\\ Mahalla : Articolo : Stampa
Subject: sgomberi
Di Fabrizio (del 19/09/2013 @ 09:02:33, in scuola, visitato 2195 volte)

in foto, il colonnello George Armstrong Custer

Alla c.a. del Sindaco di Segrate
della Giunta Comunale
del Consiglio comunale

Buongiorno,
siamo un gruppo di cittadini che, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, operano come volontari nelle baraccopoli abitate da persone rom, con compiti umanitari di sostegno alle prime necessità (alimentazione, salute, scolarizzazione, casa o altra struttura in grado di fornire protezione) e di avviamento a progetti di lavoro e casa.
 
Esprimendo una forte preoccupazione per la violazione dei diritti umani nei confronti specialmente di una bambina di 7 anni, facciamo presenti alcuni avvenimenti recentemente accaduti nel territorio di questo Comune:

  1. Il giorno 07-09-2013 la Polizia locale si reca nell'area di Via Umbria per effettuare lo sgombero di due famiglie ivi residenti in modo abusivo. Al campo non vi è nessuno. Il campo viene raso al suolo, tutti i beni vanno perduti e gli occupanti, al loro ritorno scoprono di non avere più un rifugio, né vestiti, né pentole per poter cucinare, né materassi, né coperte, né zaino scolastico. Una bambina di 7 anni cerca il suo cane, che era rimasto al campo. Il cane non c'è: nel rispetto delle norme è stato accompagnato al canile di Vignate, ove avrebbe potuto avere un tetto sotto cui dormire, cibo e cure adeguate. Nessuno, tra quanti hanno ordinato ed eseguito lo sgombero, ha pensato di fornire le stesse garanzie agli esseri umani, nemmeno alla bambina, che nonostante i suoi 7 anni si è vista costretta a dormire all'addiaccio e a patire la fame.
    Abbiamo provveduto a soccorrere le due famiglie e ci siamo interessati presso il canile per restituire il cane; all'atto della restituzione, ci è stato chiesto di pagare alla Asl 122,30 euro. 
    Se scopo degli sgomberi è anche quello di ripristinare la legalità, suscita interrogativi il fatto che gli stessi  non avvengano nel rispetto della legalità medesima. Ovviamente il fatto che queste persone occupassero abusivamente un terreno non autorizza le Istituzioni a trascurare le norme che regolano tali azioni, compresa l'offerta di ospitalità in comunità per la bambina e la sua mamma, e il necessario preavviso in forma scritta dello sgombero. In particolare, si ricordano le Prescrizioni delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati, stabilite nelle Linee guida sugli sgomberi forzati del 20 maggio 1997 del CESCR (Comitato per l'osservanza dei diritti economici, sociali e culturali), la Raccomandazione 2005 (4) adottata il 23 febbraio 2005 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, l'art.7 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, l'art.8, comma 1, della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali (CEDU), ratificata e resa esecutiva nel nostro ordinamento con la legge 4 agosto 1955, n. 848.
  2. Il giorno successivo allo sgombero, abbiamo portato alle due famiglie coperte, indumenti e tende che abbiamo dovuto acquistare, vista la distruzione di quelle in cui abitavano.
  3. Il 12-09-2013, primo giorno di scuola, le due famiglie vedono ripetersi un altro sgombero, avvenuto sempre senza preavviso e in assenza degli interessati. Nelle ore e nei giorni successivi, non potendo tollerare che esseri umani rimanessero privi delle più elementari tutele per la sopravvivenza, ci siamo visti costretti a ripetere l'intervento umanitario messo in atto pochi giorni prima.
  4. Il giorno 16-09-2013: lo sgombero si ripete per la terza volta in dieci giorni. Anche questa volta agli interessati viene impedito di prendere ciò che appartiene loro, e tutti i beni, benché di loro proprietà, vengono nuovamente distrutti (tutti i vestiti, il materiale scolastico). Le due famiglie dormono ora all'addiaccio sotto un ponte, nonostante la temperatura si sia notevolmente abbassata. Nel frattempo siamo molto preoccupati per la frequenza scolastica della bambina, non essendo possibile presentarsi a scuola in condizioni igieniche adeguate e dopo aver trascorso notti a stomaco quasi vuoto e non potendo dormire per il freddo. Questo nonostante il diritto allo studio debba essere garantito.

Considerato quanto sopra, chiediamo al Comune di Segrate come intende tutelare il percorso scolastico e la salute psico-fisica di una bambina di 7 anni abitante nel suo territorio. 
Auspichiamo che il Comune di Segrate operi nel rispetto delle leggi, evitando le modalità di sgombero attuate nelle scorse settimane. Inoltre, si sottolinea che, oltre a violare le normative internazionali, gli sgomberi senza soluzioni alternative non risolvono il problema della presenza di famiglie indigenti sul territorio del Comune, ma lo spostano semplicemente in un'area vicina, aggravando le condizioni di vita specialmente dei minori. 
 
Disponibili a fornire ulteriori informazioni, si inviano distinti saluti.
 
Flaviana Robbiati, Assunta Vincenti - "mamme e maestre di Rubattino"
Comunità di Sant'Egidio

 
Per informazioni:

  • Dr. Stefano Pasta (Comunità di Sant'Egidio Milano onlus) 338-73.36.925 - santegidio.rubattino@gmail.com 
  • Flaviana Robbiati 339-16.84.800
  • Assunta Vincenti 333-98.10.620

Se volete discuterne dal vivo con "mamme e maestre di Rubattino", l'appuntamento è domani a Pessano con Bornago


Per terminare, ma solo per chi vuole, una torta con ciliegina compresa:

Nicoleta e il suo sogno da grande
16 settembre 2013 - di Franca Fabbri (Sevizio EDU Lombardia) per "Segnali di fumo - il magazine sui Diritti Umani"

Nicoleta è una bimba Rom di undici anni che vive in un campo nomadi con la sua famiglia, composta da mamma Camelia, papà Nicol e i due fratelli Mario - di appena due anni - e Samuel. Samuel e Nicoleta sono 'il calciatore' e i 'bimbi rom in biblioteca' già apparsi sulle pagine di Segnali di Fumo.

Ho conosciuto questi bambini grazie all'insegnante Flaviana Robbiati, una delle prime maestre di Milano ad accogliere favorevolmente i bimbi Rom a scuola: Flaviana partecipò, diversi anni fa, a un'assemblea circoscrizionale di Amnesty Lombardia in cui raccontò l' esperienza di inserimento dei bimbi rom nella sua scuola, che già da qualche anno stava portando avanti insieme ad altre insegnanti e ad alcune mamme di bambini italiani.

Nicoleta mi colpì fin dal nostro primo incontro avvenuto nella biblioteca civica vicina alla scuola che lei frequenta: aveva necessità di migliorare la conoscenza della lingua italiana -che per lei, romena, è una seconda lingua - e io mi proposi di aiutarla. Finita la nostra conversazione, mentre ci stavamo avviando verso l'uscita lungo i corridoi della biblioteca, mi chiese: " Ma di chi sono tutti questi libri?". " Sono anche nostri, di chi li vuole leggere" le risposi. "Allora ne posso prendere uno anch'io?". Non credetti alle mie orecchie, memore della fatica che avevo fatto, durante i miei lunghi anni di insegnamento, per far leggere schiere di bambini, per lo più recalcitranti. Scelse 'Favole al telefono' di Gianni Rodari e lo riconsegnò la volta successiva raccontandomi, molto divertita, la storia di 'Alice cascherina' e del 'Naso che scappava'. Chiese un nuovo libro e ciò avvenne ogni volta che ci incontravamo in biblioteca: era ed è rimasta sempre ed è rimasta un'avida lettrice.
Nei due anni trascorsi dal nostro primo incontro abbiamo condiviso molti momenti felici: ad esempio la settimana scorsa Nicoleta è stata con me dalle 11 alle 17,30 e abbiamo trascorso una bella giornata insieme. Puntuale all'appuntamento, ben vestita e ben pettinata, è stata per un giorno 'la figlia di una mia amica' in tutte le occasioni in cui l'ho presentata ad altri e, dal dentista (con cui avevo appuntamento), è stata promossa a 'mia nipote maggiore'. Non mi piace mentire, ma avrei evitato di dire queste piccole bugie se non mi avessero chiesto con insistenza 'chi fosse quella bella bambina'; lei era divertita dalla prontezza delle mie risposte : le abbiamo commentate e abbiamo chiarito il senso della parola 'pregiudizio' che peraltro già conosceva.

Una vera giornata insieme con la mia 'nipote maggiore': un giro all'interno del mio condominio con sosta ai giochi per bimbi, il pranzo solo noi due in tinello a base di insalata di riso, vitel tonné e ciliege, un passaggio in biblioteca per spiegare lo smarrimento del libro preso a prestito da Nicoleta; poi insieme dal mio dentista, il ritorno verso casa mia con sosta dal gelataio artigianale, un riposino previa lettura sui divani e infine il rientro a 'casa' di Nicoleta, con il proposito di fare ancora molte cose insieme.

Una bella esperienza per me e, spero, anche per lei.

La mia simpatia per Nicoleta deriva proprio da tutte queste sue qualità: è educata e discreta, mai inopportuna, anche nel pormi le domande che un ambiente nuovo le suggerisce, con un tono di voce tanto sommesso da doverle spesso far ripetere quanto dice. Soprattutto è felice per le piccole cose: una passeggiata in Pazza Duomo o un bagno in piscina la fanno saltare di gioia come succede per le nuove esperienze che ci piacciono, ma che raramente abbiamo l'occasione di vivere.
Sono due anni che la conosco e ogni volta che ci incontriamo mi dispiace sempre lasciarla. Spesso temo che non si presenti agli appuntamenti, ma so che, se ciò dovesse accadere, non sarà certo per sua volontà; è la sua situazione familiare che spesso mi preoccupa: un trasferimento improvviso o uno sgombero non annunciato, come già altre volte è accaduto, potrebbero tenerla lontana.

Se anche questo dovesse accadere, credo che nessuno potrà toglierle la gioia delle esperienze condivise, così diverse da quelle della sua vita quotidiana.

Da grande vorrebbe fare l'ostetrica. Ricordiamocelo!