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Porrajmos, voci di uno sterminio dimenticato
Di Fabrizio (del 20/01/2006 @ 09:44:32, in musica e parole, visitato 2191 volte)

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INVITO

In occasione della Giornata della Memoria 2006, l’Opera Nomadi è lieta di invitarla ad assistere alla lettura spettacolo “Porrajmos, voci di uno sterminio dimenticato

MARTEDI’ 24 GENNAIO 2006 ORE 21,00
c/o Camera del Lavoro di Milano – Sala Di Vittorio
Corso di P.ta Vittoria 43

Porrajmos: distruzione, divoramento. Analogamente al termine ebraico ha – shoah, con questa denominazione convenzionale in romanès si dà un nome ai tragici eventi che portarono all’annientamento nei lager nazisti e nei territori occupati, complici i regimi fascisti, di centinaia di migliaia di Rom.

Ebrei, Rom e Sinti, sarebbero infatti divenuti nel breve volgere di pochi anni, dal ’37 al ’45, vittime di un evento prevedibile e inimmaginabile che sconvolse la Mitteleuropa, ma che affondava le proprie radici in una storia secolare di violenze e persecuzioni.

Storia e memoria. Il popolo dei Rom rimuove il ricordo della sventura, così come le immagini e le cose possedute in vita dai mulè, i morti. Nella lingua parlata, ancora prettamente orale, non esistono i verbi “leggere” e “scrivere” e le tradizioni, le esperienze, si tramandano di generazione in generazione in una dimensione senza tempo.

In Italia, l’assenza di un’esplicita legislazione razziale relativa ai Rom e la scarsità di testimonianze dirette, ha a lungo condizionato il lavoro degli storici, rinviando a tempi più recenti la condanna delle gravi responsabilità della dittatura fascista artefice dell’internamento e della deportazione verso i campi di sterminio di migliaia di Rom e Sinti e dell’appoggio agli efferati crimini contro l’umanità degli Ustasha croati di Ante Pavelic.

In Europa, e in particolare in Germania, la documentazione reperita, precedente in qualche caso al ’42 (decreto di Himmler di internamento nel campo di sterminio ad Aushwitz di tutti gli zingari e poi, quella del 2 Agosto del ’44 che sancisce la liquidazione del campo per famiglie di Auschwitz Birkenau Blocco B3), rendeva intanto nota la volontà di sterminio dei Romà da parte del nazifascismo.

Un popolo destinato a scomparire in quanto tale, come gli ebrei, e non per i presunti comportamenti asociali di cui sarebbe stato portatore.

Il Vicepresidente: Maurizio Pagani

Il Segretario Nazionale: Giorgio Bezzecchi