di
Gianluca Grossi 22 febbraio 2013
Osservatorio Balcani e Caucaso
Provengono da un villaggio romeno, non lontano dal confine con la Moldavia.
Da lì, con la loro esuberanza e vitalità, sono partiti per il mondo. Sono i
Fanfare Ciocarlia
"A volte, quando dico alla gente che vengo da Zece Prajini, pensano che venga
dall'altro capo del mondo. Ma qui, all'altro capo del mondo, non lontano dai
confini con la Moldavia, è il giusto posto per fare musica". Sono le parole di Costica "Cimai" Trifan, trombettista di una delle più interessanti realtà
dell'intellighenzia musicale facente capo a Bucarest: Fanfare Ciocarlia.
Fanfare è una parola di origine francese, e indica la classica band balcanica;
Ciocarlia è, invece, un termine romeno con cui si designa un piccolo
passeriforme tipico di gran parte delle regioni europee.
Le radici nella storia
Per introdurre una band di simile spessore è necessario un breve excursus
storico. La Romania, infatti, come molti altri paesi dei Balcani e del Medio
Oriente, è stata soggetta al dominio turco. Gli ottomani misero a ferro e fuoco
mezza Europa e le propaggini occidentali dell'Asia, dal 1299 al 1922: per 623
anni di fila dettarono regole, mode e paradigmi culturali. È per questo motivo
che, ancora oggi, molti paesi che hanno subito la loro influenza, in un certo
senso continuano a "parlare" turco.
Fanfare Ciocarlia, con la sua esuberanza e vitalità, non può, dunque,
prescindere da questo background storico: nel suo sangue scorre ancora ciò che
rimane del mondo e della cultura ottomana. Lo prova l'utilizzo ostentato di
fiati e l'incedere di ritmi che inevitabilmente rimanda alle bande turche che
proposero i loro brani dal Diciannovesimo secolo in poi, in tutta l'area
compresa fra i Balcani e il Caucaso.
Il valore di simili ensemble musicali è, peraltro, provato ancora oggi dal fatto
che l'orchestra militare più antica del mondo è la banda Mehter, fondata a Bursa
(località situata a sud del mar di Marmara, alle pendici del monte Uludag) nel
1326, che per secoli ha affiancato i soldati ottomani imbracciando strumenti
come trombe, oboi, timpani, grancasse, cimbali...
L'universo musicale della Fanfare Ciocarlia, però, non riguarda solo il
macrocosmo turco, ma anche quello, altrettanto brillante e influente, dei rom.
Fanfare Ciocarlia, di fatto, è un'orchestra rappresentata da musicisti romanì,
che nel loro eterno peregrinare dall'India dell'anno Mille, hanno assorbito
generi e tecniche pentagrammate provenienti da ogni paese. Alla luce di ciò è
facile comprendere il motivo per cui si sono fatti portavoce di un genere
ibrido, figlio di questi due universi musicali, contaminati in più da micro
realtà musicali come quella bulgara, macedone e slava, che con il loro
eccezionale bagaglio di storia popolare, hanno sempre avuto molto da dire non
solo nell'ambito delle sette note.
Anni '90
Le prime esperienze della Fanfare Ciocarlia risalgono a metà degli anni Novanta.
Zece Prajini, punto di partenza dell'avventura musicale della band, è un piccolo
paese, di quattrocento anime, dove l'amore per canti e danze regna sovrano e
ogni occasione è buona per far festa a suon di trombe e fisarmoniche. La band
comincia a farsi notare e a delineare il suo stile durante le cerimonie più
tradizionali, quali battesimi e matrimoni.
Boatca, Balusesti, Manastirea, Piscu Rusului, sono i paesi del circondario, dove
il loro nome prende a circolare con sempre maggiore vigore, auspicando per la
prima volta un futuro che possa travalicare i confini della Romania. Sono forti
di una tradizione musicale tramandata di generazione in generazione, che viene
intercettata dalla lungimiranza di Henry Ernst, un produttore tedesco che si
presta per organizzare il primo tour ufficiale della band; sodalizio che
prosegue ancora oggi, con un migliaio di concerti alle spalle, in una
cinquantina di paesi.
12 virtuosi
Fanfare Ciocarlia è rappresentata da dodici virtuosi, a loro agio con un
infinito numero di strumenti musicali, a cominciare dai capisaldi della cultura
rom/ottomana, trombe, tube, clarinetti, sassofoni, percussioni... Spesso i ritmi
delle loro canzoni sono frenetici, anche più di duecento battiti per minuto.
Benché vari brani siano solo musicali, compongono le loro canzoni in lingua rom,
antico idioma di origine indiana: il vlax romanì, in particolare, è usato in
Romania, ma anche in Bosnia e Albania, ed è il dialetto gipsy più utilizzato.
Negli anni la loro matrice musicale originaria subisce progressive modifiche e
aggiustamenti, fino a portare a un suono che si può tranquillamente definire
"cosmopolita".
Debuttano sul mercato internazionale con Radio Pascani, disco del 1998,
registrato l'anno prima in uno studio di Bucarest. Il mix avviene presso lo
Schalloran Tonstudio di Berlino. Distribuito dalla Piranha Musik, desta
immediatamente successo in gran parte dei Balcani e in USA, sollecitando varie
strutture discografiche, non solo europee, ad appoggiare i virgulti musicali
provenienti dall'est. Molti brani non arrivano a due minuti; come la title track
che si chiude al 45esimo secondo. Alcuni pezzi sollevano più clamore degli
altri, come "Ah ya Bibi", coverizzata da Balkanarama, band statunitense di
Seattle, specializzata in gipsy music, che introduce il brano nel disco
d'esordio Nonstop del 2000. La stessa canzone è presentata dal vivo dagli
Estradasphere, band originalissima di Santa Cruz (California), che al balkan
sound associa liberamente funk, techno, pop, heavy metal e new age.
Baro Biao
Baro Biao - World Wide Wedding - giunge l'anno successivo, appoggiandosi allo
stesso entourage del lavoro di esordio. Contiene gemme come "Asfalt Tango",
anch'essa ripresa da vari artisti, fra cui la Hungry March Band - ensemble di
New York a suo agio con i repertori più diversi, dai Sonic Youth ai Black
Sabbath - che la registrano nel cd On The Waterfront. Il brano arriva anche alle
orecchie dei Basement Jaxx, band elettronica britannica che la impiega per
l'album Crazy Itch Radio del 2006.
L'avventura musicale della Fanfare Ciocarlia prosegue nel 2001 con Iag Bari -
The Gypsy Horns From The Mountains Beyond, ancora sotto la supervisione di Henry
Ernst. Nel disco viene ridato lustro alla storica "Lume, lume", interpretata da
molti autori romeni: è una canzone antica, assai cara all'immaginario rom,
proveniente dalla valle del fiume Bistra, nella regione del Banato, un inno agli
affetti più sinceri, alla solidità della famiglia, antidoti alla tristezza. La
versione più nota è quella di Maria Tanase, probabilmente la più importante
cantante romena.
Gili Garabdi - Anciet Secrets Of Gypsy Brass esce per la Asphalt Tango Records
nel 2005 e viene in parte registrato nel paese di origine dell'ensemble
musicale: Zece Prajini. Si apre con "007 (James Bond Theme)", marcando più o
meno consapevolmente la soddisfazione di avere fatto centro anche
nell'inarrivabile America. "Caravan" è un brano di Duke Ellington, fra i più
grandi jazzisti della storia statunitense. Molti i rimandi alla musica klezmer
(con cui da sempre la musica rom condivide mondi e orizzonti) e a stesure in
chiave minore. Altrettanto significativi "Alili", "Sirba modoveneasca" e "Godzila".
L'opera coinvolge vari musicisti, fra cui Grigorescu Calin al banjo e Jony Iliev
alla voce, e si aggiudica l'Awards World Music nel 2006.
Queens And Kings è il quinto e ultimo disco ufficiale della band, edito nel
2007. Vede la partecipazione di molti artisti fra cui la regina della musica
gipsy,
Esma Redzepova (che canta in "Ibrahim"),
Saban Bajramovic, musicista
serbo (scomparso nel 2008), e Monika Juhasz Miczura, cantante, conosciuta come
Mitsu (coinvolta in vari film del regista "gitano", Tony Gatlif).