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Germania
Di Barbara Breyhan (del 07/03/2013 @ 09:05:30, in Europa, visitato 1387 volte)

L'immigrazione in Germania di Rom che sfuggono alla povertà - "La salvezza dell'Europa dell'Est non è in Germania" Di TIMO FRASCH e YVONNE STAAT Frankfurter Allgemeine

23.02.2013 - Rose, il presidente del Consiglio Centrale dei Sinti e Rom tedeschi, nell'edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine mette in guardia dal relegare i Rom alla sfera della criminalità. Secondo la sua opinione, tuttavia, la Germania non è neanche in grado di risolvere i loro problemi nei paesi di origine. Questo anche a causa del sistema di sfruttamento dei Rom da parte dei clan, come dimostra un'indagine della FAS (edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine, ndr.)

Nella foto: Romani Rose. In quella precedente: Berlino - il memoriale ai Sinti e i Rom uccisi durante il nazismo (immagini © DPA)

Romani Rose, presidente del Consiglio Centrale dei Sinti e Rom tedeschi, ha invitato giornalisti e politici a "non relegare alla sfera della criminalità, persone che vengono qui a causa della mancanza di prospettive nel loro paese di origine". Dalla politica si aspetta onestà, ovviamente, nel modo di riferirsi all'immigrazione dovuta alla povertà, ma mette in guardia severamente dall'etnicizzare il problema, perché ciò escluderebbe e stigmatizzerebbe nuovamente tutta la minoranza Rom. L'antiziganismo, afferma Rose, deve essere messo al bando allo stesso modo dell'antisemitismo.

Rose ha esortato il Governo a non piantare in asso i comuni con un alto numero di immigrati a causa della povertà nei paesi di origine. Nell'intervista all'edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine (FAS) ha anche affermato, tuttavia, che la Germania non è in grado di risolvere gli enormi problemi riguardanti i Rom nemmeno nei loro paesi di origine. "La salvezza dell'Europa dell'Est non è in Germania", ha detto Rose, "non si può consigliare a Rom dalla Romania o dalla Bulgaria, bisognosi di aiuto, di venire in Germania, perché sono in numero troppo elevato e molti sarebbero poi dipendenti da contributi dello Stato.

Rose ha esortato il Governo tedesco ad "esercitare, piuttosto, molta più pressione su paesi come la Romania o la Bulgaria, affinché si decidano finalmente ad agire contro l'emarginazione e contro il razzismo". Tutto questo assume ancora più importanza se si considera che "addirittura nell'Europa occidentale troviamo politici come Berlusconi che fanno dell'antiziganismo uno strumento di campagna elettorale".

Gravi abusi sull'infanzia

L'assistente pedagogico Norbert Ceipek, che da anni a Vienna si occupa di bambini rom trascurati o abusati, nell'edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine ha duramente criticato il sistema di sfruttamento minorile predominante in molti clan di Rom. Secondo la sua conoscenza, i capi-clan - ricchi sfondati - tengono in schiavitù per debiti i loro subalterni. I bambini vengono sistematicamente tenuti lontani dall'istruzione e destinati all'accattonaggio o alla prostituzione nell'Europa dell'Est, per accrescere, in quei paesi, la ricchezza dei capi-clan. "Ciascun bambino deve consegnare 350 euro al giorno", ha affermato Ceipek, "si può quindi fare un calcolo di quanto guadagni in un anno un singolo capo-clan, considerando che almeno sette o più bambini, in diverse città, lavorano contemporaneamente sulla strada per lui. E stiamo parlando soltanto dei guadagni ottenuti con lo sfruttamento minorile".

Quando un bambino non racimola tutta la somma richiesta, la sorvegliante mandata nell'Europa dell'Est con i bambini viene messa sotto pressione, perché a fine mese non è stata in grado di consegnare la somma stabilita agli intermediari al comando del capo-clan. A questo punto non è inusuale che i bambini rom vengano fatti prostituire per un paio di giorni per raggiungere la somma del denaro mancante.