Gli insegnanti in genere devono avere una formazione che permetta loro di combattere sin dalla scuola i pregiudizi razziali e gli stereotipi, che spesso discendono da mancanza di adeguata conoscenza.

Solo una piccola percentuale di Romnià svolge lavoro a tempo indeterminato, di solito nella manovalanza o in lavori di basso profilo, spesso senza riguardo al loro livello di formazione scolare e professionale. La discriminazione nel mercato del lavoro è tra i motivi dell'alto tasso di disoccupazione tra le Romnià.

La bassa scolarizzazione e i rispettivi tassi di disoccupazione sono strettamente legati alle cattive condizioni di vita. Le madri Rom, comprensibilmente non vogliono che i loro figli crescano in accampamenti o quartieri affollati, sovraffollati ed insani. Un altro problema è quello sanitario: a causa della scarsa fiducia nel sistema sanitario, i Rom tendono ad avvalersi di cure mediche soltanto in casi di urgenza o necessità. Non esiste una pratica di controllo e di riduzione dei disagi sanitari. La stessa logistica della distribuzione degli assembramenti Rom, li pone in aree disagiate e difficili da raggiungere per il personale medico. Un'altra protesta delle donne riguarda l'essere definite “pazienti dalla pelle scura”. Rimane infine la paura data dai casi, anche di storia recente di sterilizzazione imposta, una gravissima violazione dei diritti fondamentali della persona. Le partecipanti alla conferenza concordano che, parimenti al personale insegnante, anche il personale medico e paramedico ha bisogno di formazione specifiche sui temi menzionati sopra.

Infine, si prende atto che la partecipazione delle donne rom alla vita politica e sociale è insufficiente. La ragione principale è data dalla mancata conoscenza di questa opportunità e degli ambiti e modalità a cui prendere parte. Nondimeno, la patecipazione di donne e uomini di etnia rom ai movimenti politici, a tutti i livelli, sta crescendo. Occorre uno sforzo rivolto specificamente alla partecipazione femminile ed i partiti devono lmettere più enfasi sull'imporatnza di coinvolgere le minoranze etniche per programmi di partecipazione condivisa.


Conferenza finanziata da Roma Participation Program, the Open Society Institute (OSI) ed organizzata dal gruppo femminile Manushe, sezione di Slovo 21.

RPP (OSI) e Manushe - Praga, 15 Febbraio 2006.