Nessun dato sul numero dei Rom in Serbia
Uno degli ostacoli chiave nel Decennio dell'Inclusione Rom nell'area è l'inesistenza di informazioni su quanti Rom vivano nel paese [...].
Jelena Markovic, Coordinatrice del Decennio dei Rom e Assistente del Ministero per i Diritti Umani e delle Minoranze, afferma che la Serbia è sul punto di trasferire "dalla carta all'implementazione fattiva" i piani d'azione adottati, che dipendono però da diversi fattori, inclusi i differenti livelli di interesse dei vari livelli governativi. Enfatizza il bisogno di una grande partecipazione civile nello sviluppo del progetto, col supporto della comunità internazionale, tenendo presente la situazione specifica della Serbia, che tuttora ospita un numero enorme di profughi Rom dal Kosovo. |
"Qualsiasi sia la strategia da adottare, dobbiamo conoscere il numero delle persone a cui è rivolta. In mancanza di questo, continueremo a parlare in termini generici" dice Markovic, aggiungendo "Il Decennio dei Rom fallirà in mancanza di cifre e dati precisi".
Markovic ricorda poi che lo sviluppo di un progetto sulla sanità, richiede la partecipazione e la formazione tanto dei Rom che degli operatori, rimarcando che nessun aspetto, neanche quello sanitario, dev'essere separtao dagli altri, come quelli dell'alloggio, della scolarizzazione ecc.
Djordje Stojiljkovic, coordinatore del Decennio dei Rom assieme al Ministero della Sanità, ha rimarcato che soltanto uno su 100 dei Rom in Serbia raggiunge i 61 anni di età.
Queste dichiarazioni, sono state rese nel corso di una conferenza organizzata dal Palgo Centar, che intendeva portare all'attenzione l'esigenza di fornire documenti di soggiorno temporaneo a quei Rom che si trovano in Serbia senza nessun permesso legale.
La conferenza si è tenuta al Centro Sava, promossa dall'Open Society Fund Serbia (FOSYU) e dall' Open Society Institute di Budapest.
Articolo originale riportato su Roma_Yugoslavia